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Sentii una voce dietro di me che pronunciava il mio nome: era il mio ragazzo, anzi il mio ex. Cominciai a correre piú veloce e a trovare un posto per non farmi notare da lui. Piansi, piansi forte e cominciai a ripercorrere i nostri momenti passati insieme. Poi me lo trovai dinanzi. Era a pochi centimetri da me.
-Vai via Zak
Dissi con voce aspra e arrabbiata mentre il mascara diventò un tutt'uno con le lacrime.
-Nina aspetta voglio spieg-
-Non hai nulla da spiegare. Lasciami stare.
Dissi, allontanandomi dietro di lui. Si voltò e mi afferrò la mano: un brivido percorse la mia schiena, ma era solo un effetto che oramai veniva solo a me. Giuro che sentivo morire dentro, non sapevo che fare, volevo solo gettarmi da un ponte.
-cosa vuoi spiegarmi? La modalitá del bacio? O magari vuoi dirmi se ci hai messo la lingua o se avete gia scopato o che magari ce l avevi gia da tempo? Cosa hai da spiegare? Sei stato solo un bastardo, mentre io non ci son stata. E pensare che gli occhi, pur essendo in un ambito maggiore delle nostre vite, li ho sempre avuti solo e soltanto per te, e se un tipo mi guardava voltavo il mio viso di scatto, perchè sapevo con certezza che quegli occhi che avrei incrociato non sarebbero stati quelli della persona che amo. E pensare che io ero sicura di amarti, ero sicura che tu mi amassi e che io fossi abbastanza per te. ero sicura che quelle promesse fatte l'avessimo mantenute, ma l'ho fatto solo io. E credevo che io ti sarei bastata; credevo che quando mi hai fatto promettere di non lasciarti non l'avresti fatto manco tu e invece sei stato proprio tu a LASCIARMI.
Dissi singhiozzando e lasciando la presa, mentre sul suo volto apparve una smorfia triste e una lacrima gli rigò il viso.
-non sai nemmeno cosa provo per te. Posso solo dirti che io ti aspetto, e va bene, io... Io sto bene, è solo una brutta giornata non una brutta vita. Io sto bene, e se tu hai scelto questo per me... Va bene. sul serio. Concludo dicendoti che in qualsiasi parte del mondo, sia in cielo che in terra, sia in paradiso che in inferno, io ti aspetterò: certo, quando ci rivedremo, se succederá, saremo cambiati, io almeno sarò cambiata, ma forse i tuoi occhi mi faranno lo stesso effetto di ora, forse ci sará il desiderio di baciarti o magari di farci l'amore con te. Ma sappi, che io ti aspetterò comunque, nonostante tutto ciò, nonostante iltuo tradimento. Io ti aspetto. E se non tornerai me ne farò una ragione.
-Nina io-
-Grazie. Grazie per avermi dato per quattro mesi, un sorriso. Ti ringrazio di avermi ridato quel sorriso splendido che avevo scordato, quelle giornate magnifiche che da tempo non vivevo. Grazie di avermi fatto credere di amarmi
-Io ti amo nina
-E sai quale sará il problema? Che non si dimentica chi ti ha dato troppo. Ed è quello che mi fa paura. Se magari un giorno, dopo anni, mi chiederanno di parlare d'amore e io pronuncerò ancora il tuo nome, nonostante tu sia lontano da me. Non dire nient'altro, non voglio sapere nulla, mi hai giá ferito abbastanza. Addio Zak.
Dissi, asciugandomi una lacrima e voltandomi verso la mia strada. La sua figura dietro il mio passo non si muoveva, era in fissa con la faccia delusa, che mi guardava mentre le nostre vite si dividevano per sempre.

Mi nascosi in un parco vicino casa mia. Avevo il cuore in frantumi. Mi sentivo male, mi mancava l'aria, perchè per un periodo a farmi d'ossigeno furono i suoi baci.
Si ricomincia da capo, a settembre ultimo anno di scuola, poi universitá. Lavoro, stress, una famiglia. Una famiglia che avrei voluto formare con lui. Ma particolari... Particolari che ammazzano. Mi manchi giá Zak, e non posso fare a meno di negarlo. Mi manchi, e questa tua mancanza mi ammazza secondo dopo secondo: mi manca ridere di gusto con te, baciarti, assaporare le tue labbra. Mi manca far l'amore con te, sentirmi sicura tra le tue braccia.. Sentirmi tua. Manchi Zak, ma ormai è fatta: forse cosí doveva andare, tu che sorridi tra le braccia d un'altra e io vagabonda ad aspettarti. Forse è cosí che doveva andare... Addio Zak.
Un pianto mi invase l'anima, il cuore, lo stomaco... Un pianto mi invase. E il dolore raggiunse le vene quando accesi il cellulare e c'eravamo noi, sorridenti, poi whatsapp, la sua chat: è online, gli scrivo? No, è finita. Triste ma è la veritá. Vado nel suo stato, l'aveva cambiato gia da tempo, e quella "n" si era trasformata in "C". Mi prese un colpo allo stomaco, poi buttai il telefono per terra e scoppiai in un pianto intenso.

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