prologo

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A coloro che temono i propri genitori. 

 A chi non riesce a godersi l'affetto delle persone .

Questo è per voi
🥀❤️‍🩹

Mi sveglio di soprassalto, immersa nel mio sudore.

Il solito incubo è riapparso questa notte, dopo quel giorno non riesco a dormire come prima.

Mi preparo velocemente per andare a scuola, mettendo una t-shirt aderente, che copro con una felpa più larga. Sotto metto dei jeans larghi e infine delle Nike bianche semplici. 

 Dopo l'appello iniziamo la lezione di italiano, ma la mia concentrazione scarseggia. 

L'incubo che ho fatto questa notte mi tempesta la mente. La professoressa mi richiama più volte: «Keira... Keira, stai attenta alla lezione per favore».

«Sì, prof, mi scusi» faccio una breve pausa. dopo un pochino le chiedo di andare in bagno, lei annuisce svogliatamente dandomi il consenso.

Appena uscita dalla classe corro in bagno, sentendo un conato di vomito premere per uscire, appena entrata mi abbasso subito sul water. 

 Mi lavo il viso e mi siedo a terra. Resto lì seduta con le ginocchia premute sul petto, e le braccia a circondarle. Poggio la testa sulle ginocchia e scoppio in un fiume di lacrime. 

Qualcuno bussa alla porta ripetutamente finché non sento la sua voce «Keira, sei qui? » Jackson mi risveglia dal pianto.
Come può essere lui se questo è il bagno delle ragazze?
Dopo vari interrogativi decido di rispondere «S-s-sì, sono qui».
« È tutto okay?».
«tutto bene. Ora torno in classe».
«Sicura sia tutto okay?» insiste
«Sì» gli rispondo di rimando.

La mia voce è ancora spezzata dal pianto, non riesco a nasconderla, ma riesco a non singhiozzare.
«Mi fai entrare, per favore?»
«Non insistere. Te ne vai?» Iniziai ad infastidirmi la sua insistenza.
«No, che non me ne vado. Esci, per favore». Ci rinuncio, mi alzo, asciugo le lacrime, prendo il telefono, mi specchio per sistemarmi. Quando non si nota più nulla, apro la porta con la testa bassa e gli dico che è tutto okay.

Cerco di superarlo e di uscire, ma lui mi prende la mano e mi fa voltare. Mi alza il volto e dice: «Keira, che succede?»
«Niente».
Quando capisce che non gli dirò nulla mi lascia andare il polso.

Torno in classe, tutti si voltano verso di me, anche la professoressa. Lei si alza in piedi, sbatte le mani sulla cattedra.
«Keira, che hai fatto in bagno?»
«N-niente prof, è che non mi sentivo molto bene. Potrei chia-chia... no, niente prof, tutto okay, ora mi riprendo».
«Va bene, siediti».
Mi rimetto a posto e aspetto che finiscano le lezioni.

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