CAPITOLO 3

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Doc, Giugno 2020

Sono uscito dalla doccia 10 minuti fa e mi sono seduto sullo sgabello nero in bagno che mia madre usa quando deve lavare le piastrelle. Contemplo le gocce di condensa che scivolano sullo specchio: nonostante sia fine Giugno e faccia piuttosto caldo, la mia doccia a temperatura bollente non me la toglie nessuno. Sposto la tenda della finestra che si affaccia sul mio giardino e inizio a controllare come procedono i preparativi per la mia festa di compleanno. Sul terreno sono posizionati 5 tavoli colmi di bibite, alcolici, cibo e stuzzichini di ogni tipo. C'è una postazione per il Dj con tanto di casse enormi, forse abbiamo esagerato.
Decido di alzarmi e vestirmi dato che tra pochi minuti arriveranno gli ospiti, tra cui Flego e Davide, un amico d'infanzia che non vedo da un po'. Di lui non ho più avuto notizie da quando suo padre è caduto da un pontile mentre lavorava, ricordo di essere andato a trovarlo in ospedale e da quel momento Davide decise di allontanarsi da tutti, tra cui me, per stare il più vicino possibile a suo papà.
Mi sono arrivate voci che ha studiato per diventare manager di gente importante, di quelli con la puzza sotto al naso, quelli a cui chiedi una foto e non te la concedono. Stasera avremo tanto di cui parlare.
Indosso una camicia bianca e un jeans nero, abbinato alla cintura che indossava mio nonno quando faceva il militare. È una delle poche cose che mi rimangono di lui aldilà delle fotografie sparse su ogni mobile di casa.
Sento suonare il campanello, il rumore è accompagnato da Paky che inizia ad abbaiare all'impazzata.
Lascio l'accappatoio abbandonato sul pavimento vicino al tappeto e scendo al piano di sotto per aprire la porta.
Ci sono più persone di quanto immaginassi, alcune non ricordo nemmeno di averle invitate ma è il mio compleanno quindi non mi faccio problemi, basta che non si scatenino rogne.
Mentre saluto gli invitati mi accorgo che c'è anche quello stronzo che mi prendeva per il culo alle superiori quando dicevo che in futuro sarei finito a lavorare per i grandi artisti: chi cazzo lo ha invitato?
"Allora ragazzi vogliamo fare gli auguri a Doc come solo noi sappiamo fare?" domanda Nico pieno di entusiasmo, accompagnato da un "SIII" generale.
Iniziano ad accendere e a lanciare i petardi per il mio giardino e, Giulio (lo stronzo), decide intelligentemente di lanciarne uno sulla tavolata che mia madre ha allestito con il cibo. Lo squadro dalla testa ai piedi e si mette a sorridere con un ghigno che mi scatena una voglia incontrollabile di prenderlo a calci sugli stinchi.
"Che c'è Doc? Non ti è piaciuto lo scherzo?" - domanda con tono di sfida.
"Simpatico" - ribatto senza distogliere lo sguardo dalla sua faccia.
Vengo interrotto dal braccio di Flego che mi trascina sotto il portico, nel mentre parte un po' di musica Jazz e i miei amici iniziano a ballare acchiappando i bicchieri che sono stati disposti sul tavolo.
"Andre non fare casini, è un coglione, l'ho invitato io pensando che fosse cambiato e che per una volta potesse comportarsi da maturo ma così non è stato" dice guardandolo di soppiatto "ma non diamoci peso e non farti rovinare il compleanno" conclude sorridendomi.
"Nicolò sei proprio un coglione. Inviti persone a caso, a casa mia, per il mio compleanno" ribatto freddo e noto il suo cambio di espressione.
"Andrea mi dispiace ok? Se vuoi lo mando via, volevo solo riappacificare i rapporti" mi risponde sottovoce e io annuisco abbracciandolo. È il mio compleanno, ho un migliore amico accanto che si comporta da fratello e, quindi, avere un infame attorno è l'ultimo dei miei pensieri.

2 ore dopo

La festa continua e ci stiamo divertendo tantissimo: i bicchieri si sono svuotati tutti e con loro anche i piatti. Giulio fortunatamente ha cambiato comportamento e se ne sta per i fatti suoi, è ubriaco come un verme e sta facendo il pagliaccio con alcune ragazze ma poco mi importa.
Flego prende il microfono e inizia il discorso più bello che abbia mai fatto da mezzo ubriaco:
"Ragazzi allora...eh...mi sent...Funziona sto microf...Ok si. Dunque ragazzi siamo qua stasera a festeggiare il 21esimo compleanno di Andrea come ovviamente saprete, altrimenti che cosa ci siete venuti a fa...ok mi sto dilungando troppo. Allora eh..."
Il discorso viene interrotto da Giulio che urla di muoversi e che non abbiamo tutta la serata per ascoltare le sue cazzate uscire dalla bocca, Nico controbatte secco con: "È vero Giulio perdonami, tu sei qui per ubriacarti a merda perché è l'unica cosa che ti riesce bene, io ed altre persone siamo qua a dare supporto ad un amico. Continua a bere."
Giulio si mette a ridere sussurrando "sto stronzo" ma non ci facciamo caso, subito dopo Flego continua il discorso interrotto:
"Ragazzi volevo dire che siete qui per festeggiare il compleanno di Doc mentre io sono qui per festeggiare il compleanno di un amico, di un fratello, di una persona estremamente importante per me e soprattutto di un collega. Io e Doc siamo l'opposto sia fisicamente che caratterialmente, è vero, eppure non ho mai trovato un amico così puro da tenere al mio fianco. Andre avvicinati un po'" - conclude Nico.
Lo ascolto e mi metto davanti a lui che subito mi abbraccia, per poi riprendere il microfono: "Ragazzi vi chiedo un attimo di attenzione...Io e Andrea da oggi non saremo solo due amici ma anche due colleghi" - mi porge una scatoletta e io confuso inizio ad aprirla.
All'interno c'è un mazzo di chiavi, rivolgo lo sguardo a Nico che ha gli occhi lucidi e gli urlo "Davvero?!" e lui fa cenno di "Sì" con la testa. D'istinto lo abbraccio e inizio a lacrimare, è un vero amico.
Prendo il microfono ed esclamo: "Grazie per essere qui ragazzi ma volevo dirvi che se voleste produrre qualche pezzo o conosceste qualcuno, avvisateci" - alzo le chiavi - "Noi siamo Doc e Flego, siamo i NoSaintz e ora abbiamo uno studio!" La mia affermazione viene accompagnata da urla e applausi.
Mi giro verso lo stronzo e richiamo la sua attenzione: "Giulio ti dico solo una cosa: magari non collaborerò mai con grandi cantanti, è vero, ma collaborerò a vita con un grande amico".
Guardo Flego che si nasconde il viso perchè è in lacrime e torno ad abbracciarlo. È un compleanno indimenticabile.

Mezz'ora dopo

Sto iniziando a fare progetti con Flego, ormai è come se la festa fosse divisa: i miei amici che pensano a divertirsi, io e Nico che pensiamo a come arredare lo studio.
Davide si avvicina e inizia a salutarci.
Me lo ricordavo diverso, si è fatto crescere i capelli che ora raccoglie con un codino ordinato, ha gli occhi verdi e penso abbia iniziato palestra.
"Ragazzi volevo congratularmi con voi" - dice - "e poi se aveste bisogno di un manager, beh, sapete su chi contare" conclude sorridendoci.
Io e Flego ci scambiamo un'occhiata e con intesa, senza confrontarci a parole, esclamiamo all'unisono "Andata!"
Ora Flego e Doc sono i NoSaintz.
Ora i NoSaintz hanno uno studio.
Ora i NoSaintz hanno un manager.
Mi sento completo, è stato il compleanno migliore della mia vita.

UN DELITTO DA SOGNO - NOSAINTZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora