𝐏𝐋𝐀𝐘𝐁𝐎𝐘 | 𝐦𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠

𝐄𝐏𝐈𝐋𝐎𝐆𝐎

POV JISUNG

Quando arrivo fuori la porta della nuova casa di Leeknow, le mie mani esitano sul campanello.
Non sa che sono qui, probabilmente, quindi non se lo aspetta.

Potrei voler dire di non aver paura di quello che sto per fare, di quello che mi aspetta dopo che avrò cliccato il campanello, ma non voglio mentirmi. Ho paura che sia difficile accettare questo enorme cambiamento.

Allora sospiro, mi prendo qualche secondo. Vorrei scrivere a Leeknow, ma lui non ha il cellulare e non lo avrà per un bel po' di tempo. Deve scomparire. Non può avere contatti.

Mi aggiusto la maglia. Qui fa più caldo che in Corea, le temperature sono diverse, le stagioni sono diverse, gli animali sono diversi. Giurerei di aver visto un canguro, prima, mentre il taxi mi portava qui. Non credo sia strano, per la gente che qui ci vive da sempre, ma per me lo è, e molto.

Alla fine, prendo coraggio.

Ding Dong

Aspetto che mi apra qualcuno, ma resto in attesa per un paio di minuti.

Ding Dong

Busso ancora, ma non mi apre nessuno.

"Jisung?" sento, dietro di me.

Mi volto e vedo un ragazzo con un copricapo da cui spuntano bellissimi capelli viola acceso. Porta due buste della spesa e delle chiavi gli penzolano dalla sua mano sinistra. Mi guarda come se avesse visto un fantasma e a me non ci vuole molto a riconoscere chi è.

"Leeknow."

"Sei...qui." i suoi occhi si fanno lucidi.

"Si...sono qui." a quel punto piangiamo.
Le mie lacrime escono senza permesso e lui me le asciuga col pollice. Poi mi bacia e sorride.

"Sei finalmente qui."

Io sorrido, singhiozzando.

"Si. Non ci credo nemmeno io, sinceramente."

Lui mi stringe di nuovo. Rimango in silenzio e ascolto solamente il battito del suo cuore.

"Questa sarà la nostra vita, ora. Io e te, assieme."

Io annuisco. Ha ragione. Questa è solo la nostra vita.

"Ti amo, Leeknow." gli dico.

Lui sembra sorpreso, ma poi sorride.

"Ti amo anche io, Jisung."

FINE