19. Cambiamenti

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Il suono della sveglia…
L’odore del caffè e della cioccolata calda…
Le due tazze, una vicina l’altra, una rossa e una bianca…
Il libro di medicina sul tavolo, aperto…
Il quaderno con gli appunti per le missioni…
La mano di Yoichi che sfiorava la spalla di Kudo…
“Hai bisogno di qualcosa?” il sussurro, delicato proveniente da quelle labbra sottili e pallide.
Un bacio delicato come risposta, seguito da un sussulto…
Le due sedie, una di fronte l’altra…
Lo sguardo rosso carminio pieno di volontà, che si rifletteva su quello verde pieno di speranza…
La mano che offriva il piccolo cubetto di cioccolato fondente…
Il sorriso di chi non era più solo e la serenità di chi non si sentiva più imprigionato.
La calma nel cuore di entrambi, in un mondo sconvolto dagli orrori della dittatura.
Era un momento: una decina di minuti, forse.
Ma era il loro momento.
Ed era il tesoro più speciale che avevano.

Fu questa la loro routine preziosa nei quaranta giorni successivi: un giorno dopo l’altro, l’incontro dettato dal destino iniziò a cambiarli, psicologicamente e fisicamente.
Durante il primo giorno di lavoro, Yoichi ricevette un piccolo camice da laboratorio e un paio di occhiali, per leggere i testi senza sforzare troppo la vista.
E, nel corso di quei giorni, divenne un “medico1” molto esperto, grazie alle sue conoscenze scientifiche pregresse; inoltre, incorporava il tutto leggendo tantissimi libri e si proponeva sempre a Lyrin per esercitarsi al meglio nella pratica.
Non aveva timore e, già durante la prima settimana, imparò alla perfezione a cambiare le flebo, e ad eseguire i primi medicamenti per le ferite di lieve e moderata entità.
Ogni volta che veniva posto a una domanda, rispondeva in modo eccellente; quando notava che c'era un turno in più da fare si proponeva con entusiasmo… Quando c'erano dei feriti, li assisteva nel migliore dei modi, con dedizione e in modo empatico.
Bruce all’inizio lo vedeva malvolentieri, ma, con il passare delle settimane, iniziò ad apprezzare la sua compagnia e il suo aiuto.
Non solo aveva una mole di stress inferiore, ma riusciva a dormire almeno sei ore ogni giorno e, finalmente, poteva riposarsi senza sentire il perenne richiamo alla radio.
Molti membri iniziarono a recarsi in infermeria con un atteggiamento molto titubante e restio all'inizio, lamentandosi per la nuova presenza e rifiutando le sue cure categoricamente, nonostante Lyrin provasse a rassicurarli..

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1. Medico: ruolo all’interno della Resistenza di colui che presta il Primo Soccorso e Salvataggio. Non avendo il tempo, l’accesso all’Università e tutti i medicinali e i giusti macchinari, si tratta di una figura con responsabilità diverse rispetto a un vero medico.
“E se provasse  ad avvelenarci?”
“Potrebbe farci fuori tutti”
“Se volesse torturarci con qualche medicina strana di sua invenzione? Suo fratello gli avrà sicuramente insegnato qualcosa.”
Nonostante tutti i commenti che riceveva e la scrivania piena di lettere di dimissione dei pazienti dall’infermiera, Yoichi non si arrendeva e continuava ad esercitarsi e a fare pratica: voleva veramente aiutarli, anche se riceveva soltanto insulti e critiche negative.
Sembrava che fosse solo contro il mondo, però non si dava per vinto.
Perciò, con il passare delle settimane, quando videro la sua abilità nel salvare le persone e nel lavorare in modo efficiente e rapido, quegli stessi soldati iniziarono a sviluppare un sentimento volenteroso, sia per i controlli di routine sia per sentire la voce di quella piccola figura speranzosa che raccontava di come un impavido eroe dai capelli arancioni e dagli occhi rossi avrebbe salvato il mondo dalla dittatura, grazie ai suoi compagni fidati.
L’incertezza e il dubbio vennero lasciati alle spalle, intravedendo in conclusione la bontà d’animo dietro le origini oscure di Yoichi.
“Solo se ci proverete, realizzerete ogni sogno. Ogni volta che fallirete, io sarò qua a curare le vostre ferite. Andremo avanti insieme e combatterete più forti di prima.” La sua voce era sincera, mentre faceva il giro di controllo quotidiano “Giorno per giorno vedrete quante cose cambieranno.”.
Coinvolgeva in quelle storie chiunque lo ascoltava, trasformando ogni missione fatta in un nuovo capitolo e trasformando le sconfitte in un monito per andare avanti: senza accorgersi, era diventato un faro di speranza per quella Resistenza.
E i soldati capirono una lezione fondamentale: anche lui era un sopravvissuto, come loro, agli orrori di quel dittatore, il quale non aveva risparmiato dolori neanche al proprio fratello gemello.

Light Behind Darkness [Kudoichi]. An untold hero taleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora