Capitolo 13 - Per uno stupido thè

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Il vento gli scombinò i capelli scoperti dal casco, mentre era sulla sua moto verso destinazione ignota.
Erano passati alcuni giorni da quando Chuuya aveva parlato con lo strano amico di Dazai e, da quel momento, non aveva più visto nessuno dei due ragazzi. Aveva il contatto di Atsushi ma, se lo avesse chiamato senza aver scoperto nulla, sarebbe stato strano, no? Alla fine, per quale motivo proprio il rosso si sarebbe dovuto preoccupare dell'idiota bendato?
Nonostante questo, però, durante quei giorni non aveva fatto altro che pensare a Dazai, sperando di vederlo per strada ridere e scherzare in modo stupido come al suo solito, come se niente fosse successo.
Questo, però, non accadde.

Al lato della corsia, un ragazzo con i capelli color rame era intento a fissare il proprio scooter - sembrava in difficoltà. Quando vide Chuuya sulla sua moto, in lontananza, si sbracciò, facendo segno di fermarsi.
Che vuole questo, proprio adesso?
Schioccò la lingua sul palato, sostando accanto al giovane. Avrà avuto all'incirca la sua stessa età, portava degli occhiali da sole uniti col il bordo arancione, i capelli ramati forse un po' a scodella, ai piedi dei sandali in legno.

<<hey, tu, come diavolo fai ad andare in scooter con quegli affari ai piedi, eh?>> gli chiede il rosso, indignato, mentre si levò il casco per potergli parlare meglio.

Il ragazzo fece una smorfia, rispondendo a tono: <<ti sembra il momento di fare certe domande, ragazzina? Ho una gomma a terra, aiutami. Ce l'hai, no? Il coso per gonfiarla.>>
Che ragazzo incredibilmente sgradevole.
<<COME MI HAI CHIAMATO, SCODELLA? GONFIALA CON IL CULO QUELLA GOMMA!>> fece per prendere il casco e andarsene, quando l'altro ragazzo lo prese per il colletto, da dietro.
Wow, è davvero lui... pensò il ramato.
<<senti, mi dispiace. Ti offrirò del thè. Ora aiutami, per favore.>> lo pregò.
<<tsk.>> aprì il bauletto della sua moto, tirando fuori un compressore portatile, attaccando il tubicino alla ruota, che in pochi minuti fu come nuova.
<<non ho bisogno del tuo thè, dammi 300 yen per le sigarette.>> esordì, finito il lavoro.
<<maleducato e pure un teppistello, eh? Tieni>> rispose, con un ghigno tipico di chi si da arie di superiorità.

Chuuya si rimise il casco e così fece anche l'altro, fissandolo in modo quasi morboso.
<<che hai da guardare?>>
<<niente, hai un bel viso per essere così antipatico, sai? Sicuro di non voler venire a bere un thè con me? Non fare il prezioso>> disse, avvicinandosi un po' al rosso.
Volendo evitare che insistette troppo, Chuuya accettò. Quello non sembrava il tipo da accettare un "no" come risposta. Sarà solo per poco, pensò, mentre lo seguiva in moto.

Preso dai pensieri, pensò che la strada che stavano percorrendo lui la conoscesse meglio di chiunque altro, ma non si fece spaventare e continuò a seguire lo scooter, pregando che non lo stesse davvero portando nel posto che era appena riuscito a smettere di frequentare: l'host club di suo zio Mori.

Il ramato, però, parcheggiò proprio davanti al locale.
Un po' a disagio, il rosso gli chiese perché fossero lì. Non voleva entrare, soprattutto con un altro ragazzo. Suo zio avrebbe potuto pensare che avesse voluto riprendere a lavorare per lui, ed era l'ultima cosa che in questo momento gli serviva.
<<tu non lavori qui, Chuuniglietto? Che problema c'è?>> rispose, facendogli l'occhiolino ed entrando nel locale.

Chuuya lo seguì solo per poterlo picchiare: era infuriato. Non aveva idea di chi fosse quello strano ragazzo ma odiava che qualcuno si prendesse gioco di lui e, soprattutto, se si era accorto di chi era, perché lo aveva trascinato sul suo ex posto di lavoro per quello stupido thè?

<<oh, Kajii, eccoti qui>> lo salutò Mori, che stava asciugando dei bicchieri.
<<Chuuya! Che bello vederti, finalmente hai cambiato idea?>> continuò.

<<VOI ERAVATE D'ACCORDO PER PORTARMI QUI CON L'INGANNO, EH?! VI UCCIDO ENTRAMBI, STUPIDI PERVERTITI IDIOTI CHE NON SIETE ALTRO! E TU, COGLIONE CON GLI OCCHIALI! TU SEI QUEL KAJII CHE HA DIVULGATO LE STUPIDE FOTO CHE MI HAI FATTO CON IL COSPLAY DA CONIGLIO, EH?! COME OSATE POR->> mentre il rosso urlava contro i due, si sentì qualcosa rompersi in lontananza. Sembrava un oggetto pesante, che aveva provocato un gran tonfo.

<<ragazzo, và a controllarlo!>>

<<HEY, MI STATE ASCOLTANDO?>> Kajii si affrettò a scendere nello scantinato del locale.
<<CONTROLLARE COSA? CHI?>>

<<non preoccuparti Chuuya, non è nulla che ti riguarda più, ormai.>> rispose lo zio, porgendogli un calice di vino rosso.
Lui lo guardò storto, ma impugnò il bicchiere, intento a portarselo alle labbra. Dentro di lui si fece spazio una sensazione particolare. Non sapeva di cosa si trattasse, ma sentiva un peso nel petto, dopo quel rumore. Guidato completamente dall'istinto corse nella direzione del ramato, accompagnato dalle urla che gli ordinavano di fermarsi di Mori.

Riuscì a raggiungere il ragazzo che, non appena lo vide, gli chiuse la porta in faccia per impedirgli di varcarne la soglia.
<<APRI LA PORTA, IDIOTA!!>> urlò, serrando i pugni. Come risposta, però, ottenne un altro oggetto che sembrava rompersi dall'altro lato di quella dannata porta.

Il rosso era basso, ma la forza fisica non gli mancava, così sfondò con un calcio ciò che lo separava dall'interno della stanza.
Quello che vide, tuttavia, non se lo sarebbe mai immaginato.

<<Dazai?...>>

𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘵𝘶 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘪 - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora