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Vegeta rise a quella rivelazione.
Il suo orgoglio era stato nuovamente riempito e, al contrario di quando aveva messo piede in casa, ora si sentiva rinvigorito.

- Che cazzo ti ridi maniaco?! Ti giuro che ti spacco la testa a metà e ti spedisco all'inferno assieme a tutta la tua razza -

Solitamente a Vegeta divertivano particolarmente gli insulti, soprattutto quando erano lui e Bulma a rivolgerseli a vicenda.
Aveva scoperto che quella donna riusciva ad essere maledettamente creativa, anche in quello, e cazzo se gli piaceva.
Ma era pur sempre un principe.
Mal tollerava gli insetti, figuriamoci quelli che volevano innalzarsi al suo livello.
Yamcha in particolare, aveva avuto la fortuna di aver avuto varie volte l'intercessione di Bulma e perciò lui aveva dimostrato di essere magnanimo.
Era quello il modo in cui veniva ringraziato?

Si avviò verso il fondo della stanza ed incominciò a spogliarsi dell'armatura.
Avrebbe combattuto ad armi pari, sennò sarebbe stato accusato di aver barato.
Bulma gli si parò davanti e lo pregò con lo sguardo di smetterla.

- Spostati donna e vattene di sopra -

Quel momento di complicità fece infuriare maledettamente Yamcha.
Non era passato nemmeno un giorno e gli veniva sbattuto tutto quello in faccia?
Che affronto atroce al suo piccolo ego maschile.
Continuò a provocare con insulti e frecciatine Vegeta e riservò parole non molto dolci anche a Bulma.

- Vegeta che vuoi fare? Ti prego non fare cazzate, non sprecarti con lui è un idiota -

Lui sorrise.
Non lo riteneva nemmeno una minaccia, figuriamoci un nemico degno del suo impegno.
Quello era destinato soltanto a Kakarot.

- Non ho intenzione di sprecarmi, basterà un cazzotto per farlo sprofondare all'inferno -

Si avvicinò e fronteggiò il suo opponente.
Accecato dalla rabbia Yamcha gli si fiondò contro sfoderando le sue mosse migliori.
Vegeta le schivò tutte senza difficoltà.
Aveva le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e la faccia annoiata.
Lo incalzò a fare di meglio.
Voleva di più.
Voleva una vera sfida.
Voleva vedere sangue e sudore mischiarsi, suo o di altri non importava.

- Sei mediocre a letto e nella lotta -

Yamcha provò con un calcio ma la gamba gli fu bloccata e non aveva neppure visto quelle mani scattare dalle tasche.
Vegeta strinse le mani lungo la caviglia e il polpaccio, lo tirò a sé e caricò il proprio corpo per sferrargli una potente testata.
Cadde a terra.
Il colpo lo lasciò intontito e dolorante ma non ebbe nemmeno il tempo di far stabilizzare la vista che un destro si scontro senza pietà sulla sua guancia.
Lo forzò ad alzarsi prendendolo per la maglietta. Girò intorno con lo sguardo per cercare la sua terrestre e lei lo pregò attraverso i suoi grandi occhi blu di finirla là.
Ma lui l'aveva cercata soltanto per farle capire che il prossimo colpo che gli avrebbe dato era perché il verme aveva insinuato che lei fosse una facile.

Insultando Bulma aveva indirettamente insultato anche lui. Vegeta non era per niente il tipo che si immischiava con donne facili.
O puttane o donne di alto rango, non c'era possibilità di sfumatura.
E Bulma chiaramente non apparteneva alla prima categoria.

Fissando la donna lo colpì per l'ultima volta.
Ci era andato giù pesante ma non abbastanza da ucciderlo veramente né da lasciargli danni permanenti.
Forse ora ci avrebbe pensato due volte prima di rimettere piede in quella casa.

- Esci da questa casa e non tornarci mai più perché ti giuro che alla prossima ti uccido -

Yamcha ormai ferito sia fisicamente che nell'orgoglio si alzò e ritrovò da solo la porta da cui era entrato.

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