Capitolo 4 - Dylan

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Addentai l'ultimo pezzo di pizza ai quattro formaggi e mi appoggia soddisfatto contro lo schienale del divano. Carson, accanto a me, mascherò una risata prendendo un sorso di birra. Samantha e Alec stavano bisticciando dall'altra parte del salotto, come erano soliti fare. Lui la guardava col sorriso sulle labbra - aveva completamente perso la testa per quella donna - e il suo "prendere poco sul serio le sue parole", così aveva detto Samantha, sembrava attizzare ancor di più l'ira della sua compagna.

Come ero finito a trascorrere serate di quel tipo?

Mi piaceva lamentarmene, perché stare con quei due era come vedere una soap opera spagnola dal vivo, ma sotto sotto mi divertivo.

L'arrivo di Samantha nella vita del Governatore aveva ribaltato ogni equilibrio. Il legame di amicizia - oltre che lavorativo - che ci legava all'uomo era stato rivisto. Avevo avuto paura che, in qualche modo, avere una donna accanto avrebbe spinto Alec ad allontanarsi da noi, invece era stato il contrario.

Samantha non riusciva a comprendere il limite imposto dal rapporto lavorativo che ci legava, per lei eravamo tutti grandi amici e, per questo, trascorrere serate insieme a cazzeggiare era normale.

Mai avrei pensato che mi sarei ritrovato a dividere la pizza della domenica sera con due mutaforma e un'umana e, soprattutto, che avrei potuto definire questi "amici".

La lite fra i due innamorati ebbe vita breve. Samantha scoppiò a ridere per qualche cosa che aveva detto Alec e si sporse a baciarlo.

Finiva sempre così, tra loro. Erano incapaci di tenersi il muso per troppo tempo.

Assolutamente disgustosi.

Geloso, mi sussurrò la mente.

Sobbalzai, involontariamente. Quel pensiero era stato così rapido che non avevo fatto in tempo a bloccarlo e, vedermi sbattere in faccia la mia invidia verde, non era piacevole.

Ero geloso perché loro erano innamorati e io non avevo uno straccio di donna?

Pensai seriamente alla risposta. No, il problema non era quello. Non sapevo niente dell'amore, non di quello vero e profondo che sembravano provare quei due. Ero più il tipo da scopate spensierate.

L'immagine di Grace mi balzò alla mente. Sì, con lei avrei proprio potuto scopare. Innamorarmi? Nah, innamorarsi di Grace La Despota Smith era impossibile. No?

Ripensai ai pochi attimi di passione che eravamo riusciti a rubare alla realtà. Si era dimostrata restia, come una gatta selvatica pronta a cacciare le unghie, ma il suo corpo era stato così reattivo nei miei confronti che non avevo il minimo dubbio su quanto mi volesse anche lei, per quanto si ostinasse a dire il contrario.

Pensare a quella donna mi fece contrarre il cazzo nei pantaloni. Mi agitai sul divano per mascherare la mia reazione, Carson mi lanciò un'occhiata incuriosita.

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