𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟕

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POV LEEKNOW

"È perchè non oggi?" forse mi sbagliavo su di lui. Certamente, sono ancora dell'idea che se si propone di scopare, improvvisamente i neuroni smettono di funzionare, ma ammetto di essere sorpreso. Pensavo che mi avrebbe permesso di saltargli addosso, ed invece dovrà pagarmi ancora perchè non vuole scopare ora. Proprio non lo capisco, e non mi interessa comprenderlo più di questo. Sinceramente, tutta questa situazione è strana già di per sé ed il rapporto che stiamo sviluppando è pericoloso.

"Perché non ti ho chiamato per questo." mi dice.

"Non c'entra nulla. A parte me e te, nessuno sa cosa faremo nei nostri incontri. Potresti anche chiamarmi per bere qualcosa e poi finiremmo a letto assieme e a me andrebbe bene."

"È a me che non sta bene." Si, Jisung mi sorprende sempre di più. Io sono qui, alla sua mercé, potrebbe assassinarmi se fosse un killer pazzo, potrebbe violentarmi se volesse. No. Lui no.

"Quindi non vuoi farlo adesso? Ne sei sicuro?" cerco di provocarlo mettendogli una mano sulla coscia. Il problema di questa situazione sono io. A me va.

"Leeknow..." mi parla con un filo di voce, ma il suo sguardo è tagliente. Mi viene voglia di strappargli quell'espressione dal suo viso a morsi "Non sei qui per questo."

"Ma io voglio essere qui anche per questo." Le mie parole mi sfuggono come gazzelle. Mi rendo conto che quello che ho detto va contro almeno tre delle dieci regole ferree di PLAYBOY, ma ora come ora non mi interessa. A lui non voglio mentire. Ha ricevuto già troppe menzogne nella sua vita, io non sarò l'ennesimo che gli offrirà la sofferenza.

Lui si sposta e si mette seduto a gambe incrociate sul divano. Mi osserva. Poi mi bacia con un movimento veloce. Io non oso fermarlo, ma lascio che si allontani non appena decide che basta quello che ha fatto.

"Tu mi vuoi?" mi chiede. Vorrei tagliarmi il polso, far scorrere il sangue e fare un sacrificio per lui.

"Si. È così strano?"

"Non credo che sia strano. Penso sia insolito. Hai sicuramente clienti più adatti di me per il sesso, no?"

La consapevolezza di se stesso mi sorprende. Non ne ha nemmeno un briciolo. "Sei adatto, se proprio vuoi saperlo. E poi non ti definirei mai adatto o meno per scopare. Sono io quello che per te deve essere adatto o meno."

Improvvisamente, sembra rendersene conto. Vedo che mentalmente si da dello stupido. "Hai ragione."

Mi bacia di nuovo. "Tu sei più che adatto per il sesso." e così iniziamo una danza sensuale e vogliosa, iniziata proprio da Jisung. Cerco di abbandonarmi completamente, ma qualcosa mi frena e mi dice che sto sbagliando. Zittisco quella voce approfondendo il bacio fino a quando Jisung non cade all'indietro, poggiando la sua schiena sul divano.

Mi muore qualcosa in gola quando quella sensazione torna di nuovo, quando ormai i nostri corpi sono a contatto, anche se attraverso i vestiti. Fermati, prima che accada. Ma so che non accadrà nulla, questa notte ho la serata libera e me la voglio godere. Mi ha pagato per stare tutta la serata assieme a lui ed io farò il mio lavoro come dio comanda.

Mi mette la mano sulla nuca, mi spinge verso di lui senza ritegno e solo in quel momento l'immagine immacolata di Jisung si rompe e mi ricordo tutto: lui aveva un altro ragazzo. Lo ha fatto già godere, lui sa che cos'è il sesso e lo brama a tal punto da pagarmi per farlo con lui. E debbo ricordarmelo, altrimenti...

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