Capitolo 26

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-come ti senti?- domandò debolmente Zordan cercando di non pensare a quello che aveva appena finito di dire Dijar visto che anche se era un complimento si sentiva completamente in imbarazzo per quello.

-un puntaspilli- rispose sinceramente Dijar mentre allungava una mano verso Zordan che non ci pensò due volte prima di stringerla -perché mi sei venuto a prendere?-

-perché ho capito di essere un coglione- rispose sinceramente -e ringrazio il cielo di essere arrivato in tempo altrimenti ti avrei perso per sempre e non me lo sarei mai perdonato, mai-

-come? Come facevi a sapere dove mi trovavo?- sussurrò ancora Dijar mentre Shin si era allontanato per far chiarire i due. Zordan si sedette sul bordo del letto di Dijar per stargli abbastanza vicino.

-i genitori sanno come rimproverare i figli anche a distanza- ridacchiò Zordan -mio padre mi ha mandato una lettera dove mi ha spiegato quello che io non voluto ascoltare da te perché troppo arrabbiato chiamandomi anche coglione e cretino-

-e ti ha detto cosa volevo fare- arrivò alla conclusione da solo Dijar e Zordan annuì.

-quando ho realizzato tutto sono letteralmente impazzito e non ci ho pensato due volte prima di raggiungerti a Newsummit sperando di trovarti ancora vivo. Questa divisa mi ha aiutato molto visto che sono entrato e uscito indisturbato dal castello. Ho avuto solo problemi sul ponte del non ritorno ma ho messo fuori gioco gli altri hunter così che non potessero seguirci e sono passato dalla vostra parte-

-lo sai che non puoi tornare indietro?- chiese per sicurezza Dijar.

-la mia famiglia è qui, mio padre, mia sorella e il mio ragazzo sono qui. Non voglio essere da nessun'altra parte Dijar e spero che tu riuscirai a perdonarmi per quello che ti ho fatto passare-

-mi hai salvato la vita, mi basta- Dijar poi si mise un dito sulle labbra -voglio un bacio- e Zordan sorrise sporgendosi per accontentare la richiesta di Dijar e baciarlo sulle labbra a stampo -sai fare di meglio- gli sussurrò e Zordan ridacchiò baciandolo nuovamente ma questa volta socchiudendo le labbra permettendo a Dijar di infilare la lingua nella sua bocca.

-non ci credo vi lascio due secondi da soli e vi trovo così- le parole di Shin fecero staccare velocemente i due ragazzi e fu allora che Zordan notò le altre due persone presenti nella stanza e che presumibilmente l'uomo era andato a chiamare.

-Dijar- disse tra le lacrime Jessie andando ad abbracciare stretto il moro che rispose più che volentieri all'abbraccio mentre Ferdinand si avvicinava al letto e metteva una mano sulla spalla del figlio.

-immagino ti sia arrivata la mia lettera- disse Ferdinand a Zordan che annuì semplicemente non riuscendo a fare altro visto che subito dopo venne tirato dentro l'abbraccio di Dijar e Jessie.

-non respiro- riuscì a dire Dijar e subito Zordan e Jessie si allontanarono -grazie- disse poi il moro continuando a tenere stretta una mano di Zordan -per quanto ti stia bene il nero dovremmo trovarti qualche altro vestito amore- sussurrò poi verso il castano che annuì semplicemente -in quanto tempo mi rimetterò Shin?- domandò poi il moro verso il suo guaritore che sospirò pesantemente osservando il ragazzo.

-stai già molto meglio di quando sei arrivato Dijar e forse potresti già muoverti ma ti sconsiglio davvero per almeno un mese di fare sforzi. Ti hanno torturato di sicuro e non sei in perfetta forma anche se ho risanato le ferite più gravi. Non fare il testardo per questa volta- Dijar nel mentre che il moro aveva preso a parlare aveva poggiato la testa sulla spalla di Zordan e chiuso gli occhi.

-va benissimo- disse sinceramente il ragazzo -non ho nessuna intenzione di fare cazzate da questo momento in poi- aggiunse poi serio stringendo la mano di Zordan come se ne valesse della sua stessa vita.

-non ci credo che tu...ah- sbottò Shin capendo quello che stava succedendo davanti a lui -a saperlo prima che per farti calmare ci volesse Zordan l'avrei fatto rapire e portare qui coglione-

-sta zitto- sbottò Dijar senza però avere la forza di aprire gli occhi, si stava semplicemente godendo il tepore del corpo di Zordan che aveva preso ad accarezzargli con calma i capelli anche lui molto rilassato in quel momento perché proprio come Dijar aveva tutto quello di cui aveva bisogno vicino a lui.

-cosa volevano sapere comunque? Ci sarà una ragione per la quale non ti hanno ucciso subito-

-vogliono sapere come attraversare la nostra barriera ma sono stato bravo e ho tenuto la bocca chiusa- rispose Dijar -siamo ancora al sicuro fino a quando non scopriranno come abbattere la nostra barriera-

-la vostra barriera si estende anche sott'acqua?- domandò curioso Zordan e Dijar aprì leggermente gli occhi ghiaccio per osservare il volto del suo ragazzo.

-non lo so con certezza perché?-

-ero stato mandato a Ghostwatch insieme ad altri hunters perché in un capannone abbandonato stavano costruendo un sottomarino- a quel punto per Zordan era inutile mentire e semplicemente voleva dare qualunque informazione possibile al suo ragazzo se quest'ultima poteva aiutarli -volevano raggiungere quest'isola senza farsi vedere da voi usando il sottomarino in modo da prendervi di sorpresa-

-a che punto è della costruzione il sottomarino Zordan?- domandò preoccupato a morte Dijar che solo in quel momento si ricordò del sottomarino che lo stesso ragazzo aveva nominato quando avevano discusso.

-è ricominciata perché la ragazzina...la ragazzina che è stata uccisa al molo lo aveva scoperto lo ha distrutto completamente facendo perdere agli hunters mesi di lavoro-

-il sacrificio di Layla quindi non è stato vano- sussurrò Shin chiudendo un momento gli occhi -possiamo dire agli O'Connor che la loro figlia non è morta per qualcosa di completamente inutile-

-Zordan- sussurrò Dijar osservando ancora il suo ragazzo.

-cosa?-

-ti amo-

-ti amo anch'io Dijar-

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