15. I'm so blue

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                              Anastasia's pov

Mi pareva ancora strano che io avessi un amica.

Non ero così tanto abituata ad avere un amica.

Non ero più la me di tredici anni fa, e forse manco ricordavo com'ero prima.

Ma ricordo perfettamente che non ero così fredda con tutti.

Ero cambiata.

Oggi Matilda e Jenny, non mi hanno ancora dato fastidio.

Di papà ancora niente.

È ancora in coma, mi manca. I dottori non ci hanno comunicato niente.

Appena Gabriel mi ha accompagnata a casa mi sono diretta subito in camera mia e mi sono messa a dipingere sui primi fogli che mi sono capitati davanti.

Non avevo intenzione di dipingere qualcosa di specifico, quindi lasciai scivolare la mia mano, intinta del blu della tempera, sul foglio A4.

Era da tempo che non dipingevo con le mani.

Facevo sempre dei disastri ma mi piacevano quei disastri senza senso. Perché mi facevano ricordare i miei sentimenti di quel esatto momento.

Il blu, forse era uno dei miei colori preferiti.

Mi ricordava gli occhi, blu mare, della mia mamma.

Mio padre dopo la scomparsa della mamma, non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi, e questo mi ferii, parecchio, quando ero piccola. In quel periodo volevo solo l'affetto di mio padre ma lui non voleva neanche vedermi.

Quando feci dodici anni glielo domandai e rispose che i miei occhi gli ricordavano quelli della mamma.

Solo quando feci sedici anni incominciò a comportarsi come faceva una volta, in quel periodo era distante ma mi voleva bene.

Secondo un mio parere solo i miei occhi sono uguali alla mamma, e il mio naso. Del resto ho preso da papà. Il labbro inferiore più carnoso rispetto a quello superiore, i capelli mossi.

Il colore biondo dei miei capelli non so da chi l'ho preso. I miei genitori li avevano entrambi di colori scuri: mamma di un nero che tendeva nel blu scuro mentre papà di un castano molto scuro.

Non ho mai conosciuto i miei nonni. Quindi non so, ma presumo che da qualche discendenza ho eredito questo colore. E anche la mia altezza. Rispetto ai miei genitori sono bassa, mentre per la popolazione sono nella media.

Mi va bene. Non mi lamento.

Altre ragazze vorrebbero questi centimetri in più o in meno.

L'unico problema è il mio corpo.

Sono troppo magra. Alcune volte non mangio, altre mi abboffo di cibo e poi vomito spesso.

Quando sono in ansia, vomito. Quando mi vengono i miei attacchi di rabbia, vomito. Quando soffoco tra le mie lacrime e mi sento di morire, vomito.

Forse soffro di qualche disturbo, sicuramente. Ma non voglio dirlo a nessuno.

Non voglio dare problemi.

Soprattutto in questo momento, quando non si sa se papà si risveglierà oppure no.

Non mi lamento mai della mia vita, quando lo vorrei fare mi rispondo che c'è gente che ha dei problemi più grandi dei miei. D'altronde tutti vorrebbero una villa, un autista, la ricchezza.

Ed io avevo tutto quello che desideravano i miei coetanei.

Ma sinceramente avrei preferito tutt'altro che questo.

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