CAPITOLO 11

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Mary, Luglio 2022

Mi sveglio con la testa appoggiata al divano, una macchia di bava sul tessuto e l'alito pesante. Quando metto a fuoco la vista, noto la bottiglia mezza vuota di Vermouth in mezzo alle mie cosce e il bicchiere rovesciato. Okay, ho bevuto e okay, devo smetterla di scappare da tutto tramite l'alcol. Mi alzo barcollante con un dolore lancinante alle tempie, accendo la macchinetta del caffè e decido di farmene uno doppio. Mentre il rumore fastidioso del dispositivo riempie il vuoto lasciato dal silenzio delle pareti di questa cucina, entro in camera e afferro i vestiti che ho abbandonato qualche giorno fa sulla sedia. Li controllo e sono puliti quindi decido di indossare questi per andare in studio dai Nosaintz, tanto con l'odore di putrefazione quello dei miei vestiti è l'ultimo dei problemi. Bevo il caffè amaro ricreando una smorfia di disgusto nonostante nessuno mi veda e poi apro l'acqua della doccia. Mi spoglio lasciando i vestiti sporchi di alcol e bava a terra ed entro. L'acqua picchietta sulle mie spalle e inizio a sentire una sensazione di rilassamento farsi strada per il mio corpo. Dopo essermi lavata mi siedo sul tappetino antiscivolo godendomi il getto dell'acqua cadermi sulla schiena. Giro il mio polso per controllare l'orario e realizzo di essere in ritardo per l'appuntamento fissato ieri, da non sobria, con Flego e quel bastardo di Doc. È proprio quando esco dalla doccia che mi suona il telefono, guardo il display e noto che è Andrea. Che palle.
Dopo qualche squillo lasciato morire a vuoto decido di rispondere.
Una voce quasi meccanica inizia a parlare.
"Ciao Mary, dove sei?" - chiede Doc.
"A casa" - rispondo gelida.
"Muoviti ad uscire che ti stiamo aspettando" - mi rimprovera.
"Andrea a meno che tu non voglia vedermi in accappatoio, stai zitto. Quando voglio arrivo" - rispondo acida.
"No Mary non decidi tu quan..." - viene interrotto da una voce che mormora "passamela".
"Mary senti" - è Flego.
"Ti stiamo aspettando, quanto pensi di metterci?" - mi chiede con un tono dolce.
"Nic cinque minuti ed esco" - dico.
"Okay, ti aspettiamo" - risponde e poi attacca.
Quanto lo odio Andrea, l'ho sempre stimato e ho sbagliato. È un bastardo fatto e finito, c'entra qualcosa con la morte di Marcus e ne ho la certezza, ha il viso pulito ma dentro è marcio: non vedo l'ora di smascherarlo.
Mi vesto e spruzzo un po' di Interdit, il profumo di Givenchy che mi ha regalato Giulio e che adoro.
Afferro il pacchetto mezzo vuoto di Marlboro appoggiato sulla libreria ed esco di casa senza chiudere la porta perché non so dove ho messo le chiavi; l'idea non mi turba perché, tanto, chi potrà mai entrare a quest'ora? Mentre scaccio questo pensiero sento gli occhi puntati, mi guardo attorno ma non c'è nessuno.
Accendo la sigaretta e cammino a passo svelto verso lo studio, fatico a respirare e non capisco se sia a causa del caldo o del fumo.
Arrivo nella via e noto Flego che mi guarda, dietro di lui appare Doc che mi rivolge uno sguardo ed esclama: "Eccola la tanto attesa principessa".
Io lo squadro dalla testa ai piedi, spengo la sigaretta sul marciapiede e, con un gesto soave, gliela butto sulle scarpe. Mentre apro la porta noto Doc che si sta tappando la bocca con la mano, è visibilmente incazzato.
Vuole la guerra? Deve imparare a perdere.
Flego chiede: "Mary, perché ci hai chiamato?" e io rispondo di aver bisogno di parlare con loro.
Mentre ci accomodiamo su tre sedie vedo un ragazzo entrare in studio e lo riconosco dal baffo, è Kesmo.
Mentre ci salutiamo e mi informano che Kesmo è un loro caro amico, oltre ad un collega, il mio sguardo ricade sul suo polso.
Sento la gola stringersi.
Al polso indossa una bandana nera, uguale a quella del sogno.
Non dico una parola e mi limito ad ascoltarli.
Kesmo fa domande e loro rispondono.
Loro fanno domande e Kesmo risponde.
"Ma con cosa è stato ucciso?" - chiede senza ottenere risposta.
Mentre lui si guarda attorno imbarazzato noto un taglio sul palmo della sua mano. Glielo tengo controllato e capisco che non può esserselo procurato più di tre giorni fa. Segno tutto nelle note del telefono.
Dopodiché Kesmo ci saluta ed esce dallo studio.
"Okay Mary dicci tutto" - esclama Doc.
"Sei stato tu" - rispondo diretta.
"Ma che cazzo dici? Ma perché?" - ribatte in maniera sarcastica.
"Quella collana che hai al collo la sogno sempre e c'è un collegamento. E se non fossi tu il killer comunque c'entri nell'organizzazione" - gli urlo.
"Non ti devi permettere di sputare merda sul mio conto hai capito?" - continua Doc. "Come cazzo ti permetti di venire in studio ad accusarmi?" Si alza e continua "Ma che persona di merda devi es..."
Non riesco a sentire la frase concludersi che mi ritrovo con un dolore lancinante ai capelli, realizzo che sia proprio Doc a tirarmeli per poi iniziare a strattonarmi per lo studio.
"Lasciami" - lo imploro e lui continua imperterrito.
Flego tira una gomitata in faccia a Doc e lui cade a terra. Poi si mette a cavalcioni su di lui e lo tiene fermo contro al pavimento.
"Andrea ma che cazzo stai facendo? Stavi per menare una tua cazzo di fan. Una ragazza. Sei un uomo di merda!" Gli tira un pugno sui denti.
Noto la smorfia di dolore sul viso di Doc e mi sento estremamente in colpa, avrei potuto evitare.
"E poi perché sei così sulla difensiva Andrea? Eh?" - gli urla a due centimetri dalla sua faccia, poi lascia la presa.
Doc si divincola, sputa a terra la saliva mista a sangue e risponde: "Non vedo l'ora di farvi finire nella merda. Sparite."
Flego lo guarda e poi guarda me dicendomi: "Ti ho difesa solo perché poteva farti male. Hai infamato mio fratello, sparisci dalla mia vista. Non farti più vedere, sei orrenda".
Poi si rivolge a Doc e prova a scusarsi, tutto ciò che ottiene è un "vai via" provenire dalla sua bocca.
Sento i miei organi rompersi uno ad uno ma acconsento.
E così facciamo. Tre persone, tre minuti, tre sconosciuti.

Anonimo, sera dell'omicidio

Marcus si gira e mi vede, un sorriso si fa breccia sulla sua faccia, è contento di vedermi.
Ancora non sa che sarà l'ultima volta che potrà scrutare i lineamenti del mio viso.
Mentre provo ad instaurare una conversazione per distrarlo e coglierlo di sorpresa, estraggo il coltello che ho nelle tasche posteriori dei pantaloni.
Gli chiedo di farmi sentire uno dei brani e lui acconsente.
Si gira verso il computer e, mentre sta cercando il titolo di una canzone da avviare, gli conficco la lama nella schiena.
Tolgo il coltello e lo pugnalo di nuovo.
Quando cade a terra privo di sensi gli lego i polsi utilizzando le fascette.
Afferro nuovamente il coltello e inizio a colpirgli la faccia ripetutamente, creando tagli ovunque. Prima di andarmene però, prendo una piccola cassa dalla scrivania e gliela scaravento sul viso. Deve essere un uomo senza volto. Penso di avercela fatta.

Mary, Luglio 2022

Le lacrime mi bruciano le guance come se fossero incendiate, ho rovinato l'amicizia con i miei idoli, sono una persona pessima.
Non vedo l'ora di entrare in casa e crollare a dormire.
Appena apro la porta una sensazione sinistra mi avvolge il corpo.
Mi avvicino al tavolo e noto un biglietto con una scritta, lo afferro e leggo.
"Ti ricordi la nostra promessa?"

Kesmo, Luglio 2022

Sono uscito ora dallo studio dei NoSaintz dopo aver parlato di Marcus.
Sembravano tutti molto sconvolti ed è capibile.
Mi preoccupa Mary perchè mi osservava troppo, senza dire una parola. Spero non abbia particolare rancore verso di me perché, se mi accusasse, non lo accetterei e sarebbe finita per la mia carriera, nonostante io possa difendermi e avere le prove di non aver fatto nulla. Chiamo Davide e gli chiedo di vederci perché devo chiarire alcuni dubbi e devo chiedergli di più su Mary perché sicuramente lui la conosce meglio, mi dà appuntamento stasera a casa sua.

Anonimo N*2, sera dell'omicidio

Ricevo una chiamata.
"L'ho fatto" - sento la sua voce tremare.
"Perfetto." - rispondo.
"E adesso?" - mi chiede.
"Dobbiamo trovare qualcuno che ci copra le spalle" - dico in maniera decisa.
"So chi chiamare".

Thomas (Polizia), Luglio 2022

Stiamo facendo alcune ricerche su due produttori che lavorano nella periferia milanese, che hanno dai 20 ai 25 anni e che possano essere collegati a Marcus.
Abbiamo due opzioni ma quella che mi attira di più sono i "NoSaintz".
Cerco alcune loro foto e sembrano proprio dei bravi ragazzi però, in questi casi, le apparenze bisogna lasciarle altrove.
Chiamo la mia squadra e comunico loro quanto trovato, decidiamo di dividerci per fare un giro di controllo sia da loro che dagli altri due produttori che ho trovato.
Spero che i NoSaintz non c'entrino nulla, altrimenti i santi gli serviranno davvero.

UN DELITTO DA SOGNO - NOSAINTZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora