Salve, vi comunico che questo è l'ultimo capitolo della prima parte. Ci sarà una pausa dove ovviamente metterò in ordine le idee e scriverò i prossimi capitoli. Il capitolo è molto forte e particolarmente lungo, spero vi piaccia. Nell'attesa potete dare uno sguardo alle mie altre storie, vi comunico che in questi giorni uscirà il primo capitolo di una storia dedicata a One Piece e probabilmente gli ultimi capitoli sulla storia dedicata ai Pirati dei Caraibi. Non mi dilungo oltre, come sempre vi chiedo di votare e recensire se vi è piaciuta.
Ciaooo❤️❤️In nessuna delle tante vite possibili avrebbe mai creduto di poter tenere una cosa così piccola tra le braccia.
Aveva il terrore di farlo cadere, o peggio ancora di stringerlo troppo e fargli del male.
Non era particolarmente conosciuto per il saper dosare bene la sua forza, fatto stava che il bambino aveva smesso di piangere.
Lo teneva tra le braccia, vero, ma stava attento a non fissarlo mai negli occhi.Quel maledetto blu era riuscito a fotterlo già una volta e non avrebbe permesso per niente al mondo la seconda.
Bulma li aveva lasciati soli, e lui era rimasto con un poppante che non sapeva come gestire e una miriade di pensieri che gli martellavano il cervello.
Trunks strinse nuovamente il dito del padre e Vegeta istintivamente abbassò lo sguardo.
Come avrebbe fatto a rimanere impassibile di fronte a quel bambino? Ma come avrebbe potuto, un Sayan del suo rango, provare emozioni come un debole terrestre?
Non l'avrebbe mai permesso.
Sarebbe dovuto tornare ad essere il guerriero freddo e calcolatore che faceva tremare gli abitanti di qualsiasi pianeta, tanto più ora che si era trasformato in Super Sayan.Distratto dai suoi pensieri non si accorse della presenza della donna nella stanza.
Si avvicinò a loro e si sedette sul braccio della sedia, osservando da vicino quella prima scena di amore paterno.
Gli accarezzò i capelli, poi la guancia e la mano le si fermò sulla spalla di lui.
La stessa spalla che sarebbe dovuta essere la roccia su cui appoggiarsi in caso di bisogno.- Se solo tu vorresti potremmo essere una famiglia -
Vegeta non staccò mai lo sguardo dal bambino, preferiva fronteggiare lui a Bulma.
Il bambino non poteva sapere cosa si annidava nel suo cervello né nelle loro discussioni.
Bulma invece riusciva a comprenderlo fin troppo bene, peccato che non si arrendeva mai.- Stronzate -
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Ne era sicura che avrebbe ricevuto questo genere di risposta ma allora perché cazzo faceva così tanto male?- Io non conto niente per te, l'ho capito. E va bene così, mi fa maledettamente male amarti senza essere corrisposta ma conoscevo le regole del gioco. Sei sempre stato onesto con me quindi non posso che arrabbiarmi con me stessa... -
Sentirla pronunciare quelle parole con la voce rotta dal pianto gli fece ricordare quella volta dopo l'esplosione della gravity room.
Perché non riusciva ad abbandonarsi ai sentimenti come faceva lei?
Aveva passato otto mesi d'inferno soltanto poi per respingerla una volta tornato a casa...
Perché il suo cervello funzionava male?- Ma non far crescere Trunks senza un padre. Tu meglio di chiunque altro sai come ci si sente, ti prego di non commettere lo stesso errore di tuo padre per colpa di quel maledetto orgoglio -
Re Vegeta.
Che colpo basso Bulma...
Pensò a quanto era stata brutta la sua infanzia, un misto tra solitudine e sangue di battaglia.
Era cresciuto con il desiderio di compiacere il padre in tutto e per tutto, soltanto perché lui non lo degnava mai neppure di uno sguardo.
Mai un contatto fisico, mai una parola positiva.
Davvero voleva che suo figlio passasse quello che aveva passato lui?
Davvero voleva essere odiato, proprio come lui aveva odiato suo padre?
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A Penny For Your Thoughts
Fanfiction"Tu sola puoi con la tranquilla pace aiutare i mortali, poiché i feroci effetti della guerra Marte, signore delle armi gestisce, lui che spesso nel tuo grembo si getta sconfitto dall'eterna ferita di amore, e così guardando in alto con il tenero co...