Capitolo 17

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-cazzo- sbottò Zordan osservando quello che restava del sottomarino.

-esatto- disse più calmo di lui Alex. Aveva chiamato li tutti gli hunters che sorvegliavano Ghostwatch poco alla volta per far vedere loro cosa era successo al sottomarino: mesi di lavoro mandati letteralmente in fumo.

-ed è stata quella ragazzina che è stata uccisa al molo?- domandò ancora Zordan e vide Alex annuire.

-me lo hanno raccontato. Non so come ha trovato questo posto e ha fatto esplodere l'interno del sottomarino quasi completo con i suoi poteri riducendolo in questo stato. Siamo letteralmente al punto di partenza-

-l'avete inseguita e uccisa per questo- sussurrò ancora Zordan incrociando le braccia al petto.

-si, si sono assicurati che nessun altro oltre a lei scoprisse di questo luogo. Non ha avuto il tempo di avvertire nessuno quindi siamo certi che ancora non sappiano niente delle nostre intenzioni-

-ma potrebbero richiedere i rinforzi perché una bambina è morta-

-non era una bambina ma un mostro e se l'è meritata quella fine- lo corresse Alex ma Zordan non riuscì ad accettare quelle parole. Sapeva che Alex avesse ragione, quella ragazzina aveva distrutto mesi di lavoro, ma ogni volta che ci pensava gli tornava in mente il volto devastato di Dijar e le sue parole: "era una ragazzina della stessa età di Jessie". Quelle parole l'avevano fatto ragionare per la prima volta sul fatto che da qualche parte i mostri che loro uccidevano potevano avere anche una famiglia, famiglia alla quale non sarebbero mai tornati perché uccisi dagli hunters.

-cosa vuoi che faccia?- si ritrovò a chiedere Zordan a quello che era il suo capo e che sospirò.

-quello che hai sempre fatto Zordan visto che almeno tu hai seguito le mie direttive, solo sta più attento e passa meno tempo appiccicato al tuo ragazzo-

-non stiamo sempre appiccicati-

-no ma vai in giro senza armi per non farti scoprire da lui e in caso di bisogno tu un'arma la devi avere. Inizia ad uscire più spesso da solo e basta-

-adesso credo che mi odi- non riuscì a non dire Zordan ritrovandosi uno sguardo confuso di Alex addosso.

-e perché mai dovrebbe odiarti?-

-perché l'ho allontanato malamente- rispose Zordan senza però specificare quello che era realmente successo. Aveva letteralmente sbottato contro Dijar che voleva stare da solo qualche giorno dopo aver scoperto che stava per perdere anche Jessie e inizialmente non si era nemmeno accorto di aver urlato contro il suo ragazzo perché il moro lo aveva ascoltato. Se ne era accorto solo quando Dijar gli aveva detto di punto in bianco che sarebbe tornato a casa per un po'. Aveva guardato il suo ragazzo confuso da quelle parole, anche perché si ricordava perfettamente che l'altro gli avesse rivelato di non avere nessuna intenzione di tornare, ma non aveva detto niente e il giorno dopo si era trovato completamente da solo nella camera che condivideva con Dijar. Si era sentito morire e più passava il tempo senza vedere Dijar più ragionava sul fatto che forse era stato lui ad allontanare da se il moro. Aveva alzato nuovamente il muro che aveva creato quando era morta la madre e allontanato da se l'unica persona che avesse mai amato veramente.

"Non escludere Dijar dalla tua vita" era stato quello che gli aveva detto il padre prima di ripartire da Ironchill e lui aveva annuito ma quello che aveva fatto in realtà era stato l'esatto contrario.

-quindi si litiga anche in paradiso- ridacchiò Alex -se vi siete lasciati da una parte è anche meglio visto che ti distraeva e basta-

-non ci siamo lasciati- sbottò Zordan perché era certo che se si fossero veramente lasciati ne avrebbero parlato invece Dijar era solo tornato a Bearhallow -Di è solo tornato a casa per un po' subito dopo che l'ho cacciato malamente ma non ci siamo lasciati e non mi distraeva-

-come vuoi ma per me è meglio che quello li non sia in giro. Mi raccomando fa attenzione come ti dissi la prima volta a tutti i volti nuovi e se qualcuno ti sembra sospetto sei pregato di farcelo sapere immediatamente-

-certo Alex- annuì Zordan.

-ora va a fare i tuoi giri di pattuglia e vedi di non metterci troppo tempo- e Zordan dopo quelle parole piegò leggermente la testa in segno di saluto prima di uscire dal capannone e con molta calma tornare verso quello che era l'Approdo del pescatore. Sapeva che doveva fare i giri di pattuglia in quel momento ma era così tanto preoccupato che non sarebbe minimamente riuscito a restare concentrato. Aveva bisogno di bere qualcosa, bere e dimenticarsi per un po' della malattia della sorella e di come il suo rapporto con Dijar si fosse complicato. Perché doveva essere così stupido da allontanare davvero l'unica persona esterna alla sua famiglia alla quale voleva bene? Per non parlare del fatto che iniziava a preoccuparsi veramente del fatto che forse Alex aveva ragione e che Dijar l'aveva lasciato senza dirgli una parola. Erano già tre giorni che il ragazzo era tornato a casa e lui stava morendo dentro: quanto tempo sarebbe realmente passato prima che Dijar fosse tornato da Bearhallow? Sperava davvero meno di una settimana altrimenti sarebbe impazzito. E sotto sotto il castano iniziava a pensare anche che avrebbe fatto una capatina a Bearhallow se il suo ragazzo non fosse tornato entro due settimane senza avergli mandato nemmeno una lettera.

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