Vegeta sapeva bene cosa intendesse dire Bulma con quella domanda e sapeva anche bene cosa gli stava rispondendo quel muscolo che non cessava di sbattere nel suo petto.
Ma le parole non avrebbero mai potuto riuscire ad esprimere ciò che avrebbe voluto farle capire.Le concesse uno sguardo lungo, fin troppo bramoso di desiderio, così intenso da farla arrossire per la sua stessa richiesta.
Le prese la mano e la intrecciò con la sua, la guidò nuovamente fuori al balcone e si allontanò di poco dal suo corpo.Bulma lo sapeva che Vegeta non le avrebbe mai dimostrato affetto nella maniera tradizionale, ma non aveva ancora compreso che il cuore del guerriero aveva smesso, ormai, di essere blindato.
A breve avrebbe scoperto quanto fosse riuscita nel condurre quell'uomo alla follia.
- Ti fidi di me donna? -
Un brivido le corse lungo tutta la schiena.
Quella che all'apparenza era una domanda, le sembrava più un'affermazione.
Una presa di posizione.
Che domanda stupida, lei si era affidata a lui completamente ancor prima che se ne rendesse conto.
Mettersi in casa uno che minaccia di distruggere tutto cos'era? Se non una fiducia cieca e disperata in lui?
Aspettare il ritorno di un uomo che da quando l'aveva conosciuto non aveva fatto altro che desiderare di andare via, cosa sarebbe dovuto essere se non fiducia?- Sì -
Lui se ne compiacque.
Poteva immaginarselo ma sentirlo gli faceva tutt'altro effetto.
Aveva intenzione di essere romantico, di fare una di quelle cose per cui le donne scrivono libri, eppure non riusciva a frenare quell'istinto che gli suggeriva di mandare tutto a puttane quel suo patetico piano tradizionale.
Niente richieste al padre, niente fiori né cene al lume di candela.
Tutte cazzate inutili.Si avvicinò a lei nuovamente, quasi scontrandosi contro il suo corpo.
Le prese il viso tra le mani e le sorrise- Sai che ho delle aspettative dalla mia donna? -
Quel sorriso malizioso e quella mano stretta intorno al suo sedere la mandarono, giustamente, in confusione e a farglielo capire fu quella luce di passione che le brillava nuovamente negli occhi.
Si avvicinò al suo orecchio continuando quel gioco pericoloso.
Le morse il lobo prima di confessarle- Sono un uomo estremamente egoista Bulma, ti voglio tutta per me -
Lei socchiuse gli occhi beandosi di quei baci che le stava lasciando sul collo.
Questo poteva dire soltanto una cosa: ci sarebbero stati i segni della sua presenza.Non sarebbe stato clemente, non quella volta.
Non quando si stavano promettendo assoluta dedizione e fedeltà.Le sue mani cominciavano a lambirlo perché ormai, il suo corpo era tormentato da quel piacere malato che soltanto il signore della guerra riusciva a darle.
Non era più un gioco di potere tra loro due, Amore aveva sconfitto l'orgoglio del principe e la diffidenza della scienziata.- Sono anch'io egoista Vegeta -
Lui rispose stringendola a sè ancora di più.
Ormai aveva già tirato giù la cerniera del vestito ed era pronto a gettarlo giù dal balcone, soltanto per far capire agli ospiti giù di andarsene velocemente.- Voglio che tu ti senta sempre al sicuro e soprattutto che riesca a confidarmi tutto, dalle paure ai tuoi più nascosti desideri -
Le baciò il collo ed immediatamente la spalla, doveva trattenersi altrimenti avrebbe mandato a puttane l'ultima parte del suo piano.
Bulma gli prese la mano per poter sentire ancora il calore emanato dalla loro unione.
Non le sarebbe mai bastato, neppure in cento vite.- Noi siamo già così Vegeta, siamo sempre stati così -
Lui sorrise
- Mi tocca doverti dare ragione donna, per la prima ed ultima volta -
Bulma rise a quella battuta.
Chissà come sarebbe stato adesso il loro rapporto se solo si fossero conosciuti prima...- Te lo chiedo ancora Vegeta, quindi? -
Si trasformò di fronte ai suoi occhi come se nulla fosse, in così poco tempo era riuscito ad ottenere una padronanza di quella forma da far invidia anche ai più grandi maestri.
Bulma si avvicinò e gli accarezzò i capelli, bastò un leggero contatto per sentirsi irradiare una potente energia in tutto il suo corpo.
Chissà con quanta potenza riusciva a sentirla invece lui, quanta concentrazione necessitava la gestione di tale energia...Non vi era alcun dubbio, Vegeta l'aveva sempre affascinata.
Le piaceva quel suo carattere burbero ed il modo in cui riusciva sempre a fingersi distaccato da tutto e tutti, poi però era sempre in prima fila per combattere le difficoltà.
Aveva imparato a conoscerlo fino in fondo, nel bene e nel male, e non ne voleva più farne a meno.
Vegeta era una sfida, era passione ardente pronta ad avvolgerla con la sua potenza, era astuzia e prepotenza.
Persino la sua arroganza la mandava in estasi!
Adorava il modo in cui la guardava, in cui l'aveva sempre guardata, riusciva sempre a farla sentire una donna desiderabile.
Vegeta era l'unico uomo in grado di scavalcare continuamente la linea tra amore e odio.
L'aveva resa schiava di quella passione.
Non voleva saperne di altri uomini, di mezze storie o una notte e via; Bulma voleva il suo sayan.Lui la allontanò e con lo sguardo la intimò di guardarlo.
Scomparve tra le stelle in un briciolo di secondo e lei riuscì a captarlo soltanto tramite il bagliore che stava emettendo da tutto il suo corpo.Venne scagliata fuori dal palmo della sua mano un potente fascio di energia, era uno spettacolo quello che era riuscito a fare.
Ritornò lentamente verso di lei mentre alle sue spalle cominciava una meravigliosa pioggia di stelle.
Dalla distruzione era venuto fuori il più tenero e brillante degli amori, non poteva esserci modo migliore per dirle quello che gli era successo dentro da quando l'aveva incontrata.
Una metafora perfetta.I festeggiamenti erano cessati per riuscire a godersi quello strano evento atmosferico e Vegeta si fermò a mezz'aria ed urlò cosicché tutti potessero sentire
- Bulma sposami! -
Yamcha l'aveva sentito forte e chiaro, un durissimo colpo che non sarebbe riuscito ad incassare facilmente.
Sembrava che tra lui e Bulma le cose si stessero mettendo meglio, perché allora quello stronzo si stava prendendo il lusso di dichiararsi in quel modo così plateale?Odiava gli sguardi puntati addosso.
Odiava sentirsi lo zimbello di tutti.Probabilmente Bulma gli aveva anche detto di sì visto che adesso se ne stava stretta tra le braccia del sayan a mezz'aria.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Il suo onore non poteva e non doveva assolutamente frantumarsi in quel modo, ma ci avrebbe pensato domani, adesso avrebbe avuto bisogno di tanto alcool per poter dimenticare l'ennesima umiliazione.Stretta tra le braccia di Vegeta si sentiva la donna più felice del mondo, quante lacrime aveva versato in quei mesi dove non avevano fatto altro che ignorarsi...
Ma adesso era stata ripagata e tutte quelle sofferenze non sembravano che un lontano ricordo.Vegeta era tornato ad essere l'uomo di cui si era perdutamente innamorata.
Non era mai stata stretta tra le sue braccia al di fuori di un momento passionale e così non riusciva a credere che stesse realmente accadendo.
Le sue scuse, la proposta in un modo così ingegnoso e spontaneo, le avevano fatto rimarginare le crepe del suo cuore.
Crepe create da Yamcha e da lui stesso.- Cosa hai distrutto, una stella? -
Vegeta ghignò, poteva mai uno come lui abbassarsi ad una pochezza del genere?
Lui era un principe, doveva fare le cose in grande!- Non vuoi veramente saperlo donna -
Era stato quell'occhiolino dopo quell'affermazione a farle capire che qualunque cosa avesse fatto non avrebbe dovuto questionarlo oltre, sarebbe stato meglio godersi il gesto come dichiarazione d'amore e basta.
Dopotutto Vegeta non poteva dirle che aveva appena frantumato Venere soltanto per chiederle la mano...
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A Penny For Your Thoughts
Fanfiction"Tu sola puoi con la tranquilla pace aiutare i mortali, poiché i feroci effetti della guerra Marte, signore delle armi gestisce, lui che spesso nel tuo grembo si getta sconfitto dall'eterna ferita di amore, e così guardando in alto con il tenero co...