8. RINUNCIARE A TUTTO?

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"I rituali dell'acqua, quasi nella totalità delle civiltà umane, facevano utilizzo di specchi, venivano attuati spesso in presenza di pioggia e terminavano con l'atto o di gettare o di deporre un oggetto dentro o sopra una massa d'acqua, forse per un archetipo umano che riconosce nell'acqua l'origine della vita. Era considerato un elemento femminile, il suo colore era il blu, dominava l'Occidente e i mesi autunnali dell'anno quando la pioggia si riversa sulla terra."

CASSIE'S
POV.
💧

Le mie palpebre si dischiudono e la mia vista è annebbiata da una luce soffusa. Nulla intorno a me è nitido. Sono stordita come se avessi bevuto più del dovuto.

Mi ritrovo in mezzo ad un corridoio.

Non so come io ci sia finita, ma è tutto alquanto strano.

Guardo in tutte le direzioni, ma niente mi sembra familiare.

«Cassie...»

Sento pronunciare il mio nome in una cantilena. Sembra la voce di una bambina.

Sento dei piccoli passi dietro di me e mi giro di scatto. Una bambina mi passa accanto correndo, per poi fermarsi a qualche metro da me.

Non riesco a vederla in viso, è girata di spalle.

Ha un caschetto biondo, il suo corpo è minuto e gracile. Indossa un vestitino lilla con un grande fiocco bianco sulla parte bassa della schiena.

«Giochiamo ad acchiapparella!», mi incita con tono melodico ma allo stesso tempo inquietante.

Sembra l'inizio di un film horror e io non amo molto questo genere.

«Non avere paura. Seguimi!» esclama iniziando a correre.

D'istinto le vado dietro, accelerando il passo fino a quando non inizio a correre anche io.

«Aspetta!» grido, ma non credo che lei abbia la minima intenzione di rallentare.

La sua risata rimbomba nel corridoio e, appena svolta a sinistra, tutto attorno a me svanisce e ben presto mi accorgo che il buio prende il sopravvento della situazione.

Il pavimento cede e mi ritrovo accasciata per terra. Appena alzo lo sguardo, mi accorgo che non sono più nello stesso luogo di prima, bensì in una grande camera da letto dalle sfumature barocche.

È tutto così strano.

«La mia piccola Nereide... »

Sento una voce, profonda e maschile pronunciare queste parole, accompagnata da un pianto di un neonato. Ruoto su me stessa, cercando di capire da dove proviene tutto questo trambusto.

Infine, dopo varie occhiate, il mio sguardo si posa su una figura alta e slanciata.

Un bell'uomo, tiene avvolto al suo petto un neonato.

«Shh... tranquilla ci sono io con te», sussurra alla piccola creatura, provando a calmare le sue urla.

Mi avvicino e, con attenzione, osservo la scena.

Non so minimamente chi è quest'uomo. Non ricordo di averlo mai incontrato e non somiglia a nessuno che io conosca.

In tutto ciò, sembra non accorgersi della mia presenza, è impegnato a tenere a bada la neonata.

«Sei speciale piccolina. Ricordatelo sempre», dice l'uomo con dolcezza.

È una scena emozionante, vedere un padre che ama sua figlia in questo modo ti scalda il cuore.

Senza accorgermene, riduco a pochi passi la distanza tra me e la misteriosa figura maschile che, solo adesso, sembra accorgersi della mia presenza.

L'uomo misterioso mi osserva attentamente, per poi sfoggiare un grande sorriso.

𝐍𝐎𝐓𝐇𝐈𝐍𝐆 𝐈𝐒 𝐀𝐒 𝐈𝐓 𝐒𝐄𝐄𝐌𝐒 (𝑽𝒐𝒍. 1) - I 4 simboli alchemici Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora