POV LEEKNOW
Quelle parole mi sono rimaste dentro il cuore per giorni. Giorni interminabili in cui Jisung è scomparso e non si è fatto sentire. Dopo quelle parole, è scomparso. E se pensa di poterlo fare, si sbaglia. Non lo lascerò andare via così facilmente.
L'uomo che ora dorme accanto a me è ricco sfondato, di bell'aspetto e ha una moglie e due figlie al piano di sotto che stanno dormendo. Dio, pensare di essere un amante più di quanto non lo sia già mi fa rivoltare le budella. Ha appena 37 anni, è sposato da 5 e da 3 anni ha due bellissime bambine, che non hanno idea di quanto il papà le deluda stando qui con me. Ed io, se fossi al loro posto, odierei mio padre.
Vorrei morire. Non voglio più fare cose del genere. Ma non posso. Uscire dal mondo di PLAYBOY costa, a volte non solo a livello economico. C'è chi paga con la propria anima, c'è chi paga con la propria vita. Ma io non ho intenzione di dare ascolto a tutto questo. Prima o poi succederà.
Mi alzo dal letto, frugo nella borsa del coglione mezzo morto sul letto e prendo i soldi che mi spettano. In realtà, prendo qualcosa in più per una cena decente. Lo saluto con un bel vaffanculo posato ed elegante, poi mi rivesto e scappo non appena sento che i rumori del piano di sotto si sono fatti silenziosi. Così non sapranno nulla e potranno amare quell'uomo ancora un po', che siano le bambine o che sia la moglie. Mi sento troppo in pena. Mi sento orribile.
Esco dalla casa, prendo l'auto e vado di corsa in un ristorante dove vendono riso con un condimento a base di carne o di pesce o di verdura. Voglio mantenermi leggero, dato che per oggi non ho ancora finito. C'è una persona che mi ha chiesto di vederci più o meno alle 23:00. Non c'è una singola pausa nella mia vita, passo da una fica a un cazzo nel giro di 5 ore e prendo viagra e uso preservativi ritardanti per far durare di più le mie prestazioni. A furia di farlo, le mie palle iniziano a farmi male.
Mangio velocemente e poi rientro in auto, passo prima per un tabacchino e prendo un nuovo liquido per la sigaretta elettronica. Fumo. Si. E lo faccio perché mi allevia la sensazione di stress post scopata inutile con una persona che non conosco. È un calmante legale. Quelli illegali non ho il coraggio di prenderli. Qualche volta riesco a raccattare un po' di cannabis, ma ormai fa parte del passato anche quella. Ormai non ho il tempo nemmeno per vedere dove e come comprarla. Inoltre, non mi ci sono mai affezionato.
Uscendo dal tabacchino, mi squilla il cellulare ed io rispondo senza vedere chi è.
"Pronto?"Il silenzio dall'altro lato mi preoccupa, ma faccio spallucce e quasi riattacco, ma poi sento parlare una vocina che conosco bene.
"Leeknow?"
È Jisung. Avrà preso il mio numero dall'app di PLAYBOY. Non so perché, ma sono diventato raggiante non appena ho sentito il mio nome. Sarà perché mi scalda qualcosa dentro?
"Jisung, ciao. Come va?"
"Bene. Senti, che dici se domani ci vediamo?"
Scrollo la testa, cercando di capire se sto sognando oppure no. Vi prego, se è un sogno non svegliatemi mai. Perchè ho come la sensazione che non succederà mai più.
"Domani ho un buco tra le 15:30 e le 16:00, oppure direttamente la sera, che sono libero completamente."
"Allora vada per la sera."
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𝐏𝐋𝐀𝐘𝐁𝐎𝐘 | 𝐦𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠
Fanfiction"Doveva essere una notte sola. Uno sfogo. Un attimo di divertimento, in modo da smettere di pensare a tutto. Invece è stato l'inizio della mia pazzia." "Doveva essere una notte come le altre. È il mio lavoro. Lui un ragazzo qualunque, che mi paga pe...