8. Prigioniera del destino

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Nel rifugio, che aveva appena lasciato, il fervore e la trepidante attesa si mescolavano nell'aria mentre ci si preparava per l'ennesimo scontro contro Miraz e il suo esercito di Telmar. Peter, con lo sguardo annebbiato dal dolore e l'animo tormentato come un mare in tempesta, tentava di elaborare una strategia d'attacco. Susan, con premura e affetto fraterno, gli stava accanto, offrendo il suo aiuto e la sua silenziosa comprensione.

Il cuore del giovane era lacerato. Il peso degli eventi recenti lo schiacciava, privandolo della lucidità e della speranza che un tempo lo guidavano. Si sentiva perso, incapace di reggere il peso del suo ruolo senza la persona che amava al suo fianco.

Ogni sforzo per concentrarsi sulla tattica militare era vano. La sua mente vagava, tormentata dai ricordi e dalle immagini di Grace. Il dolore della loro lite era un'onda impetuosa che lo travolgeva, rendendogli difficile persino respirare.

"Peter" disse con voce pacata la sorella "Cos'hai? E non mentirmi" continuò cercando di spingerlo a dirle la verità.

Un'ombra di esitazione calò sul volto di Peter, increspando la sua fronte come una brezza che agita un lago placido. Sapeva che confessare la verità a Susan, svelare il dolore che lo attanagliava, sarebbe stato come aprire un vaso di Pandora. Le parole della lite furiosa con Grace, la durezza delle sue accuse, il peso di quel segreto custodito gelosamente per troppo tempo: tutto questo avrebbe scatenato la furia della sorella, un uragano di disapprovazione e dolore. Lo sguardo del ragazzo si abbassò, posandosi sulle sue mani. Erano mani callose e sporche, le mani di un guerriero abituato a impugnare la spada e a forgiare il suo destino sul campo di battaglia. Non certo le mani di un confidente, di un uomo capace di aprirsi e di condividere le sue fragilità. 

Emise un profondo respiro, un sospiro che sembrava provenire dalle profondità della sua anima. Infine si decise a raccontarle tutto nei minimi dettagli. Susan lo guardava con attenzione, ascoltandolo in silenzio mentre il suo volto si faceva più teso. Quando il biondo ebbe finito il suo racconto, essa esplose in una furia non del tutto inaspettata.

"Come hai potuto?!" Gridò con occhi sbarrati "Grace ti ama, ti è sempre stata accanto e ha lottato al tuo fiancò in ogni battaglia, Peter!" A quel punto la collera tornò a governarlo.

"Mi ha mentito Susan! Mi ha tenuto nascosta una cosa troppo grande...io avevo il diritto di saperlo!" Rispose con la stessa veemenza, tirando un pugno sul tavolo sottostante a lui.

Ma la ragazza non si fece intimidire dalla cosa "Pensi che per lei sia stato facile portarsi dentro un dolore così grande per tutto questo tempo?! Credi che lei non abbia voluto dirtelo per egoismo?!" Susan non riusciva a credere che il fratello fosse così idiota e accecato dalla rabbia per non riflettere. Lo sguardo del ragazzo si fece cupo, pensieroso.

"Lei non voleva che tu provassi questo dolore e ha preferito farsene carico da sola" cercò di spiegare lui con tono più quieto e notò che Peter cominciò a farsi sempre più pensieroso "Forse non ne aveva il diritto, ma è stata spinta dall'amore. È un dolore immenso Peter e Grace ha voluto risparmiartelo" Susan abbassò gli occhi. Dentro di lei non riusciva ad immaginare come la giovane si fosse sentita, che cosa avesse dovuto sopportare per tutto quel tempo e si dispiacque di come Peter l'avesse trattata. Doveva parlare con lei.

Non volle dare nemmeno un'ultima occhiata a suo fratello, troppo delusa dal suo comportamento, e fece per dirigersi al santuario, ma Lucy, correndo in sua direzione, la fece arrestare di colpo. Il fiato della giovane era corto, il viso paonazzo, accompagnato da un'espressione allarmata, il tutto fece nascere un senso di preoccupazione in Susan che subito chiese lei che cosa fosse accaduto.

"Si tratta di Grace" rivelò tra un respiro e l'altro. Peter scattò, il cuore che batteva all'impazzata nel petto. Non sapeva perché, ma una morsa di paura lo attanagliò all'istante. Susan, notando l'agitazione del fratello, spronò Lucy a continuare. Doveva trattarsi di una questione di vitale importanza.

The Prophecy [P.P.] - 2 -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora