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Matsui pov

-Tesoro, ci potresti fare un favore?- Disse mia nonna mentre entrava in camera.

-Dimmi.-

-Potresti tenere Emi domani pomeriggio? Io e nonno dobbiamo uscire.- Mi fece uno sguardo dolce.

Emi è la figlia della sorella di mia mamma, è una bambina fantastica di soli tre anni e io la amo tantissimo. Una cosa che amo sono i bambini, così innocenti, vorrei che non soffrissero mai.

-Io ho il club pomeridiano, vedo se posso farla venire con me.- Sorrisi.

-Grazie mille tesoro.- Mi sorrise a sua volta.

Per sapere se me la posso portare al club decisi di mandare un messaggio all'altra manager.

Ciao Shimizu, scusa il
disturbo. Potrei portare
la mia nipotina domani
al club? Ha solo tre anni,
la dovrei tenere, altrimenti
devo saltare domani.
È una bambina tranquilla!

Non dovetti aspettare troppo prima di una risposta.

Ciao Matsui, non disturbi.
Se la bambina è tranquilla per
me va benissimo, l'importante
è che non disturbi i ragazzi
mentre si all'allenano.

Perfetto direi.

-Nonna, domani porto la bambina con me, almeno prende un po' di aria fresca-

-Va bene tesoro, grazie.-

La mia mente però mi riportò all'episodio di ieri.
E se dovesse ripresentarsi? No, c'è la bimba con me.
Andrà tutto bene.
Cerco di convincermi.

***

Mi trovo nei corridoi in pausa pranzo, sto facendo il mio solito giretto per sgranchirmi le gambe.

-Ciao Matsui.- Sentii una voce dietro di me.

-Oh, ciao Tsukishima.- Risposi.

-Come stai?- Indicò con il dito il mio fianco.

-Bene, tanto ormai sono tre volte che lo disinfetto.- Mi scappò una risatina.

-Umh, meglio.-

Si creò un silenzio imbarazzante tra noi, non sapevo come continuare la conversazione, e penso nemmeno lui.

-Che bel tatuaggio, di chi è il nome?- Decise di spezzare quel silenzio, andava bene, se non fosse per la domanda.

-Ho già riposto ad una tua domanda, non ci allarghiamo troppo.- Mi irrigidì.

-Mi dispiace, non pensavo.- Si grattò il collo imbarazzato.

-Non mi piace parlare di me, ho risposto alla prima domanda solo perché hai assistito alla scena.- Mi lasciai andare un sospiro.

-E per favore, che rimanga tra noi questa cosa, ti prego.- La mia voce tremò leggermente, spero che non se ne sia accorto.

-Tranquilla.- Mi sorrise.

-Umh ora devo andare.- Stavo cominciando a sentirmi a disagio.

Non sono come lui Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora