Capitolo 7

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Dijar si alzò con calma dal letto cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare il castano che stava ancora dormendo. Il moro osservò con un leggero sorriso il ragazzo prima di dirigersi verso quello che era il bagno: aveva bisogno di svegliarsi e cosa c'era di meglio di una bella doccia fredda?

Una volta sotto il getto d'acqua fredda si sentì subito rinascere e anche più sveglio. Era arrivato a Ghostwath pochi giorni prima e non aveva fatto altro che girare tutte le locande la sera e il mercato la mattina per trovare qualche informazione sui nuovi hunters li presenti. La cosa che però lo aveva sorpreso era stato il non vedere nemmeno un hunters in tutti quei giorni: nessuno vestito completamente di nero, nessuno con sguardo di sfida verso i volti nuovi e la cosa lo stava facendo in parte preoccupare: che veramente Kossu l'avesse mandato a perdere tempo al porto dell'isola meridionale? Si stava davvero innervosendo per tutta quella situazione e quando quel bel castano la sera prima era stato così tanto sfacciato da chiedergli se volesse fare sesso con lui lo aveva davvero ringraziato mentalmente. Aveva bisogno di distrarsi e soprattutto di tornare a fare sesso dopo mesi che non era attivo in quel senso. Dopo la fine della storia con Paul si era chiuso in se stesso. Si era accorto della cazzata che aveva fatto solo la sera prima quando si era trovato a rilassarsi completamente sotto il tocco del castano.

Dijar sospirò pesantemente togliendo dal volto i capelli che gli si erano appiccicati per via dell'acqua e uscì dalla doccia per poi asciugarsi abbastanza velocemente solo e soltanto perché il suo stomaco aveva iniziato a brontolare e aveva davvero bisogno di mettere qualcosa sotto i denti visto e considerato che la sera prima aveva solo bevuto senza mangiare qualcosa. Dijar ignorò anche i suoi capelli ancora completamente bagnati e ritornò nella camera principale iniziando anche a cercare quelli che erano i suoi vestiti tra quelli che erano stati buttati a terra la sera prima.

-ehi- sentì dire e mentre si stava rimettendo i pantaloni di pelle Dijar osservò il castano che si stava mettendo seduto sul letto e lo stava osservando con gli occhi verdi ancora in parte assonnati -che stai facendo?-

-ho fame- disse serio Dijar -e ieri non ho cenato- continuò il moro per poi cercare anche la sua casacca.

-che ore sono?- chiese ancora il castano passandosi una mano tra i capelli per ravvivarli. Vedeva chiaramente il sole dalla finestra della camera che aveva preso dopo che aveva capito che il moro gli si sarebbe tranquillamente concesso per quella sera ma non era certo di che ore fossero.

-non ne ho idea- borbottò Dijar osservando a sua volta fuori dalla finestra -ma comunque abbastanza tardi considerando l'altezza del sole-

-ma non ancora mezzogiorno vero?- chiese per conferma Zordan osservando la figura del moro sul cui corpo erano presenti alcuni morsi che gli aveva lasciato la sera prima e che gli stavano facendo venire strani pensieri in mente.

-no, non dovrebbe. Sai dove diavolo è finita la mia casacca?- domandò questa volta il moro guardandosi in giro per la stanza nello stesso momento in cui Zordan decise finalmente di alzarsi dal letto e raggiungere l'altro.

-no ma ho un'idea- e senza dare il tempo a Dijar di capire cosa stesse succedendo lo fece ricadere sul letto salendogli sopra a cavalcioni.

-ehi io ho fame- sbottò Dijar mentre il castano aveva preso a mordicchiargli il collo.

-mangiamo dopo-

-maledetto-

-non protestare tanto lo so che lo vuoi pure tu- e Dijar alzò gli occhi al cielo per le parole del castano anche se le stesse erano vere. Non sapeva se avrebbe mai rincontrato il ragazzo che aveva difronte, e nemmeno se quella serata di sesso che c'era stata tra loro si sarebbe ripetuta altre volte, quindi voleva cogliere l'occasione fin quando ne aveva la possibilità.

-se senti il mio stomaco brontolare per la fame però non lamentarti- si decise a dire Dijar e avvertì il castano ridacchiare sul suo collo prima di salire fino alla bocca con una scia di baci e intrappolare le labbra del moro in un bacio che di casto non aveva nulla. Purtroppo per loro però la bolla che si stava iniziando a creare venne completamente spezzata da qualcuno che aveva preso a bussare alla porta della loro camera con insistenza.

-si?- ringhiò Zordan staccandosi dalle labbra del moro mentre comunque gli stringeva una mano sul fianco destro sperando che fosse semplicemente qualcuno che aveva sbagliato camera.

-Zordan c'è Alex di sotto che ti cerca- furono le parole di Hugo e il castano maledisse mentalmente quello che era il suo supervisore per aver scelto il momento peggiore in assoluto.

-avvisalo che tra qualche minuto scendo-

-sembra urgente-

-lo so ma non sono presentabile al momento- urlò ancora Zordan e non avvertendo più risposta dall'altro capo della porta sospirò pesantemente poggiando la testa sulla spalla del moro -tempismo pessimo- sussurrò poi e Dijar si trovò a concordare con lui anche se dentro di se era davvero curioso di sapere chi fosse l'Alex che era stato nominato: il ragazzo del castano? O semplicemente un altro come lui con il quale aveva fatto sesso? -scusami davvero ma devo andare- disse il castano alzandosi con calma dal letto e andando in direzione del bagno per farsi una doccia. Dijar chiuse gli occhi portando poi un braccio sugli stessi cercando di calmare i battiti del suo cuore che sembrava non volersi minimamente calmare.

Il suo stomaco decise anche di interrompere quel momento brontolando nuovamente e Dijar si alzò dal letto sbuffando ritornando a cercare la sua casacca sul pavimento della stanza. A quel punto, visto che la mattinata di sesso era appena sfumata, tanto valeva scendere al piano di sotto e mettere qualcosa sotto i denti.

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