15. l'approvazione

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La musica si sentiva a kilometri di distanza, sono sicura di non essermi sbagliata.

Arrivata alla festa cerco subito di contattare Silvia, ma visto che lei non mi risponde chiamo Violet.
«ehi Keira che succede?» mi chiese lei
«tu sei venuta alla festa?»
«ehmm...no ho preferito starmene a casa, tu ci sei andata veramente alla festa?» a quella domanda mi paralizzai
« ehmm si ci sono venuta, credevo...»
«per me ti conviene andartene... nessuno di noi c'è andato, come mai tu si?»

Li mi venne un dubbio, quel pomeriggio avevo ricevuto un messaggio anonimo che mi diceva che sarei dovuta andare alla festa di Victoria perchè ci sarebbero andati tutti i miei amici, li per li non ci feci molto caso al fatto che era anonimo ma ora ho paura.

«Keira?...ci sei?...ehiiii» Violet mi riportò alla vita reale.
Quando sentii il telefono vibrare, dissi a Violet:
«oh aspetta mi sta chiamando Silvia, ci sentiamo domani V» attaccai appena mi disse ciao così risposi a silvia
«oi amo»
«senti ma tu ci vieni alla festa?, io sono già dentro» la musica la sovrastava, ma riuscii a capire quello che diceva
«io sono qui fuori,esci? »
«okay» attaccò senza dirmi nient'altro.

Appena la vidi mi fiondai verso di lei, anche se c'era qualcosa di strano in lei, in realtà c'era qualcosa di strano in tutto il contesto.

Dopo pochi secondi uscì Victoria, era una nostra grande amica, alle elementari ,alle medie ,poi ha fatto la stronza con noi ed ora non ci parliamo più.

«ragazze, non credevo veniste veramente» disse con un grosso sorriso, falso.

Entrambe ci guardammo sorprese da quel'esclamazione,cosa intendeva dire?

«il messaggio anonimo, l'ho mandato io, solo a voi» disse soddisfatta

«e perché lo avresti fatto?»

«perchè voglio chiarire» disse con un po' di risentimento nella voce
«io voglio perdonarvi» aggiunse

Io scoppiai in una grassa risata, e Silvia mi segui a ruota.

«E saresti tu a doverci perdonare? Seriamente? Sei una falsa di merda, e l'unico modo che hai per sentirti superiore è sminuire gli altri, specialmente chi ti vuole bene, se non sai apprezzare quello che hai non è affar nostro, io non voglio chiarire con te, e credo che valga anche per Silvia quindi lasciaci in pace.» sbottai infastidita, così mi voltai e mi diressi alla macchina, che era un bel po' lontana dalla villa.

Stavo per scoppiare a piangere, non so bene il motivo ma sentivo gli occhi pizzicarmi e la vista diventava appannata.

Quando qualcuno da dietro, mi prese per i fianchi. Per poco non caddi a terra.

Silvia pov.

Keira era appena andata via, Victoria mi continuava a guardare, così me ne andai anch'io, ma lei non mi lasciò andar via, si mise di fronte a me
«dai silvia tu sei sempre stata la più brava tra le tre, perdonami»
« sono sempre stata la più brava perché mi facevo ingannare da te, ma ora non mi fai più ne caldo ne freddo, non rompermi» dissi decisa
Lei scoppiò in una fragorosa risata, poi divenne di colpo seria.
«ah si?... E dimmi sei ancora insicura sul tuo corpo? Perché da quello che mi ricordo, sei sempre stata uno stecchino senza curve, ora ti piaci? Ora ti fidi delle persone?, sei fidanzata? O ancora invidiosa?»

Le sue parole furono taglienti come una lama che mi si conficcò nel profondo, sapeva la mia più grande insicurezza,eppure la usava contro di me... I miei occhi si riempirono di lacrime che non versai.

«lei intanto è più bella di te, è gentile affettuosa e fantastica, tu sei una vipera che non ha un cazzo da fare nella propria vita se non rovinarla agli altri»

Quelle parole provenivano da dietro di me, conoscevo bene colui che le aveva pronunciate.

Victoria, si irrigidì di colpo, strinse le mani in due pugni, sbuffò e se ne andò a capo chino.

