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Sabato

Non avevo scuola, e stavo dormendo beatamente. Un sogno strano mi fece ribollire di paura, e mi svegliai di scatto.
Il sogno
-Zak dove mi porti?
-Fidati di me
Dopo qualche ora di continuo cammino, io e Zak ci fermammo su una montagna: non c'erano luci, anche l'ambiente era spento. Avevo paura, lui mi faceva paura, sembrava un serial killer che tipo voleva ammazzarmi. Mi guardava, senza dire nulla, ma allo stesso tempo i suoi occhi neri che alla luna brillavano, sembravano parlarmi.
-Ti ho portato qui per chiederti una cosa molto importante
-Parla, ti ascolto.
-Vedi tu non lo sai, ma io ti ho portato qui per chiederti questa cosa, perchè poi non ci sarò piu
-Non ci sarai piu in che senso?
-Nel senso che me ne andrò dove sono sempre stato, lassú, fra gli altri Angeli caduti
-Zak? Ma ti ascolti? Cosa stai dicendo?
-Nina io non sono quello che tu credi
-Cosa vorresti dirmi che sei, che sei un Angelo? Gli angeli non posso amare, ne tanto meno un umano. Gli angeli devono solo starti accanto nel bene e nel male, devono solo aiutarti a non prendere brutte strade
-Ed è quello che ho fatto dal primo giorno che tu finalmente ti sei accorta di me. È tutta invenzione la mia, gli Angeli non vanno di certo a scuola! Io sono stato sempre al tuo fianco, anche quando tuo padre se ne andato, sono sempre stato lí ad aiutarti e non ce la facevo piú a vederti triste, e man mano che passavano i giorni, mi sei piaciuta sempre di piú, e sapevo che gli angeli non possono amare, ma quelli che lo fanno, saranno "caduti", e forse ci vorrá molto per essere accettato di nuovo in paradiso. Ma sappilo, che se non vado, non mi vedrai piú, scomparirò
A quelle parole, a quello "scomparirò", a quel "devo andare", il cuore mi si frantumò in mille pezzi, e cominciai a piangere all'idea che per me sarebbe diventato un altra volta un ombra insignificante, un qualcuno che non vedrò mai piú, ma che amo, perchè mi ha amato, e perchè mi ha fatto star bene.
-Nina amore mio, non piangere
Mi dice, avvicinandosi con uno scatto d'ali a me.
Le sue ali, erano stupende, proprio come immaginavo: erano piumose, bianche e sembravano morbide; emavano una luce bianca che mi illuminò il volto e soprattutto erano immense. Lo guardai negli occhi: una lacrima bagnò il suo volto, e una luce si accese nei suoi occhi; i capelli gli si dorarono, e un mantello azzurrò gli coprí il corpo.
-Prima di andare, voglio darti in dono questo anello, in memoria del mio amore verso di te. L'altro lo terrò io. Nina, non basta una cerimonia a legare due persone, e quindi con questo anello, io ti sposo
Una lacrima di gioia mi rigò la guancia, un piccolo sorriso si accennò in volto
-Ti amo
Dissi.
-Ti amo anch'io Nina
Rispose Zak. Ci dammo un ultimo bacio.
-Riuscirai a dimenticarmi?
Dissi
- Dimenticarti? Io? Mai
Concluse allontanandosi, fino a diventare sempre piú piccolo, fino a scomparire, forse per sempre... Chi lo sa... Fino a farmi sentire la sua mancanza solo da qualche secondo. Da qualche secondo che dura però un eternità. Perchè la sua mancanza è implacabile, come una fitta al cuore che ti ammazza pian piano.
-Addio Zak
Dissi, prendendo la mia strada in quel luogo lucubre, con le lacrime che segnavano il loro cammino, e il mio cuore ormai spezzato.

Quando mi svegliai, avevo il batticuore. Poi a peggiorare le cose fu un suo messaggio "Buongiorno amore, incontriamoci presto, devo parlarti".

Buongiorno ragazze, come va? Fatemi sapere se vi piace, un bacio❤

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