Capitolo 9

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Dijar sorrise in direzione di Zordan non riuscendo minimamente a distogliere gli occhi dal bel ragazzo castano che aveva accanto. Non sapeva dire di preciso come mai aveva accettato la proposta dell'altro di fare un giro insieme per la città di Ghostwatch ma non se ne stava minimamente pentendo nonostante il suo sguardo ghiaccio non stesse scrutando la città attentamente come avrebbe dovuto fare ma il ragazzo al suo fianco.

-quindi sei di qui- parlò il moro anche perché voleva sapere qualcosa in più sull'altro ragazzo: fino a prova contraria lui qualcosa della sua vita l'aveva rivelata anche se si era inventato tutto sul momento.

-non proprio. Vengo da Ironchill, la mia famiglia è li ma lavoro qui-

-che lavoro fai? Tu sai il mio- chiese ancora curioso il moro e Zordan gli sorrise.

-sicurezza negli scambi commerciali a livello fiscale- non era la verità, Zordan non aveva minimamente voglia di dire al moro di essere un Hunter punto primo perché non doveva dire a nessuno di essere un hunter e secondo perché aveva paura di far prendere un colpo all'altro, ma ne sapeva abbastanza su quel lavoro, era stato quello del padre prima che quest'ultimo decidesse di tornare a Ironchill stabilmente quando si era ammalata sua madre, da poter ingannare perfettamente l'altro senza essere scoperto -non ti ho ancora chiesto come ti chiami-

-siamo passanti ad un interrogatorio?-

-andiamo è semplice conoscenza. Mi sono trovato bene ieri sera con te quindi vorrei sapere qualcosa in più nel caso volessi ripetere l'esperienza-

-Dijar- sussurrò il moro -mi chiamo Dijar-

-io Zordan-

-lo so-

-eh?- domandò sorpreso il castano bloccandosi di colpo e facendo si che Dijar si voltasse per osservarlo.

-questa mattina ti sono venuti a chiamare ricordi? Hanno usato il tuo nome-

-ah vero- Zordan aveva letteralmente cancellato dalla mente quell'episodio e per un attimo si era preso un colpo credendo che l'altro avesse indagato su di lui -scusa sono stressato-

-problemi a lavoro?-

-più o meno, semplicemente miei colleghi che non stanno attenti e il mio capo se la prende con me perché sono l'unico che sa dove trovare ogni volta-

-ah era il tuo capo quello?- si ritrovò a chiedere Dijar sentendo anche un peso nel petto che andava ad alleggerirsi: davvero era stato geloso di un ragazzo che nemmeno conosceva tanto bene?

-si, perché?-

-ho pensato fosse il tuo ragazzo, o un tuo amante- si ritrovò a spiegare sinceramente Dijar e vide il castano scoppiare a ridere per quelle parole.

-oh no io non ho un ragazzo, non sono il tipo da relazione fissa- scosse la testa Zordan -e comunque se fosse stato un mio amante non sarei mai sceso prima di finire con te- aggiunse serio il castano.

-dove diavolo mi stai portando?- domandò dopo un po' Dijar notando che davanti a loro stava per aprirsi quello che era il mercato e che lui aveva evitato con tutto se stesso solo e soltanto perché aveva visto parecchi hunters aggirarsi nei dintorni.

-al mercato-

-sei serio?-

-ci sei già stato?-

-no, io non mi occupo della vendita ma solo di controllare il carico nella nave- sussurrò Dijar.

-allora dobbiamo vederlo per forza perché credimi Dijar non puoi dire di aver visto Ghostwatch senza aver visto il suo mercato- sorrise Zordan incamminandosi a passo svelto verso il mercato e Dijar fece un profondo respiro seguendolo: non gli sarebbe successo nulla di male se fosse stato al fianco del castano no? Il suo corpo gli stava dicendo di restare immobile o addirittura sparire ma non poteva non seguire Zordan dopo che quest'ultimo si era offerto di fargli fare un giro per la città.

-ehi aspetta- lo raggiunse velocemente Dijar per poi guardarsi intorno osservando tutti i prodotti li presenti.

-benvenuto al mercato- gli disse Zordan aprendo le braccia per indicargli le varie bancarelle li presenti.

-c'è qualcosa in particolare che dovrei vedere?- borbottò Dijar notando come erano entrati nella parte che non vendeva cibo ma tessuti, tessuti molto belli doveva ammetterlo ma che non gli interessavano minimamente.

-il cibo qui è davvero buono e...non dirlo a Hugo ma anche meno costoso- ridacchiò Zordan mentre Dijar alzava un sopracciglio confuso.

-chi sarebbe Hugo?- si trovò a chiedere non capendo di cosa stesse parlando l'altro.

-il locandiere dell'Approdo del pescatore- rispose velocemente Zordan -credevo lo sapessi-

-e come dovevo fare a saperlo? Sai sono qui da pochissimi giorni e solo ieri sono andato in quella locanda- chiese alzando gli occhi al cielo Dijar mentre Zordan ridacchiava.

-scusa, comunque davvero il cibo è più buono ed economico quindi devi assolutamente assaggiare qualcosa- e Zordan lo prese per il polso destro per poi camminare spedito tra la gente che stava contrattando con i vari venditori. Se fosse stato per Dijar probabilmente sarebbe rimasto incastrato tra quelle persone mentre Zordan era così tanto sicuro che sembrava quasi come se la gente si scostasse per lasciarlo passare.

-ma abbiamo appena finito di pranzare- tentò di dire Dijar anche se sotto sotto il suo stomaco aveva iniziato nuovamente a chiedere del cibo e la colpa era anche degli odori, buonissimi odori, che aveva iniziato ad avvertire dopo qualche minuto che Zordan aveva preso a trascinarlo.

-ma ti verrà fame, credimi è sempre così quando passo dal mercato- ridacchiò ancora il castano che sempre mantenendo il polso di Dijar si avvicinò a una delle bancarelle del mercato dove una signora parecchio anziana stava realizzando degli spiedini -buondì, due spiedini per fare- chiese il castano e la donna dopo aver sorriso loro preparò i due spiedini -grazie mille ancora- disse Zordan dopo aver pagato e aver preso il loro cibo. Si allontanarono di poco e il castano passò uno spiedino a Dijar, Dijar che osservò lo spiedino attentamente, preoccupato principalmente per via del forte odore di spezie che proveniva dallo stesso anche se era buono, poi però diede un morso e si trovò a sgranare gli occhi.

-buono vero?- gli domandò ridacchiando Zordan vedendo la faccia che stava facendo e Dijar lo osservò per un secondo prima di annuire e dare un altro morso alla spiedino.

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