16. Il sogno

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POV Iris:

Quei due erano così carini. Certo, Ced poteva scegliere qualcuno di più normale, ma se era felice con quel cervello di gallina ero felice per lui. Con un po' di difficoltà raggiunsi la Torre di Grifondoro. 

- Fortuna Maior - dissi e il quadro si aprì. Entrai nella Sala Comune, ma era vuota, eccetto per Percy.

- Cosa ci fai sveglio a quest'ora? - chiesi sedendomi accanto a lui.

- Potrei farti la stessa domanda! - rispose irritato il figlio di Poseidone.

- Facevo una passeggiata, Ariel... - dissi sarcastica. Solo dopo qualche secondo ci rendemmo conto che l'avevo chiamato Ariel (il soprannome che usavo quando eravamo amici) ed arrossimmo. 

Mi alzai di scatto e andai nel mio dormitorio. Appena entrai, le ragazze si zittirono. Mi misi il pigiama e mi sdraiai sul letto. Vidi Hermione squadrarmi.

- Che vuoi? - le chiesi irritata.

- Dove sei stata? Ti hanno già detto che uscire fuori di notte è illegale. Piton non sarà di nuovo così clemente...

- Ho fatto una passeggiata con Cedric - ghignai. La riccia fece una smorfia:

- Bene, vuol dire che finirà nei guai anche lui. E poi lui... è già fidanzato.

- Ah, davvero? Eppure lui mi ha detto di essere single... in più è stato lui ad invitarmi.

- Vuol dire che ti ha mentito. Sta... facendo il doppio gioco. Il suo cuore è già occupato - rispose decisa lei.

- Mmh... e chi sarebbe la fortunata?

Lei esitò un attimo, ma alla fine aprì le labbra in un sibilo:

- Emily.

- Lo so, Cedric è così idiota da non capire che i suoi sentimenti sono ricambiati - ridacchiai.

Hermione sbiancò dallo stupore.

- Che c'è? Non lo sapevi? Sei stata tu stessa a dirmelo! E poi, è così ovvio... - ridacchiai - Buonanotte! - mi sistemai comodamente nel letto e mi abbandonai alle braccia di Morfeo.


Stavo camminando all'interno di un bosco, sembrava come quello delle fate, le farfalle mi giravano intorno, i fiori erano colorati e una leggera brezza soffiava nell'aria. Vidi mio padre in lontananza:

- Papà! - iniziai a correre per raggiungerlo ma, quando feci per abbracciarlo, lui si dissolse come polvere. 

Poi, all'improvviso, tutto si fece più tetro, le farfalle si posarono sul terreno e diventarono serpenti, i fiori appassirono, gli alberi persero le loro foglie diventando spaventosi, il cielo si oscurò e la brezza divenne nebbia. Due serpenti elevarono il capo, uno aveva gli occhi gialli, l'altro gli occhi rossi. Attorcigliarono la loro coda alle mie caviglie. Il serpente con gli occhi gialli parlò:

- Irissss, ci ritroviamo ancora.

- No! No! NO!

Non era possibile, quella voce... Non stava succedendo. Crono in forma di serpente non era... non poteva essere lì.

- Sssì, invece... - sibilò il serpente dagli occhi, come se potesse leggermi la mente.

- Cosa vuoi? Sappi che non mi unirò mai a te! Non di nuovo! - dissi con fermezza.

- Sssì, tu lo farai. Ti unirai a noi! - sibilò il serpente dagli occhi rossi. Non riconobbi la sua voce, ma era inquietante.

- Tu chi sei? - chiesi cercando di non mostrare la mia paura.

- Lo scoprirai... - rispose il serpente sconosciuto.

I due serpenti staccarono le loro code dalle mie caviglie, iniziando a intrecciarsi tra di loro, ridendo diabolicamente.

- Iris Black, figlia di Artemide e portatrice di un grande dono, tu ti unirai a noi e ci aiuterai a risorgere. Se non lo farai tuo padre sarà destinato alla morte e il male ritornerà, ancora! - dissero all'unisono, formando il simbolo che avevo visto la sera dell'incontro con Emily. Gli altri serpenti che c'erano a terra strisciarono verso di me e si attorcigliarono al mio corpo.

- No! Mio padre no! - dissi tra le lacrime. Vidi la figura di mio padre comparire e diventare grigia, come una statua.

- No! Papà!


Urlai e aprii gli occhi mettendomi a sedere sul letto.

- Iris! Come stai? - mi chiese Ginny.

Ero sudata, tremavo violentemente. Scoppiai in lacrime abbracciando Ginny. Ero traumatizzata, non era il solito sogno che facevano i semidei, ma era molto, molto più grave.

- Hey! Calmati... - disse Ginny dolcemente, accarezzandomi i capelli.

- N... Non r-riesco... - singhiozzai.

- Che succede qua? - Hermione si era svegliata ed era venuta verso il mio letto - Oh mio dio, sei più pallida del Barone Sanguinario!

- Smettila Hermione! È traumatizzata! - intervenne Angelina.

- Chi... Chir... Chirone - singhiozzai tremando, mentre tutto si ripeteva nella mia testa.

- D'accordo, vieni qua, hai bisogno di una bella tazza di succo di zucca caldo - disse Hermione trascinandomi giù dalle scale, nella Sala Comune - Ti prometto che poi chiameremo Chirone, ma ora hai bisogno di fare un bel respiro profondo - disse avvolgendomi il braccio intorno alle spalle e adagiandomi su una comoda poltrona. Molti Grifondoro furono svegliati dai miei singhiozzi e scesero nella Sala Comune. Fred mi venne incontro stringendomi forte.

- Va tutto bene piccola... shh... ci sono io con te ora - disse dolcemente, accarezzandomi i capelli e le guance. Ma non mi calmai. Fred mi aiutò a bere il succo di zucca datogli da Hermione, mentre mi lasciava dei baci sulla guancia, sulla fronte e sulla punta del naso. Strinsi forte Fred, che a sua volta mi attirò a sé.

- Cos'è successo? - chiese preoccupato Fred ad Hermione.

- Ha avuto un incubo - intervenne Ginny.

- Sei seria?! Hai fatto tutto questo per un incubo?! - disse Percy irritato.

- Percy! Abbi un po' più di tatto! - lo rimproverò Jason.

Hermione, che era uscita, tornò mezz'ora dopo con la McGranitt, che quando mi vide si preoccupò.

- Cos'è successo cara? - chiese facendo spostare di lato Fred.

- I-io... v-voglio parlare con... con Chir... Chirone - chiesi ancora tremante.

- Certo, vieni con me. Fred, aiutami.

Dopo qualche corridoio incontrammo Cedric, che mi guardò preoccupato:

- Che succede qua? Iris, tutto bene?

- I... io... - singhiozzai forte.

- Non è il momento signor Diggory, si metta da parte. O, se proprio vuole rendersi utile, svolga bene il suo ruolo da prefetto e mi dia una mano - disse la McGranitt.

Cedric si avvicinò a me e mi prese a braccetto al posto della professoressa, io mi appoggiai a lui. Fred, che mi teneva l'altro braccio, lo guardò irritato.

- Ragazzi forza, sbrigatevi! - disse Hermione preoccupata, che era sempre stata con noi.

Cedric e Fred si lanciarono delle occhiatacce e avanzarono nel corridoio reggendomi forte. Non ricordo molto del tragitto, ma ricordo che quando arrivammo nell'ufficio di Chirone, lui e Silente stavano parlando con Luke.

- C-Crono... l-lui sta... t-tornando... - sbottai singhiozzando.

Magic Fusion | Fanfiction Percy Jackson - Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora