28

211 8 2
                                    

-Pronto?
Risposi sbadigliando allo sconosciuto o alla sconosciuta che mi aveva appena chiamato.
-Ninaaaaaaaa!
Sussultai a quell'urlo: era Diana.
-Oh ma ciao baby!
Dissi con sarcasmo. Quella ragazza era incredibile: non gliene fregava un tubo se era tardi o presto, e se doveva dirti una cosa ed era tardi, ti chiamava lo stesso; infatti erano le due, e mi aveva chiamata.
-Bambola devo dirti una cosa
Mi disse con tono eccitante.
-Io e Mike ci sposiamo!
-C-cosa?
Sobbalzai dal letto per la gioia.
-Si Nina, ci sposiamo.
-Sono felicissima.
Dissi sorridendo.
-Tu mi servi.
Disse categorica.
-A cosa?
-Mi farai da testimone e indovina un po?
Sorrisi a ciò.
-Cosa?
-Ci sposeremo tra un mese e dovrai venir con me per l abito, chiaro?
Disse con un tono piú alto di voce.
-Ma certo cara!
Dissi a mia volta sorridendo ancora. Rimanemmo per pochi secondi in silenzio.
-Allora?
Disse rompendo il ghiaccio.
-Cosa allora!?
-Come va con il lavoro?
-Oh... Beh, bene dai.
-Nina!
-Cosa?
-Non mentirmi.
-Diana è che sono stanca, ho avuto una giornata movimentata e domani sarà peggio, ho il turno di notte.
-Ah capisco.
Disse preoccupata.
-Allora ti lascio dormire, ma la settimana prossima dovrai raggiungermi qui, va bene?
-In America? Ma sei matta?
-È qui che mi sposo, chiederai una settimana di ferie, no?
-Giusto.
-Buonanotte Nina.
Disse mandandomi un bacio.
-Notte baby.
Conclusi staccanto la chiamata.

Mi posai sul letto a fissare il soffito: Diana si sposa e sono davvero contenta per lei, peccato che sia troppo distante da me... Almeno l'avrei abbracciata e mi sarei congratulata con lei, ma mi resta soltanto skype e questo stupido telefono.
Pensai. Chiusi gli occhi per un momento, e senza accorgermene, caddi in un sonno profondo.

***

La sveglia suonò e mi fece sobalzare dal letto.
Corsi in bagno senza esitare un minuto di piú, mi feci una bella doccia fredda per togliere il sonno, e cominciai a prepararmi: indossai un paio di jeans skinny blu, una canottiera larga color senape, e per decorare quel look un pò spento, misi una collana di perle rosse e ai piedi un paio di tacchi dello stesso colore della collana; decisi di lasciare i capelli al naturale, facendo scendere lungo le spalle e la schiena, i miei boccoli neri; infine misi un pò di mascara e un rossetto ciliegia.

Afferrai le chiavi della mia lancia ypsilon oro, e sfrecciai verso l'ospedale.
Dopo un dieci minuti abbondanti, arrivai a destinazione, e come sempre, prima di entrare nel reparto reanimazioni, andai nel mio spogliatoio e indossai il camice da infermiera insieme al mio bage.

-Buongiorno Nina, come hai dormito?
Mi chiese una voce familiare. Era Jeremy, che a quanto pare, rispetto alle altre volte, sembrava piú sereno e serio.
-Ciao Jeremy, bene grazie, e tu?
Risposi sorridendogli, mentre rovistavo tra le cartelle cliniche per trovare quella della signora Smith -ovvero colei che considero come mia nonna- e quella di.. Zak.
-Sto bene
Disse con tono debole.
-le tue cartelle le ho io.
Disse porgendomele.
-Ah grazie.
Ringraziai guardandolo negli occhi e sorridendolo. Ma che gli stava succedendo?
Pensai mentre mi recavo nella stanza 321.


Senza perdere un minuto in piu, avanzai nella stanza e mi recai vicino al letto su cui c era Zak. Sembrava che stesse dormendo, e che tutti quei macchinari non erano che altro degli stupidi aggeggi finti e che lui... Lui non fosse in coma.

Cominciai a scrutarlo per bene: era cambiato tanto, o almeno, l'ultima volta che lo avevo visto, non aveva la barba e i suoi capelli erano piu corti...

Non so per quanto rimasi in fissa lí vicino, ma la mia testa era afflitta da mille pensieri, da mille domande... Da lui che stavo osservando.
-È impossibile che mi fai ancora questo effetto. Cioè voglio dire, sono passati sette lunghi anni... Ho cercato di convincermi che non ti amo piú, che ormai sei solo un bel ricordo, che io e te eravamo e siamo niente. Ma quando i colleghi mi hanno detto che non si sa la causa del tuo coma, e non si sa se ne uscirai, mi sono accasciata a terra, e ho sperato soltanto che fosse un brutto sogno. È vero, in questi anni ti ho odiato tanto, ma nel frattempo, l'odio veniva sconfitto dall'amore che non ho mai smesso di provare per te. Mi dispiace se sette anni fa, sono partita e ti ho lasciato solo, e mi dispiace di non averti perdonato per uno stupidissimo bacio... Ma non ce la facevo, e se ci penso, tutt'ora non ce la faccio... Io che non ho mai avuto un ragazzo in vita mia, nom accettavo che oltre a me ci fosse qualcun altra, anche per sbaglio, perchè tutto è successo per un fottutissimo errore che non ho commesso io, ma che hanno commesso gli altri nel sparlare male di me. Quando ho letto la tua cartella clinica, mi è venuto un colpo al petto, e tutt ora ancora non ci credo che tu sei qui, a Londra, per caso... Per me.

Conclusi, poggiando la mia testa sul suo petto, mentre il suono dei macchinari mi risuonava insistentemente nelle orecchie. Alcune lacrime cominciarono a rigarmi il volto, ma piangevo in silenzio, senza far udire il mio pianto agli altri in corridoio.
-Svegliati Zak, per favore, non andartene.
Dissi stringendo il camice che gli avevano fatto indossare per ricoverarlo. Non mi ero mai sentita cosí persa in vita mia, avevo bisogno di aiuto, avevo bisogno che lui si svegliasse al piu presto, e non era vero che non ci tenevo piu a lui, ci tenevo troppo.
-Svegliati Zak.
Dissi debole, alzando il capo e accarezzandogli una guancia. Intrecciai la mia mano con la sua, posai talvolta la mia testa sul suo petto e ne udii i battiti accellerati del suo cuore; Mi asciugai le lacrime e cercai di mantenere la calma; Chiusi gli occhi, poggiai le gambe accanto alle sue e mi godei il momento.
Il suo petto si inalzava ad ogni suo respiro che si faceva sempre piu debole. Mi addormentai accanto a lui, e non feci altro che sognare noi due insieme come da adolescenti.

Siamo cambiati, ma ci amiamo ancora. Lui è diventato piu bello, ormai è un uomo. Io sono una donna, Una donna con la forza di un uragano e le lacrime di una bambina; una donna che pur mostrando la sua armatura, in se è debole, e ha bisogno ancora del suo amato, ha bisogno ancora di lui.

***

Ero tra la veglia e il sonno quando sentii che una voce maschile mi stava parlando. Pensai fosse Jeremy... Ma il tono di voce non somigliava al suo. Sentivo che le mani di quel ragazzo mi accarezzavano il volto e i capelli. Era un cosa molto rilassante e piacevole. Sorrisi al contatto delle sue mani con le mie. Poi di scatto aprii gli occhi, guardai la mia mano, e la stretta con Zak era aumentata. La sua mano disegnava piccoli cerchi sulle mie gote ancora bagnate a arrossite; Alzai il capo verso il suo viso, con il cuore che batteva a mille; Strizzai gli occhi, essendo umidi per il pianto, e notai un sorriso inarcato sulla bocca di Zak, che mi stava osservando.
-Buongiorno Nina
Mi disse, mentre io stentavo a credere che si fosse svegliato.
-Zak!
Urlai, saltandogli al collo e abbracciandolo con tutta la mia forza possibile. Cominciai a piangere di gioia, e non facevo altro che stringerlo sempre di piú a me.


-JOHSON MA CHE STAI FACENDO?
Urlò la voce di Jeremy dietro di me; mi fece sobbalzare dal petto di Zak; Mi voltai per vedere se era sveglio... Ma che stupida... È stato solo un bellissimo sogno..

***

-Nina ora hai superato ogni limite.
Mi urlò mentre uscivo da quella stanza.
-Scusa Jeremy
Dissi debole, mentre pensavo ancora a lui.
-Chi è Zak?
Mi chiese curioso.
-Lui è un mio parente, e mi manca.
Mentii, mentre lui stava in silenzio.
-Beh comunque sia, non entrerai piú li dentro.
-COSA!?
Urlai euforica. Non poteva farmi questo.
-hai capito bene, non ti occuperai piu di quel ragazzo.
-Ma è mio cugino Jeremy!
Mentii ancora, cercando di convincerlo.
-non mi interessa.
-Sei uno stronzo.
Sputai, allontanandomi da lui.
-Io ci andrò lo stesso da lui, non sei nessuno che mi puo impedire di vedere mio cugino.
-Sono il tuo capo signorina Johnson.
-Ah il mio capo, perdon!
Dissi in un accento francese maccheronico.
-Perchè mi fai questo Jeremy?
Chiesi esasperata.
-Perchè tu mi stai rovinando!
Disse avvicinandosi a me, facendomi battere con la schiena al muro.
-Rovinando? In che senso?
Chiesi turbata.
-Mi stai facendo delle cose che nessun'altra ha mai fatto.
-Jeremy ma ti ascolti? Io non ho fatto niemte di male, ho solo dorm-
-Non parlo di questo
Disse interrompendomi dando poi un pugno contro la parte destra del muro, proprio accanto alla mia guancia.
-Tu mi stai facendo qualche stregoneria ragazzina.
Disse indicandomi con un dito.
-Io?
Chiesi confusa.
-Mi stai facendo impazzire, e nessuno c era riuscito prima.
-Se vuoi tolgo il disturbo Jeremy.
Affermai categorica.
-Ti chiedo solo un favore, smettila di comportarti cosi.
Mi disse allontanandosi di qualche centimetro dalla mia figura.
-Sarei costretto a cacciarti per smettere di amarti.
Concluse, dirigendosi verso la fine del corridoio. Ridacchiai tra me e me.
E cosí Jeremy è innamorato di me, ecco da dove viene tutta la sua frenesia dalla stanza 321.

Ciao ragazze, rieccomi qui a scrivere grazie alla mia Amica "Vampira" che mi ha convinto a seguire ancora il mio sogno e di non arrendermi. Ecco che allora ho pubblicato il capitolo, spero che vi piaccia, un bacio❤
Angela❤

Di(m)entic(a)rt(i)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora