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-Emy secondo te Zak si riprenderá?
Chiesi con voce cupa, mentre avanzavamo per l'uscita dell'ospedale.
-Il paziente della 321?
Chiese a sua volta guardandomi. Annuii debolmente.
-È in coma. I dottori non sanno ancora cosa abbia scaturito questa cosa, ma stanno facendo di tutto.
-Non abbastanza.
Interruppi.
-Nina,
Disse, tenendo le mie mani con le sue.
-Si riprenderá.
-Non penso.
Dissi fissando il la terra sotto i miei piedi.
-Bisogna aver speranza, non tutto è impossibile. Zak si riprenderá.
-Promettimi che farete di tutto per lui.
-Lo stiamo giá facendo.
-Promettimelo!
Mugugnai con rabbia. Stavo per crollare un'altra volta, ma Emily mi avvolse in un abbraccio caloroso che mi fece star meglio.
-Te lo prometto Ní.
Concluse per poi rientrare nell'ospedale.

***

Un quarto d'ora dopo, scorsi da lontano due figure maschili. Mi chiesi cosa volessero, e il perchè si dirigessero verso di me.
-Buongiorno
Disse il ragazzo alla mia destra il quale cercava di leggere il mio bage.
-Sono l'infermiera Nina Johnson
Dissi, consapevole del fatto che era quello che voleva sapere. Il ragazzo mi scrutò un pò, era sbalordito, e non capivo il perchè.
-Sono Nicholas e lui è Tom
Disse indicando alla sua sinistra l'altro ragazzo.

Nicholas era moro e aveva gli occhi nel grigio chiaro. Era di statura media, ed erano abbastanza evidenti i suoi muscoli. Tom, invece, aveva gli occhi verdi e i capelli castano chiaro, quasi nel biondo, ed era molto piú alto dell'altro e di corporatura normale.
-Stiamo cercando Zak Loren, mi hanno detto che lo stanno ricoverando in quest'ospedale.
Chi sono mai questi due ragazzi che cercano Zak?
Chiesi al mio subconscio.
-Si, Zak Loren è qui.
Dissi, volgendo prima lo sguardo ad uno e poi all'altro, per poi farlo tramontare altrove.
-Mi dispiace.
Disse Tom, cercando in qualche modo, parole di conforto nei miei confronti.
-Per cosa?
Chiesi da stupida, ancora.
-Sappiamo che tu e Zak... Beh sai..
-No, affatto. Mi dispiace solo che sia in quelle condizioni, ma io non... Non lo amo piú ormai.
-Beh lui si, sapessi cosa ha fatto per ritrovarti. Non ha smesso un attimo di pensarti, ti cercava ovunque. Ricordo quando mi disse "Stavo a letto con una tipa, e invece di chiamarla per nome, le dissi 'Nina', e lei arrabbiata scappò via".
Disse Tom, accennando un sorriso.
Guardai in basso, consapevole che quelle parole mi avevano toccato tanto e che ciò che la mia bocca pronunciava al parlar di Zak Loren, erano solo stupide bugie.
-Volete vederlo?
Chiesi rompendo il ghiaccio, visto che si era creata una certa tensione.
Annuirono, poi mi seguirono fino alla stanza 321.
-Eccolo.
Dissi.
-Ma non potete entrare, è in coma.
Conclusi con un filo di voce.
-In coma?
Chiese Nicholas impaurito.
-In coma.
Affermai, per poi lasciarli lí e proseguire le mie visite mattutine.

***

Passò velocemente la mattinata, ed erano accadute cose su cose, come al solito.
Pensai alla discussione con Jeremy, il fatto che mi vieta di andare da Zak, la sua gelosia, i suoi comportamenti, si facevano sempre piú pesanti per me. Ma restavo lí soltanto perchè dovevo occuparmi di Zak.

Ero consapevole che alle cinque avrei cominciato il mio turno pomeridiano, e per concludere quello notturno, ed ero abbastanza stanca. Tornai a casa soltanto per mangiare qualcosa, poi andai di nuovo in ospedale, dove stavolta, al piano inferiore, mi stavano aspettando dei bambini per il vaccino contro l'influenza.

