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Sapeva che c'era qualcosa che non quadrava dal modo in cui l'aveva guardata quella sera.
Il modo in cui l'aveva tenuta stretta tra le braccia, come se lei potesse fuggire via, le diceva che la fine era davvero imminente.
Con la voce ancora roca della passione le aveva sussurrato all'orecchio che all'alba sarebbe partito.
E Bulma sapeva bene che non ci sarebbero state richieste né preghiere che avrebbero potuto convincerlo a restare, così non ne fece neppure una.
Rimase paralizzata dallo sconforto e dell'incertezza del futuro.
L'unico uomo fatto su misura per lei, partiva per chissà dove.

- Fai il bravo -

Glielo disse ridendo ma dalla voce trasparì tutta la preoccupazione che invano stava cercando di celare. Avrebbe voluto gettargli le braccia al collo e intimarlo di tornare da lei, ma non ne ebbe il coraggio.
Quello stupido stava andando via soltanto per cercare di raggiungere un modello perfetto di sayan che ormai esisteva solamente nella sua testa.

Lui si fermò a pochi passi da quella porta che li avrebbe separati per sempre e si girò verso di lei.

Non disse una parola.
La guardò fisso nell'anima e Bulma si lasciò andare a quella violenta carezza che le stava regalando.
Si maledì per quella lacrima che le era sfuggita.
Una lacrima composta un po' da rabbia e un po' da dolore.
Un mix fatale.

- Fai la brava Bulma -

E con quel parallelismo era sparito tra il cielo.
Quello sguardo cocente le aveva richiesto fedeltà ma Bulma non vi lesse però, la promessa di mantenerla altrettanto.

Vegeta era partito ed era tutta colpa di quel ragazzino e quegli stupidi robot.

Da quando era arrivato dal futuro la sua vita era stata rivoltata come un calzino e Vegeta sembrava fosse ritornato l'uomo crudele e spietato che aveva visto per la prima volta su Namek. Il suo unico obiettivo era tornato ad essere nuovamente quello di diventare super sayan e battere Goku.
Non esisteva più niente al di fuori di questo e quel rapporto che Bulma aveva cercato di costruire con le unghie e con i denti probabilmente si sarebbe sgretolato definitivamente con la distanza.

La minaccia degli androidi era sempre più vicina e di Vegeta e del ragazzo del futuro non vi era più nessuna traccia.
Era arrivato sulla Terra come un lampo ed aveva ucciso, sotto gli occhi sconvolti dei presenti, il diabolico Freezer tranciandolo letteralmente a metà.
Aveva mormorato qualcosa a Goku e velocemente come era arrivato se n'era pure andato.

Giusto il tempo per sconvolgerle la vita.

Pensava spesso a Vegeta.
Il suo tempo era letteralmente occupato soltanto da quello ed ormai non le fregava affatto che sarebbe potuta morire in mano a dei robot se questo significava poterlo rivedere.
Girovagava spesso tra le cose che gli appartenevano, quasi si aspettasse che da un momento all'altro sarebbe apparso dal balcone pronto per cacciarla dalla sua stanza.

Odiava essere sola in quella casa.
Vegeta non era un gran chiacchierone, perché di solito era lei quella che straparlava, però di certo era il miglior ascoltatore che avesse mai conosciuto.
Possedeva una memoria di ferro e quante volte l'aveva sperimentata a sue spese quando nelle loro tante litigate lui riusciva a rinfacciarle qualsiasi cosa...

Odiava essere sola in quella casa, così aveva ricominciato a sommergersi nuovamente di lavoro.
Nuove armature, nuove tecnologie, nuove modifiche alla gravity room.

Si sentiva sempre da schifo, mentalmente e fisicamente.
Probabilmente non era il massimo ingozzarsi davanti a qualche vecchio film drammatico ma quella stava diventando ormai la sua routine.
La tristezza le faceva venire fame e siccome era sempre triste mangiava sempre.

Quella particolare sera aveva proprio toccato il fondo, la sua voglia di dolci al cioccolato era diventata pura ossessione.
Non amava particolarmente i dolci perché da sempre era stata una donna dai gusti decisi come ad esempio il salato o il piccante, ma a Vegeta piacevano i dolci al cioccolato.
E Vegeta le mancava come non mai.
Quindi ora le piacevano i dolci al cioccolato.

- Bulma tesoro, c'è qualcosa che ti turba? -

Ora che le aveva posto quella domanda, effettivamente c'era qualcosa che la turbava.

Dover avere una conversazione con lei.

Voleva bene a sua madre ma non era per niente la persona adatta con cui conversare sui suoi stati d'animo. Era sempre troppo gentile, troppo compassionevole e soprattutto troppo umana.

- Vegeta manca a tutti sai? È diventato parte della famiglia... ed è diventato anche il tuo fidanzato vero? -

Ecco perché non le parlava.
Come diavolo doveva rispondere ad una domanda del genere?
Come poteva rispondere se nemmeno lei conosceva la risposta?
E poi il modo in cui si era ridicolizzata dicendogli quel "se ti renderai conto di volermi bene, mi sposerai"...
Soltanto una pazza poteva dire una cosa del genere, aveva ragione Vegeta, lei era folle ed era pure incredibilmente stupida.

- Non vorrei essere indiscreta ma per caso avete fatto l'amore? -

Il livello successivo sarebbe stato chiedergli come e dove l'avevano fatto?
Bulma voleva sprofondare.
Rossa dalla vergogna non aveva proferito nessuna parola.
"Non voleva essere indiscreta" e menomale!

Vedendo la figlia in quel modo si corresse immediatamente ridendo

- Lo dicevo perché in questi giorni sei molto strana e lungi da me far commenti sulla tua alimentazione ma, cara stai mangiando un pochino troppo... quasi come Vegeta -

Mangiava tanto ultimamente era vero, ma perché era sempre triste.
Vegeta mangiava come se non ci fosse un domani e lei ovviamente, non era a quei livelli.
La madre le sorrise ancora e senza più girarci intorno le disse

- Tesoro non sarai per caso incinta? -

La stanza si rimpicciolì intorno al suo petto e le afferrò il panico perché per la prima volta stava iniziando a vagliare un'ipotesi che non fosse psicosomatica.
Se fosse davvero stata incinta che cosa avrebbe fatto?
In cosa cazzo si era cacciata?!
Ragazza madre di un principe psicopatico chissà dove sperduto.
Se avesse fatto un test avrebbe rilevato un probabile sayan dentro di lei? Sicuramente no, quindi ora doveva anche costruirsene uno particolarmente efficiente.

Lasciò la madre, i dolci ed il suo film strappalacrime.
Corse immediatamente nel suo laboratorio perchè prima si sarebbe messa all'opera e prima avrebbe potuto sapere la verità.

Vegeta poi sarebbe stato contento di essere padre?
E lei era pronta ad essere una madre?

Aveva smesso di respirare mentre aspettava quel risultato.
Si sentì terribilmente sola.
Senza un compagno né un'amica con cui confidarsi sarebbe stata una gravidanza tremenda.
Apparvero due linee, adesso le ipotesi di sua madre divennero realtà.

Aspettava un figlio e suo padre era Vegeta.

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