Capitolo 16 - Akutagawa

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In seguito a quello spiacevole episodio, le forze dell'ordine si smossero.
Perquisirono l'intero Host Club, trovando al suo interno ben altro materiale rispetto a quello che si aspettavano: un piccolo cassetto del bancone della zona bar conteneva un doppiofondo, nella quale gli agenti trovarono delle videocassette. Queste, bastarono ad incriminare Mori Ougai di abuso su minore ed estorsione, oltre che per sequestro di persona. Il povero Chuuya, durante i suoi 15 anni, aveva passato proprio un brutto periodo; semi-abbandonato dai genitori, costretto a lavorare come host per mantenersi e molestato dallo stesso zio - di sangue - con aggiunta di riprese audiovisive e immortalato tramite foto. Venne poi minacciato, durante gli anni a venire, attraverso quei materiali, in modo tale che avesse continuato a lavorare per Mori Ougai contro la sua volontà e nonostante avesse raggiunto la maggiore età, quindi non più impossibilitato nel trovare un lavoro difforme.
In quanto a Motojirō Kajii, fu accusato di sequestro di persona. Costui venne condannato a tre anni di reclusione, mentre a Ougai furono assegnati 32 anni. Il locale venne definitivamente chiuso.
Tutte le foto e i video di Nakahara Chuuya furono cancellati per sempre.
L'incubo era finito.

[...]

3 marzo.
14:27 del pomeriggio.
Erano i primi giorni di sole dopo mesi passati in grigio, a Yokohama e così sulla maestosa isola di Hunshū. Da qualche parte, nella prefettura di Nara, un numero venne digitato dopo aver inserito qualche yen nell'antiquata cabina. Istanti di silenzio interrotti dal solo "bip" della cornetta sembravano decenni, le sottili dita del giovane intrapresero una danza con una ciocca bianca e nera propria della chioma, impazienti di posizionarsi adiacenti all'altra mano all'udire il suono della voce del suo interlocutore. Una volta aver colto quell'occasione, Atsushi fu il primo a cui pensò di comunicarlo. In realtà, il ragazzo, era la ragione principale del suo gesto. Dopo il diploma egli si dovette trasferire alla sua città natale per aiutare a portare avanti la piccola attività del padre ma, quando vide un locale vuoto in affitto proprio nella città portuale, non perse tempo a contattare il ragazzo dell'annuncio.

<<pronto? Parla Atsushi Nakajima!>> sentì, d'un tratto, dall'altro lato della cornetta.
Il corvino salutò con un sorriso sulle labbra: <<hey, Atsushi>>
<<AKUTAGAWA!! CHE BELLO SENTIRTI! Che succede? Stai bene?>>
I due ragazzi parlarono prima del più e del meno, come erano soliti a fare, poi quello con le ciocche di capelli bianche gli spiegò che sarebbe tornato a Yokohama, questa volta definitivamente.
Atsushi era talmente su di giri che rischiò di far cadere la chiamata per errore. Finalmente il suo "migliore amico" tornava a casa.
<<dovresti comprarti un telefono, sai?>> disse a un certo punto, con tono infastidito
<<lo terrò a mente, Atsushi. Ora devo andare, a presto>> lo salutò
<<a presto! Non vedo l'ora di riv->> la linea cadde. Il tempo era scaduto.

Peccato, avrei voluto sentir pronunciare quelle parole.


L'albino corse dal suo amico Dazai a comunicargli quello che gli era appena stato conferito: quello era il suo giorno libero, era ancora in pigiama, ma non gli importava; doveva assolutamente condividere la sua felicità con l'unico che lo avrebbe ascoltato!

O forse.

<<FANTASTICO SUSHI, FINALMENTE PERDERAI LA TUA VERGINITÀ ANALE!>> lo prese in giro dopo aver appreso la notizia.

In realtà era contento di vedere il più giovane così felice, ma questo non glielo avrebbe detto.
In ogni caso, aveva esagerato!
Atsushi gli diede una pacca dritta in testa, facendolo barcollare come un povero ubriacone.
<<sei cattivo, Sushi...>> disse massaggiandosi il capo, fingendo un pianto.
<<se ci fosse stato Chuuya, penso che non te la saresti cavata con uno schiaffone!>>

All'udire quel nome, il moro smise di ridere, arrossendo leggermente.

<<oh... OOHHH, COS'È QUELLA FACCIA?>> chiese scioccato.
<<NON MI DIRAI CHE...>> lo indicò <<NON MI DIRAI CHE TI SEI FORSE... INNAMORATO?>>
<<MA CHE STAI DICENDO, ATSUSHI NAKAJIMA? NON TI VERGOGNI DI PENSARE UNA COSA DEL GENERE DEL SOTTOSCRITTO? IO, OSAMU, INNAMORATO DI QUELLA PRINCIPESSINA? PFF, NEANCHE PER ID->> il suo delirio fu interrotto dalla suoneria del suo telefono.

"Principessa Chuuya"

Rispose, portando lentamente il telefono all'orecchio.
<<URLA DI MENO, PESCE! TI SI SENTE DALLA STRADA, RAZZA DI IDIOTA! TI FACCIO VEDERE IO CHI È LA PRINCIPES->> staccò la chiamata, con un enorme sorriso sulle labbra. Si voltò verso l'albino, che si stava a dir poco sbellicando dalle risate.
<<visto, Sushi? Come potrei innamorarmi di una simile piattola?>> disse soddisfatto.

Si sporse alla finestra, facendo la linguaccia al rosso che era dall'altra parte della strada. Quest'ultimo girò i tacchi, andandosene chissà dove.

Già, innamorato, eh?...

𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘪 - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora