-Tesoro come ti trovi al club maschile?- Mia nonna tende a fare molte domande.
-Bene, è interessante vedere i ragazzi.- Risposi mentre mi stavo preparando lo zaino.
-Senti tesoro, ha chiamato tuo padre, non hai intenzione di tornare da lui?-
-Cosa? No. Te l'ho detto che sarei rimasta qui.- Sono rimasta un po' stranita da quella domanda.
-Va bene, però devi per forza ignorarlo?-
-Nonna, ma allora non hai capito proprio niente? Non si è mai preoccupato per me, non faceva altro che farmi del male e ora che sono riuscita ad andarmene dovrei anche parlarci?-
-No tesoro, ho solo paura che si presenti sotto casa o peggio a scuola.- Mi guarda negli occhi mentre lo dice.
-Benissimo, che lo facesse. Dubito che faccia qualcosa in pubblico.- Dissi mentre lasciavo la casa.
Mio dio, quanto odio questi discorsi.
Indossai le cuffie, ed in pochi minuti mi trovai a scuola.
***
Le giornate per me sono tutte quanti uguali, odio studiare, odio la scuola.
Prima la amavo, mi facevo tanti amici, studiavo... ma dopo la morte di mamma non più.
Mi sono fatta un tatuaggio per lei sul braccio sinistro, quello che ha più ferite perché lo uso per difendermi da papà... Io così vedevo la mamma, una protettrice. Si è sempre presa pugni e insulti al posto mio, senza mai farmelo pesare.Stavo camminando verso lo spogliatoio della palestra, quando sentii qualcosa sulla mia guancia... stavo... piangendo?
Ovviamente, cercai di ricompormi.Non hai emozioni.
Non hai emozioni.
Non farle vedere.Questo era quello che mi ripetevo ogni volta che stavo per crollare in pubblico o con qualcuno.
-Tutto a posto Matsui?- Sentii la voce dell'altra manager dietro di me.
-Come? Si, certo.- Mi feci più rigida.
-Umh va bene, dai andiamo a cambiarci che stanno per iniziare gli allenamenti.- Disse mentre si dirigeva verso lo spogliatoio.
Come sempre mi cambiai in bagno, e lei non fece domande.
Ad un certo punto sento la porta aprirsi, rivelando una ragazza biondina e più bassa di me.
-Piacere! Sono Hitoka Yachi.- Si inchinó davanti a me.
-Non c'è ne bisogno.- Dissi con tono calmo.
-Sono Matsui Kaori.-
-Oddio scusami, non te l'ho detto. Lei è la terza manager del club di pallavolo!- Sorrise.
Ah, meglio. Meno lavoro per me.
Pensai mentre annuii uscendo dallo spogliatoio.Mi divertivo guardando Hinata e l'altro ragazzo chiusi fuori dalla palestra.
Dopo due minuti entrarono le altre due manager e i ragazzi, come avevano fatto con me, salutarono la nuova manager.
Mentre gli altri ragazzi iniziarono riscaldamento sentii una porta aprirsi.

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Non sono come lui
Fiksi PenggemarLei, Matsui Kaori. Ha una situazione famigliare molto complicata, sin da piccola ha sofferto davvero tanto, portandola a chiudersi in se stessa e a non esternare più le sue emozioni. Decide di frequentare il Karasuno semplicemente perché si trovav...