14. Di cosa hai paura?

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Cosa spinge l'uomo a mascherarsi? Magari,il dolore? Oppure la paura, ma di cosa? Del giudizio? Della solitudine? Cosa fa paura all' uomo? Perché le persone non riescono mai a parlare delle proprie paure?

«Ehi ragazzi posso farvi una domanda?»

ci troviamo in galleria, solito bar, solite persone, solito orario.

«certo»

risponde Yasly, mentre Luke,Lip e Jackson annuiscono, Violet e silvia invece sorridono

«okay bene, ecco...cosa vi fa paura?»

Tutti mi guardano perplessi, non si aspettavano questa domanda, effettivamente si tende sempre a nascondere le proprie paure, perché dovrebbero dirlo proprio a me?

«beh ecco... A me fa un po' timore la morte»

la voce di Lip frantuma il silenzio, imbarazzante, che rimbomba tra le quattro mura del bar, mmh la morte... Interessante, a l'essere umano fa paura l'ignoto, effettivamente questa è una paura che molte persone sviluppano nel tempo ,non esistono statistiche perché giustamente varia da persona a pers-

«a me fa paura il passato»

l'esclamazione di Silvia mi risveglia dai pensieri, PASSATO, si effettivamente anche questa è una paura molto diffusa, specialmente per chi ha dei traumi o un passato burrascoso, ora che ci penso anche a me fa paura il passato, più che il passato ho paura di riviverlo.

«ho paura delle dipendenze»

Luke spiazza tutti con la sua risposta, questa non me l'aspettavo, le dipendenze perché dovrebbero mettere paura? Sono una cosa che non si controlla ... Oh forse proprio per questo.

«perchè le dipendenze?»

«beh ecco perché quando inizi a dipendere da qualcuno o da qualcosa non ne puoi più fare a meno, così...ecco... Diventa un punto debole»

Debolezza, beh anche per questo motivo ci si mettono le maschere, per non mostrarsi deboli.

«io non credo di aver paura di qualcosa... O forse gli insetti, si beh ecco gli insetti mi fanno paura»

Yasly ci pensa ancora un po', poi continua

«in realtà mi fa paura anche la solitudine»

abbassa il capo posando lo sguardo sulle scarpe.

Luke gli circondo la vita con un braccio e le posa un tenero bacio sulla testa.

Gli accenno un sorriso, e continuo, poso il mio sguardo prima su Violet poi su Jackson,

«voi due di cosa avete paura?»

«di niente, io non ho paura»

risponde Jackson con un tono distaccato e sicuro, ma il suo sguardo lo inganna, gli occhi sono sempre più lucidi e il piccolo ghigno che prima formava la sua bocca sparì di colpo, cosa gli prende?.

Questa mattina ero arrabbiata con lui per la schiettezza delle sue parole, mi ha ferita non volendolo, eppure ora mi ritrovo a voler parlare con lui, di un argomento così stupido.

Fa stridere la sedia sul pavimento, alzandola leggermente all'ultimo, rivolge a tutti un piccolo sorriso, e se ne va.

Torno con lo sguardo su violet

«quindi?»

la invito a parlare con un gesto delle mani

«boh non saprei...».

Quando jack sparisce, Josh fa la sua entrata, va diretto verso Violet, la saluta con una stretta di mano, mi saluta con un cenno delle mani, saluta tutti gli altri e si siede con noi.

Dopo due ore e mezza le domande tornano nella mia testa si insinuano violentemente, continuo a fissare un punto. Mentre gli altri parlano in sottofondo di non so cosa.

«io vado» dico diretta

«vuoi un passaggio? Io devo tornare a casa che devo studiare» dice Josh

Annuisco in tutta risposta

«dove devi passare?»

«per il ponte san Giovanni, abito poco più in là» annuisco «okay, andiamo?»

Salutiamo tutti e ce ne andiamo.

«tu dove devi andare?»

«al ponte»

Il suo sopracciglio si alza in risposta, il suo sguardo perplesso più che mai.

«avevi detto che-»

«so quello che ho detto, e in più vorrei aggiungere che tu non mi avevi detto di abitare lì vicino, perché?»

«io non ti ci porto al ponte, non da sola» mi risponde serioso

«sono cosciente delle mie azioni, non so se lo vedi ma sono sobria. E ADULTA»

dico scocciata

«ma allora perché vuoi-?»

«ascoltami bene» dico interrompendolo

«tu non mi dici cosa devo o non devo fare, se non vuoi portarmi a casa ci torno da sola, non sono affari tuoi quello che faccio, mi hai offerto un passaggio e ti ringrazio per questo. Però non sei nessuno per dirmi cosa fare. E se tanto ci tieni portami a casa per favore»

«io...io non volevo»

gira verso il ponte, un piccolo sorriso nasce sulle mie labbra, perchè? perchè nonostante la mia arroganza lui mi sta portando al ponte e non in quell'inferno.

Arrivati a destinazione, scesi, lo salutai ma lui scese dopo di me.

«ehm...che fai?» gli chiesi titubante

«voglio conoscerti, voglio capirti e vorrei... Beh ecco, vorrei aiutarti»

Annuisco non rispondendogli.

Mi avvicino alla ringhiera del ponte, sedendomi sopra, faccio un segno a Josh di mettersi vicino.

Lui ci si mette così inizio a parlare per prima:

«allora...cosa vuoi sapere?»

Si sorprende della mia domanda, non se l'aspettava.

«perchè sei voluta venire qui?»

«lo sai» mi volto verso di lui, per affrontarlo ma lui sta con lo sguardo fisso sui piedi

«si ma perché?»

Alzo le spalle

«è tutto così pesante, non riesco a sopportare niente, nessuno...le uniche persone che riesco a vedere sono Violet, Silvia e...e jack»

la mia voce si spezza pronunciando il suo nome, le lacrime minacciano di uscire, ma resisto e le trattengo.

«ti piace?»

Annuisco.

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