CAPITOLO 7

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Doc, Agosto 2021

Sto guidando verso casa di Flego, stasera c'è il concerto dei Mumford e sono molto emozionato. Per rimanere in tema collego Spotify alla macchina e riproduco uno dei loro album, inizio a cantare mentre picchietto le dita sul volante per tenere il ritmo. Ad un certo punto un uomo sulla cinquantina esce da un incrocio senza guardare e mi trovo costretto ad inchiodare mentre sento il cuore in gola: fortunatamente freno in tempo e ho scampato un incidente. Gli urlo qualche insulto e poi riparto, non devo farmi rovinare anche questa giornata.
Accosto nel parcheggio del palazzo di Flego e lo vedo uscire dal portone: che ganzo.
È vestito completamente di nero eccezion fatta per la sua maglietta dei Mumford.
Sale in macchina e la sua adrenalina è palpabile. Sarà un concerto indimenticabile.
Nic non riesce a trattenere l'emozione e difatti inizia a parlare, con un tono un po' troppo colorito: "Cazzo Andreeeeee stiamo andando dai Mumford ti rendi contoooo? Porca troia!!! E non è tutto, parleremo CON LOROOOOOOOO!"
Indirettamente scoppio a ridere per la sua felicità ma la verità è che sono emozionato anche io, non vedo l'ora di far ascoltare il nostro ultimo pezzo ai Mumford&Sons, sembra un sogno.
Facciamo tappa nel bar di Flavio, quello che costeggia la nostra università, visto che è ancora troppo presto per dirigerci al palazzetto e, perlopiù, abbiamo i biglietti Vip che comprendono il saltafila.
Decidiamo di ordinare due birre medie e ce le beviamo con calma continuando a fantasticare su cosa accadrà stasera.
Mi arriva un messaggio da Davide.

*Da Davide a Doc*
Ciao zi dove siete? Al concerto ci siamo anche io e Giulio

Cazzo, anche quel bastardo di Giulio deve accollarsi?

*Da Doc a Davide*
Siamo al bar vicino all'Uni, voi?

*Da Davide a Doc*
Arriviamo lì così facciamo una macchina unica altrimenti per il parcheggio è un casino :)

*Da Doc a Davide*
OK.

Eccoci ci mancava solo questa, un evento così importante non solo devo passarlo in compagnia di Giulio, devo anche subirmi il viaggio tra le sue cazzate.
Appena li vediamo arrivare paghiamo il conto e ci dirigiamo alle macchine, decidiamo di utilizzare la mia visto che non mi pesa guidare.
Tra canzoni e chiacchiere siamo arrivati al palazzetto, Giulio è stato fin troppo bravo.
Il parcheggio è colmo di auto e dietro le transenne c'è una fila che non finisce più.
Noi tiriamo fuori i biglietti, li mostriamo e ci fanno passare. Iniziamo a sentire i lamenti delle persone che erano in fila e veniamo etichettati come "venduti" e, ovviamente, Flego non si contiene.
Alza il terzo dito al cielo e urla: "Abbiamo l'entrata Vip teste di cazzo." Silenzio tombale.
Nonostante questa piccola disavventura siamo riusciti ad entrare sani e salvi, abbiamo piena vista del palco e il palazzetto è talmente vasto che mi sento inghiottito.

Un'ora dopo

Il concerto è appena iniziato e ho il cuore a mille. La prima canzone è stata "If I Say" e alle prime tre note ho iniziato ad avere gli occhi lucidi. Ci sono un sacco di persone ed è troppo bello sentire cantare all'unisono lo stesso brano, scalda il cuore a me e non voglio immaginare come si sentano i Mumford. Parte "I Will Wait" e tutti iniziano ad urlare, noi compresi.
Dopo alcune canzoni cantate a squarciagola da Flego, Giulio che continua a fare i video e Davide che si scatena, c'è una breve pausa perché il chitarrista si è sentito poco bene e ha dovuto correre in bagno.
Mentre aspettiamo sentiamo una voce femminile provenire dalla nostra sinistra: "NoSaintz?" - ci voltiamo.
Io e Flego, non capendo, cerchiamo con lo sguardo da quale bocca sia uscito il nostro nome.
"Sono qua" - dice la stessa voce e il nostro sguardo si collega sul viso di una ragazza bionda con gli occhiali; sorridiamo e le diciamo che sì siamo i NoSaintz ma che vogliamo capire come abbia fatto a riconoscerci.
Lei, visibilmente emozionata, inizia a raccontarcelo: "sono Mary, una ragazza che vi ha scritto qualche mese fa. Da quel giorno non ho mai smesso di ascoltare la vostra musica, siete fighi" - conclude.
Mentre sto per risponderle, Giulio se ne esce con: "Anche tu lo sei".
Lo fulmino con lo sguardo e mentre torno a poggiare gli occhi su Mary, vedo che si gira dall'altra parte fingendo di non conoscerci. Vaffanculo.
Flego nota la scena e inizia ad incazzarsi con Giulio: "Io non capisco come ragioni e dove sei cresciuto, ti rendi conto di quanto tu sia irrispettoso? Cazzo è una nostra fan e ora chissà cosa pensa, sicuramente che siamo una banda di decerebrati. Sei proprio un coglione."
Ignorando la loro litigata scendo due scalini e mi avvicino a lei scusandomi.
Mary sembra prenderla bene e la invito ai nostri posti cosicché ci risulti più semplice conoscerla senza urlare.
Iniziamo tutti a parlare e Giulio continua a guardarla come se fosse l'ottava meraviglia del mondo, io vorrei solo cavargli gli occhi. Davide fa qualche battuta e continua a ripetere che è il nostro manager per tentare di innalzare il proprio ego ma Mary sembra avere interesse solo per noi, mi piace la sua determinazione. Ci racconta che il mese prossimo si trasferirà qui a Milano per iniziare l'università e noi siamo contentissimi, il supporto da vicino di un fan è impagabile.
Flego ad un tratto le dice che finito il concerto andiamo tutti a bere qualcosa e se vuole può unirsi, lei accetta e siamo molto contenti: finalmente potremo avere il primo confronto con una persona che ci appoggia da tempo.
Il concerto riprende e ce lo godiamo perdendo la voce.
Quando termina salutiamo per un'istante Mary raccomandandole di aspettarci fuori dal palazzetto dato che noi avremo un confronto con i Mumford e lei, purtroppo, non è in possesso del biglietto Vip. Davide ascoltando la conversazione le dice di non preoccuparsi e che anche lei avrebbe potuto incontrarli; notando il nostro sguardo confuso ci dice che conosce il frontman. Una sorpresa dopo l'altra.
Io e Flego abbiamo le mani tremolanti e sudate, stiamo per incontrare i nostri idoli.
Mary è dietro di noi e sta parlando con Giulio mentre Davide ci fa strada per il backstage fermandosi a parlare con Marcus, il cantante.
A noi sembra un miraggio e invece abbiamo uno dei nostri idoli a pochi passi.
Lo salutiamo e iniziamo a parlarci.
Escono fuori degli spunti interessanti e, come da prassi, decidiamo di far sentire alcune nostre produzioni alla band.
Loro sembrano stupiti e noi abbiamo il cuore che è una dinamite pronta ad esplodere.
Quando finisce il brano Marcus ci dice che sarebbe interessato a provare a lasciarci carta bianca sul loro nuovo singolo. Noi non ci possiamo credere. Mentre ci sentiamo svenire lui si confronta un attimo con gli altri membri della band e, dato che ora sono nel cuore del tour, non possono fermarsi a Milano. Nonostante questa notizia sia una batosta, ci riprendiamo subito alla proposta di rivederci tra qualche mese. Siamo increduli. Marcus ci saluta e usciamo dal backstage, Davide arriva 5 minuti dopo dicendoci che ha scambiato due parole con loro presentandosi come il nostro manager e si sono passati i contatti per l'organizzazione. Non riusciamo a stare in piedi dall'emozione. I NoSaintz, i due "sognatori falliti" del quartiere, ora collaboreranno con una delle band più amate. Mi giro verso Giulio e gli faccio l'occhiolino in segno di sfida ma lui non mi nota, è troppo impegnato a guardare il fondoschiena a Mary.
Lei però lo ignora e si complimenta con noi abbracciandoci e dicendoci che ci avrebbe appoggiato indipendentemente dal nostro trionfo. Io e Flego ci guardiamo: è una bella persona e una grande fan, spero non ci abbandoni.
Stanotte si festeggia e si beve fino alla nausea, certe serate sono indimenticabili. Offro io.

Flego, Luglio 2022 13:00

Io e Doc siamo arrivati all'appartamento di Mary e speriamo di trovarla qua, anche perché dobbiamo chiarire ogni dubbio.
Noto che Doc inizia a strisciare le scarpe sulla ghiaia e ricordo che è il suo modo per alleviare lo stress.
Mary apre la porta e ci accoglie a casa, ha un'espressione visibilmente preoccupata.
Doc non la degna di uno sguardo e le uniche parole che gli escono dalla bocca sono: "Perchè non hai risposto alle chiamate? Devi nascondere qualcosa?"
Lei con una voce spezzata si scusa e dice che stava dormendo; successivamente ha provato a ricontattarci ma non le abbiamo risposto, io le credo. Effettivamente verifichiamo e sul telefono troviamo le chiamate e i messaggi.
Sentendoci in colpa le spieghiamo quanto accaduto e del cadavere in studio. Lei, pallida, si siede a terra.
Ci racconta che è da qualche mese che fa dei sogni strani su un omicidio ma che non ha mai approfondito. Nonostante ciò però, è convinta di poterci aiutare mettendo insieme ciò che si ricorda di aver sognato. Ha la sensazione che si tratti proprio della nostra scena del crimine.
Io e Doc ci guardiamo e ci scappa una risatina, è così ridicolo.
Lei lo nota e ci aggredisce: "Bene vedo che la cosa vi fa molto ridere. Trovate divertente il fatto che io vi abbia sempre dato l'anima senza chiedere nulla in cambio. Trovate simpatico che io voglia aiutarvi. Non valete nemmeno un minuto del mio tempo se fate così" - conclude. Si legge sul suo viso però che è pentita per l'ultima frase.
Doc, innervosito, le risponde: "Non è che non apprezziamo ma chi vuoi prendere per il culo? Risolvere un omicidio affidandosi ai sogni...Cazzo sei, un'indovina?" le dice ridendole in faccia.
"Andate via." - Ci risponde fredda e così facciamo. Io la guardo cercando di scusarmi ma lei punta gli occhi sul soffitto.
Usciamo e sentiamo la porta sbattere.
Appena ci siamo allontanati inizio ad aggredire verbalmente Doc, lui mi spintona e io non riesco a placare il nervoso per come ha ferito una nostra fan, inizio ad attaccarlo e ben presto iniziamo una vera e propria rissa.
Mary, probabilmente sentendo le urla, esce di casa e ci corre incontro.
Grida di fermarci e così facciamo, Doc è seduto a terra reggendosi con le mani e io sono in ginocchio, ci guardiamo e notiamo di avere alcuni graffi sul viso e le mani doloranti.
"So che sembra ridicolo ma voglio dimostrarvi che potete fidarvi di me" - dice Mary, noi le facciamo cenno di continuare.
"Io ho saputo ora del cadavere, non ho visto la scena e sinceramente non ci tengo. In uno dei sogni ricorrenti però, la vittima indossava una maglietta verde, un jeans grigio e le scarpe bianche" - dice sforzandosi di ricordare altri dettagli.
Doc è incredulo e io con lui: l'ha descritto senza sbagliare di una virgola.

Mary, Luglio 2022 13:30

*Da Mary a Davide*
Avevi ragione, sono venuti da me. Come facevi a saperlo?

"Da Davide a Mary*
Ho i miei metodi :)

*Da Mary a Davide*
Sono abbastanza scossa dalla notizia del cadavere che hanno trovato nello studio, tu ne eri al corrente? Ma soprattutto mi puoi spiegare cosa vuoi da me?

*Da Davide a Mary*
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