5. Do you get déjà vu?

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Anastasia's pov

Dovevo scendere in sala da pranzo, ma avevo paura.

Non mi capacitavo del perché io abbia così paura di mangiare qualcosa con delle persone da buon cuore.

Eppure..

Cacciai un sospiro e decisa scesi le scale e mi diressi  in sala da pranzo che era collegata al soggiorno. Come si dice.. un open space?

Un odore di pasta al forno mi arrivò alle narici.

A tavola c'era seduto Nicholas che stava giocando con la sua console a Tetris, gli toccai la spalla e borbottò qualcosa.

Ero ormai abituata a mangiare in camera mia e solo quando c'è papà mangiavo insieme agli altri.

Mi guardai attorno spaesata.

Guardai che le foto che erano incorniciate sul davanzale. Ritraevano la famiglia Winchester.

Mamma, papà, figlia maggiore, figlio minore e un neonato tra le braccia della mamma e un meraviglioso cagnolino. Le altre invece erano piene di foto di Nicholas, di sua sorella e dell'altra di quando erano piccoli.

L'odore di menta fresca inalò le mie narici, e sapevo benissimo che Nicholas stava dietro di me e mi stava sussurrando qualcosa, le sue labbra accostate al mio orecchio mi facevano uno strano effetto.

Diventai paonazza. Mi sentivo accaldata, le guance bruciavano.

Chissà cosa mi aveva detto...

Mi spostai il più veloce possibile.

La porta si aprì e se pensavo che Nicholas fosse uguale a sua mamma, mi sbagliavo di grosso. Davanti a me vedevo il suo aspetto tra una ventina di anni e poi la rispettiva copia della madre.

Li salutai con un sorriso e la sorella corse subito tra le braccia di suo fratello. Erano felici. Lo notai dal loro sguardo. I loro occhi brillavano. Parlavano col sorriso.

Tutto il loro volto sorrideva e non solo la bocca, come facevo io.

Ed è in questi momenti in cui capivo perfettamente che non ero normale.

Mi guardavano, parlavano sicuramente di me. Deglutii e mi focalizzai sui i loro genitori.
Si amavano.

Chissà com'era vivere in un ambiente come questo.

Non toglievo niente all'affetto che mio padre aveva verso di me, ma non lo vedevo quasi mai.

Passavo la maggior parte del mio tempo nella soffitta che nella mia camera. Jenny e Matilda mi trattavano come se fossi la puttana di turno. Come facevo a vedere il mondo da un'altro punto di vista?

Scacciai, con fatica, i miei pensieri e cercai di non rimandare la mia mente a dei pensieri negativi.

Mi sedetti a tavola, accanto a Nicholas e presi subito carta e penna dalla mia tasca e incominciai a scrivere

-l'altra tua sorella?

<<è andata via>>

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