Capitolo 7

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Ci sono persone indimenticabili.
E nessuna cura.

Charles Bukowski.

POV CHRIS

Mi guardo un'ultima volta allo specchio e mi dirigo in camera per cambiarmi.

L'adrenalina e l'ansia sono un mix di emozioni che si fanno spazio dentro di me. Respiro e comincio a mettermi comodo per l'uscita. Non sarà il massimo mettermi con jeans e maglietta, ma non è neanche un'occasione da cena al ristorante.

Però voglio fare bella figura. Con lei sì. So che la parte più importante di far bella figura è il comportamento. Ma a volte l'abbigliamento è importante.

<Sky> andando nella cameretta del mio fiorellino. <Sky> entrando nella sua stanza.

Giro lo sguardo per tutta la stanza ma noto che non c'è. Mi rigiro per uscire per andarla a cercare. Appena però giro lo sguardo per l'ultima volta nella sua cameretta vedo un qualcosa che si muove dietro la tenda rosa facendo spuntare dei piccoli piedini al bordo.

Sorrido emi si scalda il cuore. Mi piacciono questi momenti di gioco tra me e lei. Anche se a volte ti prende in giro, per quanto abbia quasi quattro anni è di una furbizia immensa.

Decido di stare al suo gioco facendo finta di nulla.

<Qui non c'è. Vediamo se si trova in cucina.

Uscendo con nonchalance dalla stanza e avviandomi verso la cucina.

Perlustro tutta la stanza ma non c'è.

<Vediamo dietro al divano allora> mi sporgo leggermente mentre il mio orecchio si concentra sui suoni che possono provenire dalla sua cameretta <Qui non c'è. Vediamo sotto al tavolo allora> facendo la stessa cosa di prima. <Se qui Sky non c'è. Dove potrebbe essere mai andata>

Sento dei passettini leggeri dietro di me che si avvicinano piano piano.

Sorrido ma continuo a fare finta di niente. Continuo a guardare in giro per far si che lei avvicini ancora di più.

<Buh>

<Oh che paura> dico girandomi verso di lei con faccia spaventata e con la mano sul cuore per il finto spavento che mi ha fatto.

Nella stanza, anzi per tutta la casa si sente la sua risata. La risata più bella che ho mai sentito e che continuerò a sentire in eterno. Non voglio che si spenga mai e non permetterò che succeda.

<sei un fifone papà> puntandomi il dito e continuando a ridere.

<Come scusa?> facendo il finto offeso.

<Ho detto che sei un fifone>

<Vieni qui signorina che ti faccio vedere io> andando verso di lei per prenderla.

Lei però comincia a correre per tutta la casa scappando da me.

<Dove credi di andare eh. Se ti prendo> andandole dietro.

La presi e cominciai a farle solletico. La sua risata si espanse ancora di più.

<Papà ... ti prego ... basta> continuando a ridere.

<Ok. Ma sono se mi dai un bacio>

Annuisce e mette le sue piccole labbra a cuoricino per darmi un bacio. Mi avvicino a lei e mi stampa un bacio sulla guancia. Anche io le do un po' di baci sulla guancia prima di staccarmi.

<Dai che zio Luke ti sta aspettando> prendendola in braccio e portandola in salotto per metterle il giubbino.

<Tu non vieni?> guardandomi con gli occhietti da cerbiatto.

THE FIRST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora