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-Cosa vuoi ancora da me Zak?
Dissi con voce tremolante.
-Devi lasciarmi andare, è finita
Dissi ancora, ma lui mi guardava e non rispondeva. Stavo quasi per piangere, poi lui si allontanò da me e salí sul palco. Parlava con il Dj, e non sapevo cosa dicesse, ma non ci diedi peso, e mi allontanai dalla sala per uscire. A bloccarmi fu la sua voce, che diceva "Voglio cantarla per una persona".
A quelle parole rabbrividii e mi voltai verso di lui: stava guardando me.
-Ti prego non scappare
Mi disse, con voce triste, mentre tutti i ragazzi mi fissavano. Ero io al centro dell'attenzione. Decisi di restare, anche se in realtá volevo solo andarmene via, lontano, per sempre.
La canzone cominciò, e la sua voce intonò le note di You and I, degli One Direction. Mi venne un colpo al cuore a sentire quella musica, era una delle mie canzoni preferite d'amore.
Ascoltavo la sua voce; i nostri occhi erano piazzati gli uni negli altri; i nostri cuori sembravano battere allo stesso tempo;
Lasciami stare Zak.
Pensai, mentre alcune lacrime cominciarono a bagnarmi il volto. Stavo morendo, non ce la facevo piú a trattenermi, scappai via.

Zak
Scappó via, e lo capivo. Avevo combinato un disastro e... Avevo perso, chi lo sa, per sempre, la donna che amavo davvero. All'inizio non capivo il perchè mi allontanasse da lei ogni volta che volevo vederla, ma se anche lei avrebbe fatto lo stesso con me, non ci sarei tornato insieme. Ormai l'avevo perduta, di me non voleva sapere piú nulla.

Uscii fuori e lasciai la sala sotto lo sguardo perso dei presenti. Mi guardai intorno per capire dove fosse, poi un pianto mi fece rabbrividire: era lei, stava piangendo, e lo stava facendo per colpa mia.
La raggiunsi dietro il parcheggio: era seduta su un marciapiede con la testa fra le mani. D'un tratto mi guardò, mi tolsi la maschera per osservarla meglio; come l avevo ridotta, mi sentivo uno stronzo, e non meritavo il suo perdono. Lei mi guardò, poi si asciugó il mascara sciolto e si macchiò le guance di nero.
-Vattene Zak! Ma non vedi cosa mi stai combinando? Lascia che io ti dimentichi, lascia che io vivi la mia vita, senza di te, perchè non sono stata io a tradire la fiducia dell'altro. Lo hai fatto tu, e ora pretendi anche che io ritorni con te!? Tu sei pazzo, sei uno stronzo, un fottutissimo stronzo. Lasciami stare, è finita, basta
Mi disse. Ognuna di quelle parole mi toccò profondamente. Aveva ragione, ma non volevo lasciarla stare. Non volevo perderla, la amavo.
-Io non ti lascio perdere perchè ti amo, e non lo capisci
-pensavo di saperlo, poi il destino mi ha fatto uno brutto scherzo. No Zak, io con te non ci torno, anche se ti amo, anche se per te darei la vita, ma... Ma hai sbagliato, e giuro che ancora non riesco a crederci. Giuro che avrei voluto formare una famiglia con te, avere dei bambini e vivere finalmente da sogno come da bambina ho sempre desiderato. E invece no, anche questa mi è andata male, infondo c era da aspettarselo. Chissá se non sarei partita cosa sarebbe successo, magari non mi avresti messo le corna e magari ora stavamo lí in quel locale a baciarci e a divertirci, invece di piangere e distruggerci. Però non l'ho scelto io, l'hai voluto tu Zak
-Lo so che ho sbagliato, ma ti chiedo di perdonarmi, perdonami se mi ami
Lei non rispose. Si alzò dal marciapiede e stava per andare via. L'afferrai per l'avambraccio per fermarla.
-Dammi un ultima possibilitá e se non va, giuro che scomparirò dalla tua vita per sempre
Si voltò per guardarmi, che diamine avevo combinato. Non rispose.
-E va bene, ho capito, ho sbagliato e merito di pagare.
Feci una pausa.
-Amici?
Dissi, con un groppo in gola. Lei si voltò, mi guardò l'ultima volta e scappò via. L'avevo perduta per sempre.

Il giorno dopo
Nina
-Ah cara sveglia mi sei mancata!
Dissi, appena la svegliá suonò. Erano le sei del mattino e senza fretta mi preparai per l'ultimo anno di scuola. Avrei affrontanto un altra volta quella classe di dementi e quei professori... Dio che ansia.

Alle sette ero pronta, cosí decisi di raggiungere scuola a piedi. Camminavo lentamente, e alle orecchie indossavo cuffiette per isolarmi dal mondo e dai pensieri. Digitai "riproduzione casuale" e uscí la canzone "El perdon" Di enrique iglesias. Ultimamente quella canzone la ascoltavo spesso, era la numero uno nella mia playlist.
Mentre canticchiavo sotto voce e mi recavo a scuola, mi guardavo intorno e dei raggi di sole mi illuminavano gli occhi e la chioma folta. Mi voltai spontaneamente alla mia destra, e le porte di casa "Zak" erano chiuse. Chissá cosa starà facendo, pensai.

