Capitolo 3 - Bollitore di riso

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- TU... CHE CAZZO CI FAI QUI, EH?! SEI IL PALO DI IERI, VERO?! TU MI HAI CAUSATO UN SACCO DI PROBLEMI, SAI, RAZZA DI CARTA IGIENICA UMANA? - sbotta il rosso, alzandosi in piedi, di fronte al più alto.

Era veramente tanto più alto.

E... gli occhi del rosso... finalmente li vedeva. Ricordavano il ghiaccio e quel tocco di grigio intorno alla pupilla li rendeva anche piuttosto dolci, fragili. Wow.

- CARTA IGIENICA UMANA? NON PRENDERTI GIOCO DELLE MIE FAVOLOSE BENDE, ARIEL! -

- COME MI HAI CHIAMATO, SGOMBRO??? -

Erano già migliori amici, perfetto.

- SENTI, DEVI PAGARMI IL SERVIZIO DI IERI, CAPITO? - continuò l'estraneo.

- oh.. quale servizio? - chiese confuso l'altro

- Il tuo amico ieri mi ha parlato, ha passato del tempo con me. Sono il miglior Host di quel club, sai?! Ti conviene procurarti quei soldi. -

- EH?! TU, UN HOST?! AHAHAHAHAHAAHA! E POI LUI CERCAVA SOLO DI VENDERTI UN BOLLITORE PER IL RISO CHE NEMMENO POSSIEDE! - rise il moro.

- C-COSA? NON CE L'HA DAVVERO...? - il rosso sembrava... triste?

- ovvio che no, era solo ubriaco, principessa - rispose dando una leggera pacca sulla testa del più basso.

Il ragazzo rimase a pensare in silenzio per qualche secondo. Poi disse:
- allora... FAMMI COMPRARE UN BOLLITORE SUBITO, CHIARO? O CHIEDERÒ IL DOPPIO DEI SOLDI CHE MI DEVE PER IL SERVIZIO! -

Dazai era furbo, ma non scorretto e, dato che non voleva avere ulteriori problemi, fece cenno al più basso di seguirlo dentro il kombini.

- sbrighiamoci, ho voglia di un bagno caldo quindi non perdiamo tempo. Avrai l'onore di avere un bollitore di riso dal sottoscritto! -

Il ragazzo schioccò la lingua sul palato, seguendo l'altro.

[...]

- ecco, questo dovrebbe andare, no? -

- wow... non posso credere che sarà mio... -

- eh? Pensavo che mi avresti urlato contro per il prezzo! - ridacchiò.

Il rosso prese tra le mani il suo bollitore per il riso: non ne aveva mai posseduto uno, gli sembrava un sogno stringerne un modello tra le mani.

Dazai scrisse al suo amico Atsushi, giusto per spaventarlo un po':
<< hey, Sushi!
<< sappi che mi devi 3500 yen, okay? :)
<< e anche un favore, per tutta la fatica che sto facendo stando con questo piccolo Ariel dotato di gambe.

Una volta pagato il bollitore in cassa, i due ragazzi uscirono, dimenticandosi completamente della spesa del moro.

Lo strano host stava osservando il suo nuovo aggeggio tutto contento, camminando in una direzione al moro ignota.

Lui lo osservava.

Per quanto potesse essere aggressivo e fastidioso, in quel momento sembrava così dolce ed entusiasta che gli sarebbe anche potuta venir voglia di stritolarlo. Sembrava davvero una piccola principessa innocente. A proposito... qual era il suo nome?

- senti, Ariel, come ti chiami? - domandò incuriosito Osamu.

- Chuu- eh? A che ti serve saperlo, sgombro?! -

- eddai principessina, Chuu come? - sorrise

- SMETTILA DI CHIAMARMI PRINCIPESSA ARIEL, RAZZA DI ALBERO RICOPERTO DI CARTA IGIENICA CHE NON SEI ALTRO! MI CHIAMO CHUUYA, OKAY? CHUUYA NAKAHARA, NON AZZARDARTI A CHIAMARMI PER NOME -

- ohh, quindi è Chuuya, eh? -

- TI HO DETTO DI NON-

- eddai piccolo, non fare tante storie. Ti ho comprato il giocattolino che volevi, perché ora non te ne vai a casa a provarlo, eh? - gli scombinò un po' i capelli, facendo notare l'evidente differenza di stazza.

- tsk, sei tu che mi stai seguendo. Vai a casa, maniaco bendato. - rispose afferrando la mano del più alto, cercando di spostarla dalla sua chioma.

Il moro, però, intrecciò le loro dita, portando la mano del più basso a pochi centimetri dalle sue labbra, con fare spavaldo.

- a te non interessa il mio nome, Chuuya? Potremmo non vederci mai più, sai? -

Il suo respiro era caldo, Chuuya poteva sentirlo sul dorso delle sue dita.

- LO SPERO! - sbottò, ritraendo la mano a sé. - me ne vado! Spero di non rive...-

Il rosso si guardò intorno, sul petto, si tastò il capo, addirittura, ma...

- HEY, SGOMBRO, DOV'È IL MIO CAPPELLO?! -

𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘪 - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora