Capitolo 1 - Host club

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Nel mondo, ci sono sempre modi differenti di percepire determinate situazioni;

in questo specifico caso, c'è chi adora
uscire la sera a bere, ballare e divertirsi, bisognoso si staccarsi dalla monotonia della realtà, accettando e godendo di essere spesso circondati da persone odiose, odori come quello del tabacco, alcol, incenso... tutti nelle stesse quattro scomode mura.

C'è chi invece, darebbe qualsiasi cosa per essere nel proprio letto, con una coperta calda, dello champagne e da solo in situazioni del genere.
Bene, Osamu Dazai avrebbe dato di tutto, in quell'istante, per poter scomparire da quel fottuto locale. Se ne stava seduto in un angolino, con la testa sulle ginocchia, giocherellando appena con dei piccoli ciuffetti mori dei suoi capelli, aspettando solo che tutto quello finisse al più presto.

Se avesse potuto tornare indietro, avrebbe dato un pugno in faccia a quell'esemplare di Atsushi, già ubriaco fradicio, che si faceva trascinare da quello stupido gruppetto, in un host club rozzo e da quattro soldi. Non che gli importasse ma, visto lo stato dell'amico, era anche lui obbligato ad entrare in quel posto per evitare che si facesse violentare, o peggio... che potesse iniziare a cercare di vendere bollitori per il riso che non aveva, ovviamente. Quello era un brutto vizio dell'albino in stato di ebrezza, e dopo tutti quegli anni ancora Dazai non se lo spiegava.

Era ormai l'una di notte passata.

Il moro faceva fatica a tenere gli occhi aperti e avere tutta quella gente e quel rumore attorno, peggiorava solo la situazione, quindi si rifugiava nei suoi pensieri fantasticando su come avrebbe potuto uccidere Atsushi la mattina seguente.

- hey, amico - sentì improvvisamente vicino a lui. Alzò appena il capo per vedere chi stesse parlando.

Oh.. questa Sushi me la paga!!

In men che non si dica, Dazai fece il sorriso migliore che potesse tirare fuori in quell'istante, cedendo la sua attenzione alla figura davanti a sé.

- hey, bell'omone! Cosa ti porta qua? - si alzò, per potergli parlare meglio.

- senti, quel ragazzo con i capelli bianchi è con te, vero? Sta cercando di vendere bollitori per il riso infastidendo i clienti, se non vuoi che si trasformi nel riso da bollire nei suoi stupidi bollitori porta il suo culo fuori di qui, o tu sarai il condimento. - sbottò il buttafuori

- oh, e dai, non essere così duro, è per questo che sei pelato! Porto subito via il mio caro Sushi, non preoccuparti! - disse poggiando una mano sulla spalla dell'uomo di fronte a sé, che in confronto a lui, era un armadio.
Quest'ultimo aveva uno sguardo omicida in quel momento, e quando si decise a voler prendere la mano di Dazai per scaraventarlo a terra, lui si era già volatilizzato.

- Suushii! Andiamo, prima che ci uccidano entrambi- ... eh?... -

- Daazaaaaai... non vedi che sto facendo un affare?... - disse lamentandosi l'amico, con le lacrime agli occhi, come un bimbo.

- EH?! STAI SERIAMENTE VENDENDO UN BOLL-

- HEY! VUOI FARE SILENZIO, STUPIDO PALO BENDATO?! STO CERCANDO DI COMPRARE IL MIO BOLLITORE AD UN BUON PREZZO E TU MI STAI INTRALCIANDO. FUORI DALLE PALLE - urlò un ragazzo che non aveva neppure notato. Era seduto a gambe incrociate proprio davanti all'albino, con espressione tanto annoiata quanto infastidita.

Aveva dei lunghi capelli rossicci, che reggevano un cappello nero con una catenina argentata a lato. Non riusciva a vedere bene gli occhi a causa delle luci rosse all'interno del locale, ma poteva perfettamente notare che in quel momento erano totalmente puntanti su di lui.

Il moro prese per il polso Atsushi, stanco di quella situazione, facendo per uscire dal locale.

- Hey, signori! Non avete pagato il signor Nakahara per il suo servizio, tornate in dietro! - si lamentò una voce alle loro spalle, che Dazai ignorò totalmente.

- si può sapere che combini, Sushi? Ogni volta mi fai fare pessime figure, ma è la prima volta che riesci seriamente a fregare qualcuno! Accidenti, il mio povero faccino ha rischiato di essere trasformato in un pesce proprio come te! - ... - Atsushi? - ... - STAI DORMENDO?! SERIAMENTE?! -

Che situazione assurda... perché non posso essere nel mio prezioso lettino adesso?

Il moro prese l'amico, che dormiva letteralmente in piedi, e lo portò a casa sua, in quanto ormai l'ultimo treno era passato da un pezzo.

Distese l'albino sul futon, o meglio dire, lo buttò lì a peso morto. Tanto aveva il sonno pesante, non si sarebbe svegliato per così poco e lui in quel momento voleva solo mettersi a dormire e concludere quella estenuante giornata.


ׂ╰┈➤ ·˚ ༘ ⋆·˚ ༘ * Angolo autrice 'ˑ ִֶ 𓂃⊹
Ciaaoo! :) come va?
Questa è la prima storia che pubblico realmente, e spero di riuscire a portarla al termine. Mi auguro, inoltre, che possa intrigarvi ed essere di vostro gradimento! Non mi dilungherò molto in questo spazio autrice, anche perché non avrei idea di cosa dire; volevo solo salutare e assicurarmi di essere ospitale in questo piccolo angolo di svago che può essere la lettura di un argomento caro, che in questo caso è la Soukoku! bene,
Buon proseguimento di lettura ୧ ‧₊˚ 💌 ⋅

𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘪 - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora