12. I would love to go, back to the old house

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Nicholas's pov

Mi ero promesso di farmi dare il suo numero e come ogni volta non ci sono riuscito.

Sono un coglione, cazzo!

La mamma stava blaterando da mezz'ora e ancora non avevo capito il filo logico del suo discorso.

<<Anastasia è sorda>> ammisi interrompendola.

<<Te l'ha detto?>>

<<Tu lo sapevi?>> domandai sconvolto.

Mamma sapeva che Anastasia fosse sorda?
Come faceva a saperlo?

<<Amore, la nonna era sorda. Ho capito subito dai suoi comportamenti che fosse sorda. Mi ha pregata di non dirtelo, voleva essere lasciata in pace. Ma ho capito che lei non sta in pace con se stessa.>> spiegò continuando a guardare dritto la strada.

Non si amava?

Era veramente questo quello che pensava?

Aveva pregato mia mamma. L'aveva pregata.
Neanch'io l'avevo mai fatto.

<<Non me l'ha detto lei>> sussurrai guardando altrove e non mia mamma. <<Non so se ci hai fatto caso. Quella ragazza seduta con i capelli lunghi bruni. Me l'ha detto lei con una cattiveria assurda, come se la disprezzasse. Mi stava sfidando ed io l'ho mandata a fanculo. Lei e la madre.>>

<<Il linguaggio!>> mi richiamò. <<E poi come anche la madre!>> esclamò subito dopo essersi resa conto quello che le avevo detto.

<<Ha fatto la stronza con Anastasia, non potevo rimanere con le mani in mano.>>

Mi lanciò uno sguardo omicida.

Il linguaggio!

Il linguaggio me lo ficcavo nel culo.

<<Insomma mamma perché mi sei venuta a prendere?>>

Avevo lasciato pure la macchina nel parcheggio dell'ospedale. 

'Dopo la vai a prendere.' aveva detto Grace Winchester dopo avermi tirato fuori dall'ospedale.

Chissà come si sentiva Anastasia.

<<Mi devi aiutare.>>

<<Per cosa?>>

<<Lo capirai quando arriveremo>>

                                    ˗ ˏ ˋ ♡ ˎˊ ˗

Alla fine?

Sono stato quasi sei ore a fare visite infermieristiche private. Agli anziani.

Una si era anche innamorata di me.

Faccio strage di cuori. Si sapeva, come si poteva non amare una persona con una faccia come la mia.

L'altra invece era convinta che fossi il marito scomparso in guerra.
Un'altro pensava che fossi il figlio che si era trasferito in Asia.

E menomale l'unico normale mi aveva accolto con un bell vassoio di biscotti caldi preparati dalla domestica. E che si comportava come un normale anziano di ottanta anni.

E dopo l'ultima visita ho fatto capire bene e chiaro a mia madre di non portarmi più con lei.
È stato traumatico.
La prossima volta si porta Sophie.
Non mi subisco di nuovo io tutti questi orrori.

Silent LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora