Capitolo 10

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-lo sai vero che sei più strano del solito?- domandò Ferdinand al figlio mentre il ragazzo stava aiutando il padre a mettere sottosale il pesce che aveva comprato l'uomo al mercato quella mattina. Ancora Zordan non riusciva a credere che Alex gli avesse concesso un giorno libero ma non si sarebbe di certo lamentato, non quando poteva passare un po' di tempo con la sua famiglia.

-non capisco cosa intendi papà- disse serio Zordan lanciando un veloce sguardo in direzione del padre per poi tornare a concentrarsi sul pesce che aveva davanti.

-sei diverso, più pensieroso del solito e soprattutto con la testa tra le nuvole. È successo qualcosa con gli altri hunters del tuo gruppo?-

-no papà, non ci parlo molto con loro visto che preferisco lavorare da solo- borbottò Zordan maledicendo mentalmente il padre per essere un così attento osservatore.

-e allora cosa ti preoccupa? Quello per cui state lavorando e dovete tenere tutto segreto?-

-papà...-

-usare quel tono con me non mi farà desistere dal farti domande. Era abbastanza palese che stesse nascondendo qualcosa visto che vai sempre in giro senza divisa e armi. Non ti chiederò cos'è perché ho capito che non ne puoi parlare ma almeno fammi capire se è per quello che stai così- e per un momento, un lunghissimo momento, Zordan fu tentato di dire al padre che era quello il motivo e quindi evitare la verità. Poi però sospirò: il padre se ne sarebbe di sicuro accorto.

-no papà, non è per il lavoro- si decise a dire Zordan -ma per altro-

-Zordan se non mi parli non posso aiutarti e mi fai solo preoccupare- continuò l'uomo fermandosi e concentrandosi solo e soltanto sul figlio.

-ecco...ti ricordi quando ti dissi di stare bene da solo?- chiese il castano fermandosi a sua volta e incrociando le braccia al petto -non che io abbia cambiato idea ma...ma sento di star impazzendo più del solito-

-parla chiaro Zordan- ridacchiò Ferdinand intuendo qualcosa di quello che voleva dirgli il figlio -c'è qualcuno adesso non è vero?-

-diciamo- sussurrò Zordan -è iniziata come per tutti gli altri e cioè solo qualcosa di occasionale ma poi...ieri mi sono ritrovato senza nemmeno accorgermene a ringhiare contro un ragazzo che gli aveva messo un braccio intorno alle spalle-

-si chiama gelosia Zordan- ridacchiò Ferdinand.

-ma com'è possibile papà? Ci conosciamo letteralmente da cinque giorni e...e io...- Zordan si passò una mano tra i capelli -non so, non ho mai provato nulla del genere per nessuno-

-significa che quel ragazzo ti piace veramente Zordan e che finalmente stai uscendo da guscio che ti sei creato- gli disse con calma il padre -perché non provi per una volta a iniziare una relazione seria?-

-e se lui non la volesse una relazione?- domandò, e si sorprese anche di averlo fatto, Zordan -sai mi è sembrato abbastanza tranquillo quando gli ho detto che era solo occasionale come cosa-

-almeno ci avrai provato Zordan. Se veramente quel ragazzo ti piace dovresti provare a rendere le cose serie tra voi e soprattutto non rimuginare come stai facendo in questo momento. È di Ghostwatch?-

-no, è di Bearhallow- scosse la testa Zordan -e non so nemmeno quanto tempo resterà al porto. So che è li per lavoro-

-da Bearhallow?- domandò sorpreso Ferdinand -è molto raro che arrivino da Bearhallow per commerciare a Ghostwatch visto che è come se non volessero avere niente a che fare con noi-

-anch'io lo pensavo, soprattutto dopo che il vecchio re aveva ordinato a tutti i ragazzini di Bearhallow di arruolarsi come hunters ma forse per alcune cose ci sbagliavamo. Devono pur vivere di qualcosa loro no? Sono nel mezzo delle montagne-

-mi sembra comunque ancora strano- scosse la testa Ferdinand -quando lavoravo a Ghostwatch non mi ricordo di nessun commerciante proveniente da Bearhallow-

-papà sono passati anni e soprattutto hanno tolto l'obbligo di diventare hunters per i ragazzi di Bearhallow quindi qualcuno ha iniziato ad uscire dal guscio che si erano creati-

-potresti avere ragione anche tu- si arrese Ferdinand -come si chiama?-

-perché lo vuoi sapere?- domandò Zordan per nulla convinto di voler dire altro al padre.

-ormai mi hai detto quasi tutto di lui e vorrei anche conoscerlo, che ne dici della prossima volta che io e Jessie veniamo a trovarti?-

-papà!- protestò il castano guardando storto l'uomo -non correre. Si chiama Dijar comunque-

-non sto correndo semplicemente vorrei conoscere il ragazzo che ha fatto cambiare idea a mio figlio. Ho sempre creduto che ti saresti trovato da solo per tutta la vita-

-papà ripeto che stai correndo troppo. Diavolo ti ho solo detto che provo qualcosa di forte per un ragazzo con il quale sono andato a letto qualche volta non ho detto che ci siamo messi insieme!- ringhiò ancora Zordan riprendendo a lavorare al pesce perché non voleva che andasse a male se continuavano a parlare senza fare niente.

-cosa cosa cosa?- e Zordan sbiancò completamente quando vide la sorella entrare in cucina e osservarlo con occhi sgranati -hai un ragazzo?-

-no Jessie- sbuffò Zordan -non ho un ragazzo-

-ah no? E allora di chi stavate parlando?- chiese ancora la castana incrociando le braccia al petto e alternando lo sguardo tra il fratello e il padre perché non aveva nessuna intenzione di essere esclusa da quella conversazione.

-tuo fratello ha semplicemente trovato un ragazzo che gli piace e non sa come comportarsi- ridacchiò Zordan -ragazzo con il quale dovrà assolutamente parlare appena torna a Ghostwatch e rivelargli i suoi sentimenti invece di ringhiare preso dalla gelosia-

-papà...-

-e dovrai presentarcelo la prossima volta che veniamo a Ghostwatch-

-concordo con papà- disse serissima Jessie osservando il fratello quasi con sfida.

-perché dovete intromettervi?-

-perché vogliamo aiutarti forse- disse serio Ferdinand sorridendo dolcemente al figlio -saremo sempre qui in caso dovesse andare male, perché so che stai pensando anche a quello, ma non puoi fasciarti la testa prima di cadere-

-e va bene- si arrese Zordan vedendo anche la sorella sorridere felice per le sue parole -ma non vi assicuro che ve lo farò conoscere-

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