Dijar sbuffò osservando il mare che aveva difronte. Era ormai da una settimana a Ghostwatch e nonostante si fosse davvero impegnato per poter capire come mai avessero mandato tanti hunters nella città portuale come gli aveva detto Kossu non aveva avuto risultati. E la cosa che lo aveva fatto imbestialire di più era anche stato il fatto che lui di hunters ne aveva visti davvero pochi. Certo aveva passato la maggior parte del suo tempo insieme a Zordan, e quella era colpa sua visto che aveva scoperto di non poter dire di no al castano quando lo aveva vicino, ma anche quando andavano in giro per la città insieme ne aveva visti davvero pochi di hunters. E subito il moro aveva pensato che Kossu gli avesse mentito altrimenti non sapeva davvero spiegarsi quella situazione. L'altra cosa che lo faceva davvero imbestialire era il fatto che Kossu era stato chiaro: fino a quando non avesse scoperto quello che stavano combinando gli hunters a Ghostwatch non sarebbe potuto tornare a casa. Era letteralmente stato incastrato per stare calmo e l'unica altra soluzione per tornare a Hazelmond era quella di creare disordini, disordini che però non voleva creare. Settimane prima non si sarebbe fatto tutti quei problemi a creare scompiglio per le strade della città per poter tornare a casa ma in quel momento sentiva di voler sfruttare quell'opportunità, nonostante lo avessero letteralmente incastrato, per passare un po' di tempo con Zordan.
Aveva creduto davvero che dopo Paul non si sarebbe affezionato a nessun altro, che non avrebbe provato qualcosa di forte per una persona che non fosse stata Paul, ma si era dovuto ricredere. E la cosa peggiore in quel momento era anche che Zordan aveva messo chiaro e tondo fin dal primo momento che sarebbero stati solo amanti occasionali. Dijar si era incastrato da solo in qualcosa che lo stava distruggendo giorno dopo giorno ma se esporsi con il castano significava perdere quello che aveva in quel momento preferiva di gran lunga sopprimere i suoi sentimenti e accontentarsi di quello che aveva.
Il comportamento di Zordan però non lo aiutava minimamente visto come letteralmente passavano la maggior parte del tempo insieme e con il castano che gli mostrava ogni angolo della città. Anche la piccola scogliera sulla quale si trovava in quel momento ad osservare il mare gliela aveva mostrata Zordan decretandola come suo luogo preferito per guardare l'alba e il tramonto con Dijar che si era ritrovato a dargli fottutamente ragione: era un punto bellissimo quello.
-pensavo fossi partito senza salutarmi e invece ti sei nascosto qui- Dijar venne riscosso dai suoi pensieri da quella che era una voce che aveva imparato a conoscere perfettamente e si voltò.
-avevo bisogno di pensare- rispose sinceramente Dijar -e questo posto è perfetto. Non mi sto nascondendo-
-cosa ti tormenta così tanto? Non avevi un'espressione tranquilla prima- chiese il castano andando a sedersi accanto al moro che gli sorrise.
-varie cose-
-Dijar lo sai che parlarne con qualcuno potrebbe farti bene?-
-lo so ma sono i miei problemi e non voglio che gravino sulle spalle di qualcun altro- no, Dijar non poteva assolutamente dire a Zordan quello che lo preoccupava veramente. Avrebbe potuto dire solo alcune cose e inventarsi altre ma era certo che l'altro se ne sarebbe accorto quindi per lui era davvero meglio non dire nulla e restare in completo silenzio.
-quando tornerai a casa?- chiese dopo un bel po' di minuti di silenzio Zordan attirando nuovamente su di se lo sguardo di Dijar -non che non ti voglia qui sia chiaro solo...so che prima o poi dovrai farlo-
-non lo so- rispose sinceramente Dijar -non ne abbiamo parlato con gli altri e non so nemmeno se io voglio tornare a casa- e stranamente quelle parole erano vere. Anche se li era considerato un mostro per via dei poteri che possedeva allo stesso tempo si sentiva più libero. Non aveva le critiche di tutti addosso perché troppo spericolato, non vedeva ogni giorno Paul con Tobias che gli urlava contro anche quando non faceva nulla e soprattutto non aveva la costante paura di essere ucciso da un hunter. Li, senza usare i suoi poteri, poteva benissimo sembrare un senzapoteri qualunque e vivere una vita tranquilla senza preoccupazioni.
-non vai d'accordo con la tua famiglia immagino se dici ciò-
-non ho una famiglia- fu la risposta atona di Dijar -i miei genitori sono morti quando avevo cinque anni- "uccisi dagli hunters mentre erano in missione per distruggere una loro armeria" pensò l'ultima frase il ragazzo chiudendo gli occhi e cercando di scacciare le lacrime.
-allora non tornare a Bearhallow- disse serio Zordan -rimani qui-
-sarebbe davvero bello poterlo fare veramente ma...ma di cosa dovrei campare e dove dovrei vivere? Io non ho niente fuori da Bearhallow-
-troveremo un lavoro adatto a te e per vivere...ormai sei quasi sempre fisso nella mia camera all'Approdo del pescatore quindi non ci sono problemi-
-Zordan non posso vivere nella tua camera maledizione!-
-perché no? Lo fai già-
-un conto è dormire li perché siamo amanti occasionali un conto è viverci letteralmente. Se un giorni ti stuferai di me e troverai qualche altro amante che ti aggrada di più io che fine farò?- domandò serio Dijar anche perché non aveva nessuna intenzione di vivere ancora di più a stretto contatto con Zordan quando sapeva di non poter averlo. Sarebbe stato fin troppo masochista da parte sua.
-non credo che mi stuferò di te Dijar-
-Zordan...-
-sono serio...cazzo- sbottò Zordan passandosi una mano tra i capelli per ravvivarseli -senti non voglio rovinare le cose tra noi visto che siamo in sintonia ma mio padre dice che devo provare ad abbattere le barriere che mi sono creato soprattutto quando sono fin troppo geloso-
-che cosa stai...-
-sto cercando di dirti che sono fottutamente geloso di te e ogni qualvolta qualcuno si avvicina io...è la prima volta che mi piace seriamente qualcuno da non volere che sia solo un amante occasionale- si ritrovò a dire osservando preoccupato verso Dijar che invece lo stava guardando con occhi sgranati.
-quindi non sono l'unico scemo che si è innamorato- riuscì a dire il moro e quando Zordan comprese appieno le parole dell'altro scoppiò a ridere prima di tirare a se Dijar e baciarlo come se ne valesse della sua stessa vita.
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Power Hunter
FantasyIl regno di Strunine è diviso a metà, da una parte ci sono persone in grado di usare poteri particolare più rari che unici e dall'altra gli hunter il cui compito è uccidere quelli che loro chiamano mostri solo perché diversi. Dijar riuscirà a non m...