Io mi girai, con ancora le lacrime agli occhi
«grazie» dissi in un sussurro flebile
«è la verità» mi disse Christopher
Un piccolo sorriso mi si formò sulle labbra.

«ma che ci fai qui?» chiesi
«beh ecco... Jackson mi ha detto che c'era questa festa, dopo ha chiamato Violet per dire a jackson che Keira era a questa festa con te ... era più tosto preoccupata ,così ci siamo venuti insieme anche io e jax » mi spiegò lui

« e Jack dov'è?»
«è andato da Keira»
«c-come...» le parole mi morirono in bocca non capivo, da quando ci stavano guardando?
«abbiamo assistito a tutto il litigio » mi spiegò lui.
«meglio che chiamo mio fratello, così mi viene a prendere» lo informo
«se vuoi ti accompagno io»
«no,no dai è meglio di no. Non voglio dare fastidio» insisto, ma alla fine vado con lui.

In macchina segue un silenzio imbarazzante
«allora...hai un fratello...» sorrido alla sua affermazione
« geloso?»
« un pochino» scoppiamo a ridere entrambi
« ho anche una sorellina, più piccola»
Ora è il suo turno di sorride
« come si chiamano?»
« mio fratello si chiama Jordan e mia sorella si chiama Lily ... Tu figlio unico?»
«si per fortuna»
«Non è male in realtà, anche se sta sera sarei dovuta rimanere con Lily ma Jordan mi ha detto di uscire e io ho seguito il suo consiglio»
«come mai dovevi rimanere con Lily?»
«non sta molto bene, ha la febbre»
Lui annuisce ma non aggiunge altro
« qui. devi girare, qui» lo informo
« okay»
Arrivata a casa, lo saluto lasciandogli due baci sulle guance.

Entrata in casa vedo Lily davanti il televisore, stava dormendo coccolata da Jordan, quando quest'ultimo mi senti entrare, si voltò verso di me, lo saluto con un cenno della mano.

Lui prende in braccio Lily e la porta a dormire, poi torna da me
« chi ti ha portata a casa?» mi domanda con fare sospettoso
«un mio amico,si chiama Christopher» gli spiego, l'ansia mi sta divorando, è sempre molto protettivo nei miei confronti da quando...
« non lo conosco, invitalo a pranzo domenica, mamma e papà non ci saranno partono per un viaggio di lavoro» mi posa un bacio sulla testa e continua « vuoi un tè?»
« no tranquillo sono solo molto stanca» gli spiego
«ti senti bene?» il suo tono di voce è cambiato sembra più preoccupato
«com'è andata la festa?»
«in realtà,non me la sono goduta appena è arrivata Keira i-»
«che vuol dire "appena è arrivata Keira" mi hai detto che lei era dentro e ti stava aspettando»
«ecco ti ho mentito sennò saresti rimasto ad aspettarla per preoccupazioni inutili» cerco di spiegarli
« non sono preoccupazioni inutili Silvia, quel bastardo ha abusato di te ,cazzo, hai sofferto abbastanza sai che mi preoccupo per te» il suo tono di voce si affievolisce, il campanello interrompe la nostra discussione
« vai tu io vado a farmi un tè» annuisco ed obbedisco .

Completamente inaspettato Christopher è davanti alla porta
«ehi ti sei dimenticata il telefono» mi sventola davanti alla faccia il mio telefono, gli sorrido
« grazie Chris, vuoi entrare? Mio fratello sta facendo del tè»
Mi sorride, e io ricambio il suo sorriso.

Quando Jordan si avvicina a passo rapido e spalanca completamente la porta, rimango sorpresa dal suo gesto
« ciao, tu saresti?» gli domando Jordan,tutto serioso
«Christopher, piacere, tu dovresti essere Jordan se non sbaglio» vedo del disagio nel suo sguardo, Jordan gli rispondo «no non sbagli» fa una pausa, lo scruta per bene, poi sorride  «vuoi del tè? lo sto preparando ora» Christopher ci pensa un momento poi gli rispondo:« ehm no in realtà dovrei andare domani abbiamo scuola e non vorrei svegliarmi tardi, ma grazie mille per l'offerta» sorride e ci saluta entrambi.

Jordan chiude la porta, mi guarda con un sorriso ampio « quel ragazzo sembra in gamba, mi sta simpatico»

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