CAPITOLO 12

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Doc, Luglio 2022

Vedo Flego uscire dallo studio, prima di chiudere la porta mi rivolge uno sguardo affranto ma io giro la faccia dolorante dall'altra parte. Aspetto un paio di minuti sdraiato a terra provando a placare il fastidio che ho alla mascella a causa del pugno datomi da Nic; provo un odio profondo nei confronti di Mary: quella bastarda, aldilà dell'accusarmi, è riuscita a distruggere l'amicizia che ho da anni con Flego, oltre al rapporto lavorativo. Tutto ciò che abbiamo fatto, gli anni di scuola, i primi brani, la felicità dell'aprire il nostro studio, le collaborazioni e tutto ciò che ci siamo costruiti, è andato in fumo. Il pensiero di essere sdraiato nello stesso punto in cui, al piano superiore, giace il corpo senza vita di Marcus, mi riconduce alla realtà e mi fa alzare dal pavimento. Mi dirigo in bagno, sciacquo la bocca imprecando continuamente dal dolore che mi provoca l'acqua a contatto con le gengive, afferro un pezzo di carta e torno all'ingresso per pulire il sangue che ho perso durante la rissa. Mentre asciugo noto alcuni capelli biondi di Mary sparsi a terra, devo averle fatto davvero male.
Non mi rimprovero di nulla però, lei mi ha infamato.
Butto i fazzoletti sporchi nel cestino, afferro lo scotch di carta per fissare meglio il cartello che avevamo posizionato due giorni fa con scritto "Chiuso per ferie" ed esco dallo studio chiudendo a chiave la porta.
Un pensiero si fa strada per la mia mente e sono in bilico tra la scelta di approvarlo o di scacciarlo, poi decido di agire.
Entro nella rubrica e schiaccio sul nome "Giulio". Nonostante quel ragazzo mi stia altamente antipatico, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno.
Dopo due squilli sento la sua voce rintronare nelle mie orecchie.
"Ciao Andrea, dimmi" - dice.
"Giulio sei a casa?" - chiedo.
"Sì, perché?" - domanda.
"Possiamo vederci? Ho bisogno di distrarmi" - propongo e lui accetta.
Mi dirigo verso la piazza e lo aspetto. Durante l'attesa inizio a ragionare e stabilisco di andare in studio domani, per sistemare alcune cose e per capire cosa fare con Marcus: ormai sono da solo.

Giulio, Luglio 2022

Stavo per scrivere a Mary quando una chiamata mi ha interrotto, era Doc.
Mi ha chiesto di vederci e ho acconsentito, non so cosa voglia e soprattutto non capisco il motivo di cercare me, visto che mi odia, però sono curioso e voglio sentire le cazzate uscire dalla sua bocca.
Cambio la maglietta sudata e ne indosso una bianca, aggiungo la collana con il ciondolo di un albatros, mi pettino i capelli e li sistemo in un codino ordinato, poi esco di casa.
Prima di andare verso il parco mi fermo al Digèe, un mini market del quartiere, e acquisto una bottiglia di Jack Daniel's e due bicchieri, sono sicuro che ci servirà.
Cammino a passo svelto verso il parco e vedo Doc appoggiato alla staccionata, gli sorrido e mi avvicino notando le sue labbra gonfie. Ci salutiamo e decidiamo di sederci su una panchina.
"Che cazzo ci fai con il Jack? Vuoi ubriacarti?" - mi chiede sarcastico.
"No, vogliamo ubriacarci" - gli dico.
Lui sorride sbuffando ma non dice una parola, così lo faccio io.
"Andre senti, voglio confidarmi con te. So di essere stata una persona pessima nel periodo scolastico e anche in quello dopo, ho avuto spesso atteggiamenti di sfida e poco gentili nei tuoi confronti, non ti nascondo che ti ho sempre invidiato. Tu sei sempre stato qualcuno, hai avuto obiettivi e li hai raggiunti, sei sempre stato in grado di ritrovare te stesso anche quando ti stavi perdendo, io no. Quindi, per non sentirmi inferiore rispetto a te, ho provato a distruggerti con l'intenzione di metterti al mio livello. Ho sbagliato lo so e mi scuso, però siamo ancora in tempo per rimediare, no?" - dico mentre verso il Jack Daniel's nei bicchieri.
Gliene porgo uno e lui inizia a rispondermi:
"Giulio, guarda, io spero che tu sia sincero e non siano frasi di circostanza, ti ringrazio per queste parole. Non nutro astio nei tuoi confronti, sono sempre pronto a perdonare, a patto che ci siano intenzioni sincere da ambedue le parti".
Io, per dirgli che sono serio, alzo il bicchiere in segno di brindisi, lui mi copia.
Iniziamo a bere e quando è più rilassato inizia a raccontarmi della situazione che sta vivendo, di Flego e di Mary, la mia ragazza. Appena scopro che le ha messo le mani addosso mi alzo e lo prendo per il collo. "Come ti permetti di toccare la mia ragazza? Ma sei coglione?" - Gli urlo e lui mi chiede di calmarmi. Inizia a spiegarmi che è stata una reazione incontrollabile e mi domanda di mettermi nei suoi panni: "Tu come reagiresti se venissi accusato di un omicidio, nel tuo studio, quando non hai fatto nulla? Perlopiù se le accuse fossero fondate solo su dei sogni?"
Effettivamente la questione è a molto ridicola e la reazione che ha avuto, seppur poco etica, è capibile. Non è giustificabile ma capibile.
Visto che Andrea mi ha confidato di essere incazzato nero con Flego, prendo la palla al balzo e inizio a raccontargli di tutto ciò che ha detto e fatto nei suoi confronti. Molti dettagli, se non tutti, li invento, però devo farmelo amico.
Non mi interessa se Nic tornerà a casa in ambulanza, a me interessa metterli contro.
Mentre rincaro la dose, noto Doc farsi sempre più cupo e inizia a stringere i pugni ascoltandomi.
"Quindi, quello che credevo un fratello oltre ad un collega, in realtà era un vigliacco" - dice e non capisco se sia una domanda o un'affermazione.
Nel dubbio sussurro un "Sì" e lo vedo alzarsi di scatto, barcollante a causa dell'alcol e, a passo spedito, va via.
Io mi lascio scappare un ghigno beffardo, ora dei NoSaintz non rimarrà nulla.
Chiamo Mary ma non risponde, ci riprovo e finalmente sento la sua voce.
"Ci vediamo?" - Le chiedo.
"Non sono in vena Giulio scusami" - mi risponde.
"Dai, solo per un'ora, ti distraggo per bene" - le dico con tono provocante.
Lei mi attacca in faccia, io mi incammino verso il suo appartamento.

UN DELITTO DA SOGNO - NOSAINTZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora