Aveva sentito bene? La terrestre voleva realmente fare quel tipo di conversazione?
E come diavolo le era saltata in mente una cosa del genere? Aveva realmente sperato che lui la rispondesse a quella domanda?
Come rovinare l'intera serata poi...La guardò fissa sperando di trovarci qualcosa oltre la curiosità per la domanda appena posta, non vi trovò nulla.
Così iniziò a scavare nei meandri più remoti del suo cervello, quelli pieni zeppi di polvere perché accuratamente sceglieva di non accedervi mai.- Non so cosa tu voglia sapere, non sono mai stato un bambino ma sempre e solo un guerriero -
Bulma non credeva alle sue orecchie, veramente era riuscita ad estorcere una confessione?
Stette attenta a non far trasparire alcuna emozione, non volendo in alcun modo irritarlo o, peggio, offenderlo.- Mi vorresti dire che non hai mai avuto un infanzia? -
- Io non sono come Kakarot, non soltanto in termini di sangue o intelligenza. Lui è cresciuto libero. -
A differenza sua.
Dicendo ciò si alzò dal letto e cercò i suoi vestiti per coprirsi, Bulma lo seguì ed indossò il suo pigiama.
Si avviarono verso l'unico posto in cui riuscivano ad avere una conversazione decente, una volta ogni tanto.
Vegeta si appoggiò alla ringhiera del balcone di Bulma fissando un punto imprecisato del cielo.
Lei, invece, rimase sulla soglia per non invadere il suo agognato spazio vitale.
Si accese una sigaretta.- Ho un fratello, forse è morto, non so neppure dov'è. Pur essendo un principe non era un buon combattente, e che razza di figura poteva mai farci il re di un popolo guerriero con un figlio incapace nella lotta? Ciò non toglie che mio padre non era fiero nemmeno di me, nonostante mi avesse buttato in guerra appena ho imparato a camminare.
Non ha mai voluto bene a mio fratello e per colpa sua non ho mai imparato a voler bene al mio stesso sangue. Quel poco affetto l'ho ricevuto di nascosto da mia madre perché mio padre diceva che mi avrebbe rammollito -Le vennero gli occhi lucidi.
L'aveva sempre saputo che sotto la sua dura apparenza c'era qualcosa, c'era un motivo.
Anche in quel momento di così grande vulnerabilità, lui non mostrava alcun tipo di cedimento nella voce.
Stava semplicemente raccontando una storia, allo stesso identico modo di quando si chiede ai ragazzi cosa hanno fatto a scuola e la risposta è "niente".
Nessuna emozione.Le aveva confessato di non saper voler bene, di non saper amare. Eppure perché era rimasto lì mentre stava lasciando Yamcha? E non era vero che voleva assistere per umiliarlo, a Vegeta queste cazzate non importavano minimamente.
Era forse perché voleva vedere quanto in là, il guerriero si sarebbe spinto con lei?
Bulma era sicura fosse quello il motivo, l'aveva visto come era scattato quando Yamcha si era avvicinato a lei.
Quello era istinto di protezione.
Lui non la amava, ovviamente, ma almeno teneva alla sua vita tanto da scattare quando una minaccia si presentava alla porta.- La mia vita è sempre stata rigida, quando non mi allenano chiaramente dovevo studiare ed imparare le buone maniere perché me lo imponeva il mio rango. Ho sempre dovuto lottare per essere il migliore perché o quello, o il disonore.
Mio padre non mi avrebbe mai dato il piacere della morte, le mie sofferenze sarebbero cessate troppo in fretta. -Ecco perché l'onore era per lui così importante, ecco spiegato il motivo del perché guardasse Goku con così tanto ribrezzo.
Se lui fosse stato un guerriero, un vero guerriero del popolo Sayan, Vegeta l'avrebbe accolto sicuramente.
Invece si comportava come un terrestre, perché alla fine era davvero un mezzosangue: se non per genetica, lo sarebbe stato sicuramente per il modo in cui era cresciuto.
Goku aveva tante qualità ma la dedizione e l'orgoglio erano cose che proprio non gli appartenevano.
Vegeta era stato costretto a votare la sua vita a quelle cose.
O quello o la morte.Bulma si chiese cosa sarebbe successo se non avesse dovuto patire tanto nella sua vita.
Avrebbe avuto un espressione più rilassata?
L'avrebbe mai incontrato?
Probabilmente avrebbe sposato una qualche principessa di un popolo simile al suo per poter unire i regni.
Il lontano pensiero che sarebbe potuto accadere una cosa del genere le fece venire il vomito.
Spense la sigaretta.- L'ultimo ricordo che ho di lui è stato quando ha deciso di vendermi, ed è stato l'unico momento in cui mi ha toccato dandomi una pacca sulla spalla. Me lo aveva fatto capire quel gesto che l'indomani non sarebbe rimasto più niente, né del mio popolo né del mio pianeta -
Si avvicinò a lui.
Avrebbe voluto tanto stringerlo tra le sue braccia ma non osò provarci, quel gesto l'avrebbe sicuramente interpretato come pietà.
Così disse semplicemente- Tua madre ti vorrebbe bene lo stesso -
Lui sorrise nel suo particolare modo e soltanto allora fece ritornare lo sguardo su di lei.
- Ne dubito, mia madre era una folle come te. E soltanto due folli possono avere a ché fare con uomini come me e mio padre -
Bulma si avvicinò e con ferma convinzione gli disse
- Tu non sarai mai come tuo padre -
Se Vegeta fosse stato un altro uomo probabilmente l'avrebbe abbracciata e ringraziata, sia per aver ascoltato pazientemente la sua storia sia per non averlo mai giudicato.
Se fosse stato un altro avrebbe versato lacrime amare ricordando ed esternando tutte le ingiustizie subite durante tutti quegli anni che in nessun modo sarebbero tornati più.
Se fosse stato diverso le avrebbe proposto di conoscersi meglio, di frequentarsi veramente.
Ma lui era fatto così ed era fatto male, lo sapeva benissimo.Tra lui e Bulma non ci sarebbe stato nient'altro che quella piacevole notte di distrazione perché non era in grado di darle ciò che voleva, nemmeno se si fosse impegnato.
Così rimase immobile senza nemmeno degnarla di uno sguardo mentre la sua anima si stava, a poco a poco, iniziando a legare con quella di Bulma.- Ora stai aspettando un invito formale per riportare il tuo culo a letto? Non abbiamo per niente finito -
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A Penny For Your Thoughts
Fanfiction"Tu sola puoi con la tranquilla pace aiutare i mortali, poiché i feroci effetti della guerra Marte, signore delle armi gestisce, lui che spesso nel tuo grembo si getta sconfitto dall'eterna ferita di amore, e così guardando in alto con il tenero co...