-Ed anche questo è fatto!
Affermai soddisfatta, lasciando il vaccino all'ultimo bambino.
-La ringrazio, Buongiorno.
Disse la mamma, porgendomi la mano, per poi uscire dallo studio.
-Che stanchezza!
Dissi a me stessa, sedendomi sul lettino dove poco prima porgevo i bambini.
Squillò il cellulare.
-Pronto?
Chiesi.
-Nina sono Diana.
-Tesoro.
Le dissi con voce dolce.
-Domani devi raggiungermi assolutamente.
-Diana ma io ho il mio lavoro, domani davvero non posso.
-Nina, la settimana prossima mi sposo.
-C-cosa? Non era tra un mese?
-C era giá un altro impegno il mese prossimo, e ho dovuto fissarlo per forza domenica prossima. Ho bisogno di te Nina.
Mi disse con preoccupazione.
-Vedrò cosa fare.
Dissi con un nodo in gola, sapendo che Zak stava in ospedale mentre io me la spassavo.
-Nina?
Mi chiese.
-Dimmi.
-Cosa c'è che non va? Se vuoi me la sbrigo da sola, non preoccuparti.
-È che.. Ho un paziente in ospedale molto grave, ed è un mio amico e lasciarlo quí morire tra le mani di deficenti... Beh non mi va.
-Un amico? Da quand è che hai un amico e io non lo so? Che mi nascondi Nina?
-Zak è in coma.
Dissi con voce tremolante.
-Impossibile. L'altro giorno mi ha detto che era arrivato a Londra con degli amici, stava bene, è impossibile Nina.
-È cosí. Aveva avuto una mal digestione... E i dottori non capiscono il perchè lui stia in coma.
-Cosa c è da capire!?
Affermò preoccupata.
-Sto venendo Nina.
-Dove?
-A londra.
-E il matrimonio?
-Porterò con me Mike.
-E poi?
-Ci sposeremo lí.
Concluse, chiudendo la chiamata, senza nemmeno darmi il tempo di salutarla e di ringraziarla.

Le mie labbra si mutarono in un sorriso, perchè dopo sette anni, avrei rivisto la mia migliore amica, la mia unica amica che avevo avuto in tutta la mia vita. Ero intenta a sorridere al sol pensiero che lei fosse venuta, ma la mia "felicità" fu interrotta dai richiami di Jeremy, a sua volta ancora innervosito, che insistentemente urlava il mio nome.
-Che c è?!
Chiesi spazientita.
-Finalmente rispondi.
Disse fulminandomi con lo sguardo.
-Senti Jeremy, vai a rompere le palle a qualcun altra.
Dissi scocciata, per poi avviarmi verso la mia solita meta.
Mi bloccò tenendomi contro il muro.
-Non fare la prepotente.
-Patetico.
Dissi, trattenendo le risate.
-Sei felice eh?
Chiese.
-beh, volevo tanto dirti che per il tuo Zak, non c è nulla da fare e che tra stasera e domani, gli staccheranno i macchinari.
Mi sputò contro quelle parole, come chi non aveva pietà di come le persone si sentissero. Lo guardai con espressione seria, il cuor aveva perso battiti e pensai che anche la mia fine era giunta. Mi tremavano le mani e l'unica cosa che riuscivo a fare è fissare lui mentre si divertiva alla mia reazione.
-Perchè mi fai questo?
Chiesi, mentre una lacrima mi rigò il viso. La sua espressione da deficente si fece seria.
-Perchè ti amo Nina, e non voglio che pensi al tuo passato.
-Se amo una persona, le do ciò che la rende felice, non la distruggo volta per volta. E tu non mi stai dando felicitá, mi stai solo ammazzando, volta per volta. Sei cattivo Jeremy, e anche se credevo che tu saresti stato un buon compagno, beh mi sbagliavo.
Dissi, mentre le lacrime e i singhiozzi prendevano il sopravvento. Il suo sguardo si era perso nel mio bagnato, le sue labbra tremavano e a volte si socchiudevano come se volesse dirmi qualcosa, ma da lí non usciva niente meno che aria. Le sue braccia, d'un tratto, strinsero il mio corpo facendo aumentare il mio pianto.
-Per favore Jeremy, fallo per me.
Gli dissi guardondolo negli occhi, i quali fissavano desiderosi le mie labbra.
-Salva Zak, te ne prego.
Aggiunsi, ma tutto ciò che lui fece, fu legare le sue labbra alle mie, facendole diventare un tutt uno e trasformadole in un bacio intenso ma allo stesso tempo innocente. Non provai nulla, ma ricambiai soltanto per accontentarlo.
-Grazie.
Mi disse, per poi asciugarmi le lacrime con i suoi pollici e dirigersi verso Zak.
Una squadra di dottori lo seguí, notai una grande agitazione tra di loro, ma ero consapevole di una cosa, che tutto ciò che adesso stavano facendo, era soltanto per il bene di Zak.

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