Capitolo 16

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Prendi fiato e ricomincia

POV AMY

Guardo il messaggio ancora e ancora che non mi rendo conto che il taxi è arrivato a destinazione.

Scendo e mi fermo davanti al vialetto.

Il cuore vuole uscire dal corpo. E in questo momento vorrei tornare a New York e andare di corsa da lui.

Spengo il cellulare e mi avvio verso il portone.

Il mio stato d'animo cambia in un secondo e vorrei veramente scappare via.

Ma mi ripeto che lo devo fare per papà. Solo per lui e nessun'altro.

Suono il citofono e non mi resta che aspettare che qualcuno mi venga ad aprire.

Non so quanto tempo passi ma di punto in bianco mi ritrovo la porta spalancata e davanti a me si posa davanti l'ultima persona che in questo momento non vorrei vedere.

<Vieni ... Entra>

L'unica cosa che fa con gentilezza è spostarsi di lato.

Nella sua voce e nel suo sguardo non noto nessun amore nei miei confronti.

<Papà?> non ci penso due volte a chiedere di lui. È l'unica persona di cui mi interessa.

<È stato chiamato d'urgenza in ospedale. Dovrebbe tornare questa sera per cena>

Mando giù un groppo di saliva. Ciò significa stare tutto il pomeriggio con lei.

Prendo un respiro e prendo la valigia per poi avviarmi verso le scale.

Io non ho niente da dirle. Come lei non ha nulla da dirmi.

<Se hai bisogno di qualcosa c'è Janette. Io vado a farmi un bel bagno>

Mi faccio scivolare tutto addosso.

Non ci prova nemmeno un po' ad avere un rapporto con me. Fa solo la santarellina davanti a mio padre e basta.

Dietro le quinte invece, cambia totalmente.

Mi odia e mi tratta male.

L'unica cosa che posso fare? Tenermi tutto dentro.

Fa male tenersi tutto dentro? Si.

E vorrei continuarmi a tenere tutto dentro. Ma quella dannata della mia migliore amica trova sempre il mondo di farmi sfogare e a volte la odio.

La odio perchè non voglio che lei si preoccupi tanto per me. Il suo modo di preoccuparsi per me è qualcosa di unico e avere un'amica come lei è stata la cosa migliore che mi è capitata. Ma aggiungerle nuove cose oltre a quelle che ha lo odio.

Sarei tentata di scriverle o continuare la conversazione con Chris. Ma scaccio tutto via perchè anche loro sono con le loro famiglie e devono godersi il Natale.

Prendo la mia valigia e inizio a salire le scale. Scalino per scalino. E più vado su e più noto tutti i cambiamenti fatti in questa casa in mia assenza.

La mia tranquillità rimane quando metto piede in camera mia.

La mia camera.

La camera che come l'ho lasciata l'ho ritrovata. L'unica persona che poteva entrare qui dentro è e sarà sempre Janette con e senza la mia assenza.

Faccio un giro su me stessa piano piano e sento un profumo di lavanda. Mi avvicino piano piano al punto da dove proviene e sorrido appena vedo da dove proviene.

THE FIRST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora