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Anche quella notte Bulma l'avrebbe passata a cullare il piccolo Trunks che di dormire non voleva proprio saperne.
Chichi l'aveva avvisata di quanto potessero essere iperattivi i piccoli sayan, ma aveva dimenticato di dirle che fin da neonati avrebbero mangiato molto di più rispetto ad un neonato qualsiasi.

Aveva preso l'abitudine fin da subito di stimolarlo quanto più possibile all'ascolto, gli raccontava sempre delle storie meravigliose ed aveva già capito che le preferite del piccolo erano quelle sulle grandi gesta di suo padre.
Le romanzava molto, così come aveva romanzato la loro storia d'amore ma in quel modo riusciva ad intrattenere Trunks per almeno una mezz'oretta.

La maternità era senza dubbio la cosa più bella che le fosse mai successo.
Adorava prendersi cura di suo figlio e viziarlo in tutti i modi che le erano concessi.
Tenerlo tra le braccia la rendeva invincibile oltre che una persona migliore.

La vecchia stanza di Yamcha era diventata la nuova cameretta del piccolo, completamente addobbata e dipinta con allegri animaletti.
Yamcha poi, da quando aveva scoperto della gravidanza non aveva fatto altro che cercare di ricostruire un rapporto sulla base che al piccolo sarebbe servita una figura paterna.
Nonostante Bulma avesse sempre declinato l'offerta quello si presentava puntualmente con qualche regalo per Trunks..
E lei odiava dovergli ricordare che la sua cortesia non era ben accetta.

Il viaggio di ritorno era stato particolarmente lungo ma adesso finalmente aveva rimesso piede sulla Terra.

A casa sua c'era qualcuno.
Lo percepiva.
Non era andato via neppure per un anno e Bulma già si era trovata un altro con cui spassarsela.
Che maledetto idiota che era stato, doveva trovarsi un pianeta popolato da sole donne altro che pianeta disabitato!
Forse in quel modo se la sarebbe tolta dalla testa ed ora non starebbe sulla soglia di quella che una volta era casa sua, indeciso se entrare o meno.

Fanculo le buone maniere, sarebbe entrato come al solito dal balcone.

Il ki del quarto individuo era nella camera dello sfregiato... era forse tornata con quell'imbecille?
Era davvero caduta così tanto in basso?
E poi da quando quel rammollito possedeva un ki così potente, era sempre stata una banalissima e fioca luce la sua...

L'avrebbe ucciso di botte, l'aveva giurato sul suo onore.

Entrò dal balcone ed era già pronto all'orribile visione della sua terrestre intenta a rotolarsi nelle lenzuola con lo sfregiato.
Ma quella non sembrava più la stanza di un adulto e non vi era traccia né di Yamcha né di Bulma.

Si avvicinò all'unico oggetto posto al centro della stanza, la culla di Trunks.

- E così saresti tu il quarto ki eh? -

Lo sussurrò per non far svegliare il bimbo, il quale fingeva soltanto di dormire perchè appena si sentì osservato allungò le braccia.
Vegeta si allontanò immediatamente, quasi avesse paura di quella creatura.
Quel blu di quegli occhi lo possedeva soltanto un'altra persona al mondo, non c'era alcun dubbio.

Bulma aveva avuto un bambino.

Trunks, prepotente come sua madre, urlò con quanto fiato avesse nei polmoni, era sveglio e voleva stare in braccio.
Vegeta si nascose più veloce della luce, voleva studiare la situazione prima di muovere le sue pedine.

- Trunks tesoro sei di nuovo sveglio? Se non la smetti di fare così ucciderai la mamma... -

Quando la donna si era palesata nella stanza finalmente aveva risentito quell'odore di lavanda che tanto aveva agognato in tutti questi mesi.
Aveva tagliato i capelli.
Il caschetto le stava d'incanto.
Era sempre bella, nonostante quelle occhiaie che le deturpavano il viso.
Intenta a cullare il bambino non era riuscito ad ammirarla completamente ma quello che aveva visto, bastava per mandarlo K.O.

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