4. La scoperta

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POV Iris:

Tunf.  La notte. Il fruscio delle foglie.

Nico sbarrò gli occhi:

- Iris... - borbottò.

Si alzò di scatto e corse verso la cabina di Ermes. Aprì la porta e controllò il mio letto:

- È vuoto... no, non può essere andata a cercare...

Corse veloce fino alla cabina di Apollo e prese Will per le spalle scuotendolo:

- Will! Svegliati o giuro che ti tingo i capelli di nero! - sussurrò.

- Cosa? Quando? Dove? - chiese il figlio di Apollo stordito, saltando in aria.

- Iris. È sparita - sussurrò Nico in preda al panico.

- E quindi...? - chiese Will scocciato.

- Come sarebbe "e quindi"? Iris, la nostra migliore amica, è sparita!

- Ti preoccupi troppo.

- Cosa?! Mi preoccupo troppo? Non dovrei? È la mia migliore amica, per me è come una sorella! - rispose il figlio di Ade sulla difensiva.

- E dovrei credere che sia solo un'amica? Vedo come la guardi - rispose Will irritato.

- Cosa? Sei serio? Will, pensi che mi piaccia Iris?

- Non lo penso, lo so - rispose secco lui.

- Sei... geloso di me? - chiese Nico ghignando.

- Io? Geloso? Di te? Bah, mai! - rispose il biondo arrossendo.

- Dobbiamo andare da Chirone...

- È davvero così grave?

- Sì, sento che Iris è in pericolo.

I due corsero fino alla Casa Grande e bussarono violentemente alla porta. Dopo qualche minuto, Chirone aprì la porta assonnato e disse:

- Cosa succede, perchè siete qui?

- Iris, è sparita! - spiegò Nico.

Poco dopo, uno strano simbolo comparve nel cielo. Era quello di Crono.

Chirone radunò subito tutto il Campo nell'Arena. C'era chi era confuso, chi assonnato e poi c'era Annabeth che continuava a ripetere "È stata Iris, ne sono certa!".

Dopo circa un'ora, il simbolo sparì e Chirone cercò di riprendere il controllo:

- Nico, hai idea di dove possa essere Iris? - chiese con fermezza.

- I-io... sì, penso di saperlo - sussurrò Nico con fare colpevole.

- Nico le ha parlato di una scuola di magia al di là della Foresta Proibita, si chiamava... se ho capito bene, Hogwarts... - intervenne Will e Nico annuì con un cenno della testa.

Chirone si mise le mani nei capelli e iniziò a galoppare avanti e indietro nervoso, Reyna lo guardava preoccupata:

- Cosa facciamo? - chiese.

- Non saprei... Nico! Percy! Andate a cercare Iris. Jason e Frank, portatemi i fogli in alto a sinistra nella quarta mensola della parete destra del mio ufficio. Piper e Hazel, calmate tutti - ordinò Chirone e tutti (o quasi) annuirono.

- No, Percy non va a cercare Iris! - protestò Annabeth irritata, ma Chirone la guardò gelido e lei acconsentì.



Aprii gli occhi stordita, era già l'alba. Sopra di me vidi una sagoma sfocata, magra con i capelli biondi, che si chinò su di me. La riconobbi. Riconobbi la sua cicatrice sull'occhio.

- Luke...? - sussurrai confusa, alzando la mano e accarezzandogli la guancia - Sono morta? - chiesi.

- No, non lo sei. Neanch'io lo sono. Ti prometto che ti spiegherò tutto - sussurrò accarezzandomi i capelli.

In lontananza sentii delle voci che chiamavano il mio nome.

- Percy? Nico? - esclamai allarmata, cercando di mettermi a sedere, ma ero troppo debole.

- Shh, tranquilla. Ora vado, ma ti prometto che tornerò - il figlio di Ermes mi baciò la sommità della testa e andò via, mentre io scivolavo di nuovo nell'incoscienza.



- Iris! Iris svegliati! - sentii delle mani che mi accarezzavano il viso. Aprii gli occhi e vidi:

- Percy... - sussurrai confusa.

- Sì, sono io. Come te lo sei fatta? - chiese preoccupato, sfiorando delicatamente il profondo taglio nel palmo della mano.

Le farfalle nel mio stomaco erano migliaia, ma non potevo mostrarmi debole:

- Non sono affari tuoi - sibilai irritata, mettendomi a sedere.

- Iris! - Nico sbucò dagli alberi e mi corse incontro abbracciandomi.

- Ti avevo detto di non cercare quella scuola! E ora guardati, sei piena di graffi e... - Nico si fermò quando vide la ferita nella mia mano.

- Come...

- È stato il Minotauro. Mentre stavamo combattendo la mia spada si è incastrata tra le sue corna e, senza pensarci, l'ho presa dalla lama e poi... - guardai la spada spezzata a pochi metri da me.

- Come... come hai potuto! Te l'avevo regalata e tu l'hai rotta! - disse Percy alzando la voce.

- Io... non volevo, mi dispiace - sussurrai provando ad alzarmi, ma caddi a terra.

Percy sbuffò, Nico mi aiutò ad alzarmi:

- Riesci a camminare? - mi chiese.

- Diciamo... - dissi esitante, stringendo i denti per il dolore.

Percy prese la mia spada, poi si avvicinò a me e io gli misi un braccio intorno alle spalle, l'altro intorno a quelle di Nico. Per reggermi meglio, Percy mi mise una mano alla vita e io arrossii; per fortuna se ne accorse solo Nico, che ghignò con un sorrisetto.

Il tragitto fu silenzioso, poi arrivammo all'Arena e tutti si girarono verso di noi; Annabeth staccò subito Percy da me con forza, facendomi cadere a terra. Chirone, Reyna e Ottaviano erano davanti a me.

- Lo sapevo che c'entravi tu! Sei sempre la solita... - Annabeth si bloccò e sgranò gli occhi guardando sopra la mia testa. 

Tutti mi guardavano con stupore, così alzai la testa. Lì, sospeso a mezz'aria, c'era... una falce di luna: il simbolo di Artemide.

Magic Fusion | Fanfiction Percy Jackson - Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora