7. Che paura

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Sto studiando da due ore, sento mia madre urlare dalla cucina.
"IO VADO A LAVORO.
KEIRA HAI SISTEMATO LA CAMERA?!?!?"
Rispondo urlando a mia volta, per farmi sentire
"no mamma scusa...io sta-" non mi fa finire, che entra in camera mia con in mano la scopa di legno.
"TI HO CHIESTO DI SISTEMARE LA TUA CAMERA PERCHÉ NON LO HAI FATTO È?!?!"
Non mi lascia parlare che sento il legno scontrarsi con la mia schiena,mi butto per terra e copro la testa con le mani
"Io...io stavo.."
"SMETTILA DI FARMI PERDERE TEMPO!!" mi urla addosso con tutto il disprezzo che possiede.

Mi sveglio e corro in bagno, un conato di vomito mi preme il petto.

☀️

Dopo ieri Jackson ha deciso che la mattina mi viene a prendere con la macchina,gli ho detto che ho paura della moto ma in realtà ho solo paura che il rumore che fa possa svegliare mia madre, quando arriva mi saluta con un bel sorriso.
Salgo sulla macchina e partiamo nel silenzio più totale.

☀️

Arrivati a scuola non me la sento di entrare.
Saluto Jackson, ma fingo di entrare quando lui entra, io me ne vado in biblioteca.

Verso le 12:57 esco dalla biblioteca e mi dirigo verso la scuola, è ora, quando arrivo vedo tutti che si dirigono verso i loro autobus vado a cercare il mio, ma qualcuno mi prende la spalla.
Quando mi giro, mi trovo faccia a faccia con Jackson
«Dove cazzo sei stata? Silvia a detto che non sei entrata.» È arrabbiato, decisamente arrabbiato
«Io...io sono andata...» mi mette paura Jackson incazzato, distolgo lo sguardo.
«Vabbè lascia perdere, dai vieni» alzo lo sguardo di scatto «dove?»
«Ti porto a casa» risponde lui deciso,
gli sorrido, scuotendo la testa
«No no non mi serve, prendo l'autobus» glielo indico e mi giro
«No tu non lo prendi, sono sempre pieni non avrai posto, ti accompagno tanto sei di strada» capisco che sta mentendo, ricordandomi il giorno in cui mi sono risvegliata in casa sua.
«Bugiardo» sorrido, mi fa sentire sicura la sua preoccupazione.
«Non ti sto mentendo» è serio, si vede dai suoi occhi, ma allora com'è possibile?
«Dai andiamo» mi prende la mano strappandomi dai miei pensieri, provo a chiederglielo ma cambia sempre discorso, pur di evitare.

Tutto ad un tratto mi fece una domanda strana: «perchè non parli mai di tutto quello che passi?» mi fa sorridere.
«Parlare? che scopo ha parlare se si viene continuamente fraintesi? E poi di cosa dovrei parlare? Di come mi fa paura mia madre? Di come insulta me ,il mio fisico, le mie paure , le mie insicurezze, si effettivamente mi serve molto un "mi dispiace", io non parlo perché è stupido, a nessuno importa come stai, si domanda solo per una forma di cortesia.» sentenziai.

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