11. Are we too young for this?

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Olivia's pov

Era un po strano iniziare scuola all'inizio del secondo quadrimestre.

Però erano così che le cose dovevano andare.

Nuova scuola. Nuova lingua. Nuovo paese.
Addirittura nuovo stato.

Era appena mancato il fratello di mia mamma. E lui era immigrato qui, negli Stati Uniti d'America.
A Kansas city.

Non me lo ricordavo neanche. Avevo due anni quando se n'era andato dalla Thailandia.

Si era sposato con la zia in Thailandia e avevano anche avuto un figlio: Alex. Il tempo per farlo vedere ai familiari e poi quando compì due anni se ne andarono dalla città di zia e non ritornarono mai più.

La zia ci ha chiesto aiuto, aveva detto che non poteva sopportare questo da sola e quindi eccomi.

Però nessuno venne da me quando stavo per morire...

Mi avevano iscritto nella stessa scuola di mio cugino. Una scuola per figli di papà. Era privata e mi meravigliavo che non ci fosse una divisa scolastica.

<<Spostati!>> mi urtò quello che doveva essere mio cugino.

<<ไอ้หัวดื้อ!>> borbottai nella mia lingua.
(Testa di cazzo)

Non mi erano mai piaciuti i trasferimenti. Potevo risultare estroversa o addirittura socievole ma in realtà ero una che se la faceva addosso.

Non so da quanto tempo fissavo l'entrata della scuola. Presi un sospiro ed entrai.

Avevo paura di parlare con gli altri studenti, per via del mio accento molto strano.

Studiavo l'inglese a scuola ma ero un po' una frana, l'alfabeto era totalmente diverso da quello thailandese e questo rendeva un po' difficile il mio studio.

Una cosa positiva era che avrei imparato una nuova lingua senza studiare per ottenere un voto. Ma solo per me. Per la mia vita.

La scuola era molto diversa rispetto a quelle tipiche thailandesi, forse perché questa era una scuola privata e non statale come in quella che andavo.

La mia era una scuola un po' vecchia, esteticamente parlando. Era un po' malridotta, le sue aule erano piccole, avevamo un gazebo enorme dove pranzavamo e infine non avevamo lo spacco di una lezione all'altra di dieci minuti.

Si indossava in tutte le scuole, sia statali che private, un uniforme che faceva abbastanza cagare. Era orribile quella specie di divisa scolastica. Camicia lilla con scritta della scuola blu e la gonna che arrivava quasi ai piedi anch'essa blu.

Orrenda no?

Qui mi sembrava stare in un'altro mondo. Era tutto così sofisticato. Così strano per me.

La mia famiglia non era molto ricca e neanche così povera, insomma ce la facevamo ad arrivare a fine mese. I miei si occupavano, in Thailandia, di un piccolo ristorantino non è che fruttava così tanto, il giusto che ci faceva fare tutte le nostre cose.

La zia mi pagava la retta e tutte le altre cose. Era tanto per me.

Passare l'ultimo anno in una scuola diversa da quella dove ero cresciuta era molto strano. Non mi ero mai immaginata questo scenario nella mia vita.

Però questo trasferimento mi farà dimenticare tutto no?

<<Scusa! Sai dove dirmi dove si trova l'aula di
arte?>> domandai al primo ragazzo che vidi.

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