02- La scelta

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La mattina successiva, dopo una breve notte di riposo, Kudo si svegliò presto e si diresse verso la palestra della sede della Resistenza.
Bruce era ad attenderlo, come era sua abitudine farlo, con i capelli legati in una coda e con una tuta da ginnastica grigia, scolorita, frutto di molti allenamenti alle sue spalle.
“Ehi, Boss.” Ridacchiò, mentre Kudo si tolse la maglietta, restando a petto nudo e mostrando, con aria annoiata, gli addominali scolpiti insieme a qualche piccola cicatrice sui fianchi “A cosa dobbiamo questo spettacolo?”.
Come risposta, ricevette una bottiglietta d’acqua rivolta verso la mano destra e uno sbuffo contrariato “Me lo ripeterai ogni mattina? Coraggio, dobbiamo allenarci.”.
Bruce scoppiò a ridere, prendendo in mano una corda e iniziando a compiere dei grandi salti con essa “Facciamo una scommessa. Se un novizio entra e rischia di morire dissanguato dal naso di nuovo per ciò che vedrà, mi dovrai una cena a base di carne!”.
Kudo sgranò gli occhi, mentre si arrampicava sopra a una spalliera, per esercitare i pettorali, sollevando le gambe e le braccia, a un ritmo sostenuto “Carne? Esigente, sai di vincere. Conosci le truppe che abbiamo meglio di me!”.
Bruce, continuando a saltellare, ridacchiò “Beh, ovvio. Boss, perché non partecipi mai a una delle serate settimanali in taverna? Ti farebbe bene: ballare, bere un boccale di birra… è là che girano i pettegolezzi su di te.”.
Kudo roteò gli occhi, respirando con calma e aumentando il ritmo dei movimenti, aggrappandosi alla spalliera con maggior forza, per evitare che il sudore lo facesse scivolare “Perché… mentre voi vi divertite… Io cerco di creare una missione che comporti a una vittoria … Senza una perdita.”.
Balzò giù e si diresse verso la panca, afferrando un asciugamano per togliersi il sudore dal viso “Facciamo così. SE concluderò una missione senza perdere nessuno e salvando anche soltanto una vita, parteciperò alle vostre serate.”.
Bruce smise di saltare e, sistemandosi una fascia per capelli, gli porse la mano “Facciamo questo patto! Sarei curioso di vederti festaiolo dopo tanto tempo”.
Kudo gli strinse la mano, sigillando quella promessa “Va bene! Anche se non hai specificato, berrò soltanto birra mentre vi vedrò ballare”.
Bruce sbuffò, alzando lo sguardo al cielo “E va bene! È già tanto se ti trascinerò in taverna. Non te la prendere male, Boss. Ma sei alquanto un manico di scopa. Dopo ti chiedi perché sei ultimo in classifica come fidanzato ideale tra tutti i membri della Resistenza.”.
Kudo ringhiò, prendendo un pallone e lanciandolo addosso a lui, velocemente “Smettila di volermi accoppiare con qualcuno!”.

“E tu smettila di essere un cuore di ghiaccio!” esclamò di rimando, parando il pallone con un calcio, sorridendo “O userò una fiamma ossidrica!”.
“Ah sì?” rispose Kudo, muovendosi velocemente grazie alla sua meta abilità e, con una mossa rapida di karate, lo bloccò a terra.
Lo fissò con aria di sfida “Io sono più veloce di te. Non scordarlo. E sentirei i tuoi passi a metri di distanza. Nessuno può avvicinarsi a me!”.
Bruce ghignò, usando una controparata, ma finì di nuovo sul pavimento, immobilizzato da una mossa di judo “Così non vale! Dici che nessuno può avvicinarsi a te. Ma perché non lo permetti? Non ti cade la corona se-”.
Ma, prima di terminare la frase, furono interrotti da una ragazza dai lunghi capelli viola, la quale, fissando quella scena, arrossì violentemente e fece un inchino di scuse.
“Mi dispiace. N-non pensavo che lei, Leader… ehm…”.
Kudo liberò Bruce e, con una mano, lo aiutò a rialzarsi, esclamando “Non hai disturbato, Lynn. A proposito, hai gli accessori che ti ho chiesto?”.
Lei annuì, ancora rossa in viso, incantata da quello spettacolo, mentre gli porgeva una scatola con dentro una pistola modificata, completamente bianca, la quale aveva un guanto di inserimento per il braccio sinistro “Ecco a lei, Leader. Con quest’arma, potrà sparare dei proiettili utilizzando il suo quirk. Faccia attenzione, perché sono molto precisi e-“.
Kudo indossò quel support e colpì un pallone in fondo la stanza, con una precisione alta “Deve essere preciso e diretto. Grazie mille, sei il miglior inventore. Posso sempre contare su di te.”.
La ragazza sorrise per il complimento e, senza saper come replicare, uscì fuori dalla palestra, per evitare domande inopportune: sapeva quanto il loro capo fosse riservato.
Una volta terminato l’allenamento e usato le docce in comune degli spogliatoi con acqua gelata, poiché l’acqua calda la conservavano per i nuovi arrivati e per i soldati malati, Kudo si diresse con quell’arma verso lo studio.
“Entra” rispose, secco, a Bruce “Ti enuncio il piano. Alla fine, ho ottenuto la planimetria della dimora All for One. So come entrare e il sistema di sorveglianza”.
Chiuse la porta a chiave e, dopo aver rovesciato tutte le carte a terra, con un braccio, tirò fuori un cartellone da un contenitore: c’erano dei fogli millimetrati incollati tra di loro, pieni di dettagli sulla struttura.

Light Behind Darkness [Kudoichi]. An untold hero taleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora