Tutta la scena si spostò sul campo di battaglia, una distesa quadrata di cemento si ergeva di fronte al rifugio dei Narniani, un tempo dimora della leggendaria Tavola di Petra. Un'ironia pungente pervase l'atmosfera: proprio dove Aslan sacrificò la sua vita per mano di Jadis, Grace si preparava a duellare con il nemico. Che fosse il destino o una beffa del fato, la sfida era inevitabile. La tensione era palpabile; l'esercito della giovane regina attendeva con trepidante sospensione, mentre l'orda di truppe di Miraz si ammassava alle spalle del suo Re, ai piedi della foresta. Un silenzio carico di presagi calò sulla scena, rotto solo dal fruscio del vento tra le foglie e il calpestio nervoso dei soldati.
Grace fissava il suo avversario con occhi di fuoco. Il duello era imminente, l'aria tesa e carica di elettricità. Le sue mani stringevano saldamente le armi, pronte a scatenarsi in una danza mortale. Il battito del suo cuore era un tamburo assordante nel petto, un ritmo forsennato che mescolava paura e adrenalina in un'ebbrezza inebriante.
Sapeva che il duello sarebbe stato duro e sanguinoso. Quel vile, con la sua avidità e crudeltà, aveva causato la sofferenza e la rovina del suo popolo per troppo tempo, per troppe generazioni. Ora era giunto il momento della resa dei conti, il tempo di spezzare la catena di oppressione e di vendicare i torti subiti. Nessuna pietà, nessuna esitazione. Solo la furia della giustizia che ardeva nel suo animo poteva guidarla in questo duello all'ultimo sangue. La lama dei sui pugnali brillava di una luce sinistra, un riflesso della determinazione che bruciava nei suoi occhi.
I soldati nemici, armati fino ai denti, ricoperti dalle loro armature lucide sostavano dall'altro capo. La giovane poteva vedere la furia nei loro occhi, la sete di sangue che li emanava. Un brivido di terrore le percorse la schina, ma subito lo represse. Non poteva permettersi di mostrare la minima debolezza davanti al suo popolo.
Improvvisamente la figura di Peter si palesò, il ragazzo uscì correndo dalla montagna, dirigendosi verso la figura della ragazza. Il cuore del biondo batteva all'impazzata nel petto e le gambe pompavano furiosamente sul terreno sconnesso. La sua mano strinse con più forza la spada, per la fretta e la paura, che aveva estratto in un primo momento. Non poteva permettere che la ragazza affrontasse Miraz da sola. Era troppo pericoloso. Doveva fermarla, anche se significava mettere se stesso in pericolo.
Con uno sforzo supermo, Peter accellerò, superando le grida dei soldati. Si fece vicino alla sua figura, passo dopo passo, mentre la speranza cresceva nel suo cuore. Forse, solo forse, sarebbe riuscito a fermarla. A pochi centimetri da lei, Il ragazzò gridò il suo nome "Grace!".
La giovane si voltò, sorpresa, i suoi occhi marroni spalancati per lo stupore. Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, e in quell'istante Peter vide la paura e la determinazione che combattevano nel suo animo.
Poi, Grace, si voltò di nuovo verso il nemico "Non puoi fermarmi, Peter!" disse con voce ferma "Non sarai tu a guidare la battaglia sta volta!" aggiunse con voce tagliente.
Quelle parole lo colpirono come un pugno allo stomaco. Il loro litigio di poche ore prima pesava ancora su di loro, le parole dure e velonose che lui le aveva rivolto ancora bruciavano nelle loro menti. "Non puoi affrontarlo da sola, è pericoloso" supplicò Peter.
Un lampo di rabbia guizzò negli occhi di Grace, come un'incendio improvviso che divampava nella foresta. Il suo volto fu portato verso di lui, trafiggendolo con lame gelide. Le sue labbra si schiusero in un sorriso sprezzante, freddo come il vento che soffia sulle montagne innevate. "Non preoccuparti," sibilò con voce tagliente come un rasoio. "Se le cose dovessero andare male, non mi rivedrai mai più!" Parole di pietra che scagliò contro di lui, ferendolo con la stessa crudeltà con cui lui aveva ferito lei. "Era quello che volevi, no?" Chiese inchiodandolo con lo sguardo, che rifletteva solo dolore e rancore.
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The Prophecy [P.P.] - 2 -
Fantasy- Pensi che io non soffra adesso? Mi hai negato un segreto così grande, Grace! - Si avvicinò a lei con tono accusatorio - Come posso più fidarmi di te?! Come?! Dopo tutto questo. Abbiamo fatto un giuramento, insieme ci siamo promessi di affrontare q...