Era da ieri che non sentivo Diana, avevo spento il telefono e non volevo saperne di nessuno. Avevo desiderato per la prima volta di essere sola, affondando nei miei pensieri e morirci.

8:00 am
Entrai in classe al primo suono della campanella: odiavo stare ad aspettare due ore lí fuori a vedere coppie sbaciucchiarsi. Faceva male, soprattutto nelle mie condizioni.
Dopo dieci minuti entrarono anche gli altri.
-Uo uo eccola la zitella nerd
Disse James ridendo.
-Stai parlando con me?
Dissi, togliendo un auricolare e guardandolo minacciosamente.
Si sedette e stette zitto.
La lezione cominciò e ci annunciarono che saremmo usciti prima. Meglio cosí, non vedevo l'ora che quell'anno scolastico sarebbe volato. Volevo partire per il college, e dimenticare tutto. Avrei ricominciato, ma con l'amore zero. Non ne volevo piú niente a che fare.

Durante quell'anno, accendevo il cellulare solo per chiamare mia madre, del resto non rispondevo ai messaggi che mi mandavano. Diana, ogni giorno veniva da me, ci diceva due parole poi capiva che mi sentivo male e mi portava con se da qualche parte, in locali, pub, centri. Cercava di non farmi pensare piu a lui, e cercava di non portarsi dietro Mike per farmi ricordare cosa significasse amare.
In quel maledetto anno, risistemai casa mia. Ormai mamma non tornava da tempo, e ci sentivamo solo tramite skype. Cancellai tutte le sue foto dal cellulare, cancellai il suo numero, anche se lo ricordavo a memoria. Eliminai dalla mia vita ogni traccia di lui, tranne dal mio cuore... da lí non sapevo proprio come fare. Mi era impossibile anche se imparai a coinvivere con il mio dolore. Ogni mese che passavo, immaginavo che se niente fosse successo io e lui ora stavamo ancora insieme. Ogni giorno che passava, mi era sempre piú difficile continuare ad andare avanti, ma dovevo accettarlo. Dopo la scuola mi preparai per l'esame, e ne uscii con 95/100. Chiamai mamma per avvisarla che sarei partita per il college, cosí venne a casa a trovarmi per un ultima volta dopo la partenza. Salutai tutti, tranne lui. Ricordo che quando passai davanti casa sua, lui era lí vicino alla porta, come se volesse dirmi qualcosa, come se... Volesse parlarmi. Ma tacque, sapendo che ormai era finita. Fu quel giorno che ci fu il nostro ultimo sguardo.

Dopo qualche ora arrivai a Londra e mi stabilii dove mi fu detto. Dopo qualche giorno feci i test di ingresso per medicina, e per fortuna entrai.

Passarono altri due anni, e poi altri ancora, e di Zak non avevo piu traccia. Infondo lo amavo, ma quasi non ci pensavo piú: avevo imparato a controllare il mio dolore e durante quel periodo feci molte conoscenze dal punto di vista di amici. Diana si faceva sentire ogni giorno, e cio mi rendeva felice, sapere che almeno lei era ancora lí a sopportare me e le mie paranoie. La sera cominciai a frequentare discoteche e mi iscrissi ad un corso di make up artist per guadagnarmi da vivere per pagare l'affitto della casa. Avevo sempre sognato una vita di divertimento, ma non da sola, con una persona che stesse al mio fianco... Con Zak.

Dopo anni di duro studio, finalmente ero laureata in medicina, finalmente ero dottoressa e potevo affrontare quel lavoro che sognavo. In oltre studiavo anche le stelle e mi informavo sulla chimica. Era quello che volevo fare.

Zak
So che sembra impossibile, ma è passato un anno e ancora non riesco a dimenticarla. Ho frequentato centinaia di ragazze dopo di lei, ma nessuna è capace di farmi innamorare come ha fatto Nina, nessuna è come lei. Lei è unica, è dolce, forte, stronza. Lei è la donna, non una qualsiasi, ma quella che desideravo al mio fianco. Decisi però di ascoltare le sue parole, di lasciarla perdere. Però non gliela avrei data vinta per tutta. Avrei giurato che me la sarei ripresa.

Fu un anno duro però, la notte la sognavo, e non facevo altro che ubriacarmi per smettere di pensarla. Inziai a fumare, e ad essere lunatico.

La sera uscivo con la solita comitiva, e furono proprio loro ad organizzare una gita di una settimana per Londra. Decisi di andarci, cosî magari lî avrei conosciuto qualche ragazza e avrei dimenticato Nina ormai distante da me... La mia Nina, chissá dove sei ora, chissá cosa stai facendo senza di me... Chissá se avrai una famiglia, dei figli.. Sono passati cosí tanti anni dal nostro addio... Chissá se mi pensi ancora.. Perchè io lo faccio costantemente e non riesco a smettere... Chissá se mi ami ancora come la prima volta... Perchè io di amarti, non ho smesso mai.

Ciao ragazze, fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio❤❤❤❤

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