Un flebile gemito ruppe il silenzio irreale della stanza spoglia. Il corpo di Grace, esangue come la neve, giaceva immobile, immerso in un sonno profondo. Un leggero tremore agitò la sua figura esile, le labbra si schiusero in un anelito di vita.
Un filo invisibile, un legame indissolubile con Narnia, la richiamò alla coscienza. Grace si svegliò di soprassalto, annegando in un mare di aria che le bruciò i polmoni. Un attimo di smarrimento, il tempo di rimettere a fuoco la vista e di assorbire l'atmosfera di quel luogo a lei familiare. Il suo corpo, che tutti avevano visto cadere senza vita, era stato deposto nel santuario, ai piedi della Tavola. Lontano dalla confusione della lotta, dalle urla dei due eserciti, per rispettare la sua caduta, per far si che potesse riposare in pace.
Lo sguardo di Grace vagò per la stanza, scrutando ogni angolo, ogni dettaglio che la aiutasse a confermare la sua incredibile rinascita. Riconoscendo l'ambiente circostante, il viso di Grace si rivolse istintivamente verso la sagoma del Grande Leone scolpita nella pietra. Il ricordo del loro incontro era vivido nella sua mente, le parole di Aslan risuonavano nelle sue orecchie come echi lontani. La memoria era un dipinto vivido: la foresta scintillante, la criniera folta e dorata che brillava sotto la fioca luce del sole, che filtrava tra le chiome degli alberi. I suoi occhi saggi e penetranti che la fissavano con benevolenza, la sua voce profonda e rassicurante, che le prometteva speranza e forza. Quelle parole si ripetevano come un mantra: "Abbi fede nel tua audacia e nella tua forza, Regina Grace, La coraggiosa, e niente sarà impossibile."
Con un balzo deciso, Grace si tirò in piedi. La stanchezza che l'attanagliava solo un attimo prima era svanita, sostituita da una vitalità nuova e irrefrenabile. Le ferite dello scontro, brucianti e dolorose, si erano rimarginate come per magia, lasciando solo un leggero pizzicore sulla sua pelle. Una forza inaudita le pervadeva il corpo, un fuoco che ardeva nelle sue vene e le dava la sensazione di poter superare qualsiasi ostacolo, di essere invincibile. Si sentiva più forte di prima, più determinata, pronta ad affrontare qualsiasi sfida.
Il suo sguardo, fiero e penetrante, scrutò l'ambiente circostante alla ricerca di ciò che le apparteneva. Eccoli lì, posati sopra la Tavola, proprio di fronte a lei: i suoi pugnali. Le lame gemelle, forgiate con il metallo più puro delle montagne e affilate come rasoi, brillavano di una luce propria, quasi impazienti di essere impugnate di nuovo.
Con passo sicuro e deciso, Grace si avvicinò ad esse. Le sue mani, calde e forti, si avvolsero intorno alle impugnature, come se fossero un tutt'uno con il suo corpo. Un brivido di energia percorse la sua spina dorsale, confermandole la connessione profonda e indissolubile che la legava alle sue armi. Ora era pronta.
Un'ultima occhiata alle sue spalle, un sorriso che illuminava il suo volto. Un sorriso sicuro, forte, deciso, pieno di coraggio e di gratitudine. Gratitudine verso colui che aveva forgiato il suo animo combattivo, che l'aveva resa la giovane donna che era ora. Con passo sicuro e testa alta, Grace si incamminò verso l'uscita del santuario. Non più una fuggitiva, non più una codarda, ma una guerriera fiera e vittoriosa.
Come un'alba di speranza, la sua figura emerse dal buio della caverna, avvolta nella calda luce del sole. I raggi illuminarono il suo viso, un volto che era stato dato per morto, un volto che ora risplendeva di una vita nuova. Salendo dalla scalinata, Grace apparve come un miraggio agli occhi increduli delle creature di Narnia. Un silenzio irreale calò sulla folla, rotto solo da esclamazioni di stupore e sospiri di sollievo. Tutti l'avevano vista cadere, senza vita, ai piedi del nemico. Avevano visto il suo corpo esanime trasportato via, piangendo la sua perdita con immensa disperazione. E ora, eccola lì, davanti ai loro occhi, viva e vegeta. Era come se un sogno impossibile si fosse avverato, la personificazione della speranza in un momento di disperazione.
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The Prophecy [P.P.] - 2 -
Fantasy- Pensi che io non soffra adesso? Mi hai negato un segreto così grande, Grace! - Si avvicinò a lei con tono accusatorio - Come posso più fidarmi di te?! Come?! Dopo tutto questo. Abbiamo fatto un giuramento, insieme ci siamo promessi di affrontare q...