Capitolo 20 - Hotdog

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ׂ╰┈ ·˚ ·˚ * Piccola pubblicità, non skippate, per favore <3 'ˑ ִֶ 𓂃⊹
Ehy! La mia migliore amica ha appena iniziato a scrivere una sua storia qui su Wattpad, la trama è molto interessante, così come il suo metodo di scrittura. Ha molta fantasia e sono sicura che la sua storia sarà magnifica! Se avete voglia, vi chiedo di darle un'occhiata, ve ne sarei grata e anche lei ne sarebbe molto contenta. Non rimarrete delusi!
La storia si chiama "La strada per le stelle", di heartsformme 💛

Ora vi lascio al ventesimo e ultimo capitolo di questa Soukoku, ma i ringraziamenti li metto alla fine<3
Buona lettura! 💌

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29/04

<<Chuuuyaaaaaa>> lo chiamò il moro, prendendolo a colpi di cuscino direttamente sul volto.
Il rosso mugnugnò. <<buon compleanno, Chibi!!>> lo continuava a prendere a cuscinate Dazai, che era seduto proprio sul suo ventre.
Chuuya realizzò.
<<COSA CI FAI IN CASA MIA, BASTARDO?!>> allungò entrambe le mani, spingendolo giù dal letto. <<aih, aih, aih... io mi sveglio presto per te, e mi tratti in questo modo?!>> si lamentò, massaggiandosi il posteriore.
<<spero che tu abbia un regalo per farti perdonare...>> disse il rosso, alzandosi dal letto. Allungò la mano al poveretto ancora sul pavimento, che la impugnò tirando il proprietario a sé, sulle proprie gambe. <<ho un sacco di regali per te, oggi!>>

Ci mancò poco che gli sputasse in un occhio.

<<e allora dammeli e vattene, idiota!! Lasciami>>
<<questo è il primo>> il moro gli porse dei biglietti colorati: erano due ticket per il luna park che aveva "gentilmente preso in prestito" da Atsushi, ma questo Chuuya non avrebbe dovuto saperlo.
<<eh? Non sono mica un bambino, perché mai dovrei andare al luna park con t->>
<<SONO CONTENTO CHE TI PIACCIA! ANDIAMO!>> lo interrupe, spingendolo nel bagno per lasciarlo prepararsi.

Chuuya gli urlò dalla porta per un po', ma in realtà nel suo cuore da subito si fece spazio del calore che poche volte aveva provato, e tutte le volte era stato grazie al moro: gratitudine. Era grato che si fosse ricordato del suo compleanno e che fosse così entusiasta da comportarsi come un idiota - un po' più del solito. In dieci minuti circa fu pronto: lindo, profumato e anche ben vestito: dei bei pantaloni larghi e neri si sorreggevano in vita grazie ad una graziosa cintura dello stesso colore, sopra il petto nudo una camicetta bianca, gli ultimi tre bottoni aperti, e sopra di essa una giacca di pelle di due o tre taglie più grande, del medesimo colore dei pantaloni. Al collo portava una catenina d'argento, ovviamente non poteva mancare il suo inseparabile cappello e i guanti neri che gli calzavano aggraziatamente sulle mani.

<<sembra che tu sia contento di andare, eh, Chuuya?>> lo canzonò Dazai, notando che si era addirittura messo un buon profumo.
<<mah, diciamo...>> rispose seccato, prendendo le chiavi della moto da un piattino su un mobile accanto alla porta d'ingresso. <<andiamo in moto, però, e non accetto obiezioni!>> il moro fece un sorrisetto un po' preoccupato, consapevole della condotta di guida del più basso, ma accettò con aria di sfida.

Il rombo del motore si fece spazio nella cassa toracica dei due, la braccia di Dazai che cingevano la sottile vita del rosso; era come se, ad un tratto, tutta la tensione fosse svanita nell'istante in cui il vento iniziò a soffiare sui loro corpi.

𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘪 - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora